Italia batte Francia, Germania e Spagna

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Non stiamo parlando di una partita del Mondiale né stiamo ricordando il mitico “Italia-Germania 4 a 3” ma di sistemi previdenziali a confronto.

I dati che testimoniano come il Bel Paese esce “vittorioso” dal confronto li ha trasmessi il Presidente della Cassa del Notariato Vincenzo Pappa Monteforte durante il convegno organizzato nei giorni scorsi.

Tassazione subita a parte. Su quella da tempo l’AdEPP ha iniziato una battaglia, anche a livello europeo, presentando numeri e analisi che dimostrano come i professionisti e le Casse di previdenza italiane siano penalizzate rispetto al resto dell’Unione europea.

Gli Enti di previdenza italiani subiscono, a differenza della Germania e della Spagna, un regime di tassazione ETT ossia sono tassati i rendimenti e le pensioni erogate.

Sono le stesse slides presentate durante l’evento a sottolineare le differenze e, nella tavola rotonda, è emerso come le azioni di sostegno che il Sistema AdEPP ha messo in campo per i propri iscritti è un unicum nel panorama europeo.

“Ancora una volta – ricorda Pappa Monteforte – siamo stati capaci di incentrare il dibattito su questioni di vitale importanza per il notariato, primo interprete delle esigenze di legalità del Paese: crisi delle professioni e necessità reddituali; invecchiamento della popolazione e aumento delle necessità sanitarie; mutualità e egoismi individuali; solidarietà intergenerazionale e conflitti anagrafici; “giusta” patrimonializzazione della Cassa e richieste dei singoli; prepensionamenti e incremento del costo pensionistico; tenuta dei sistemi previdenziali e insufficienza della previdenza c.d. di primo pilastro”.

“Nei miei interventi, le riflessioni sono state volte a delineare la demografia notarile nei vari Paesi, confrontandola con il numero di avvocati e la tipologia dei pensionati nelle aree di riferimento. Senza dimenticare l’individuazione dei soggetti deputati a gestire la previdenza notarile di primo e secondo pilastro, le metodologie di calcolo dei contributi (strette tra onorari repertoriali in Italia, reddito percepito in Francia, remunerazioni tariffarie a Monaco e reddito stimato con saldo a fine anno in Spagna). Requisiti pensionistici, importi delle pensioni e modelli di tassazione hanno concluso la parte riguardante le comparazioni”.

E i numeri parlano chiaro. Oggi un notaio italiano percepisce un assegno previdenziale annuo che va da un minimo di 70.246 ad un massimo di 100 mila. In Francia la media è di 43 mila, in Germania la presenza di ben 7 Casse di previdenza di categoria genera importi variabili ma nulla a che vedere con quelli del Bel Paese e in Spagna il massimo si aggira intorno ai 44 mila.

“Cambiare è la regola della vita. E quelli che guardano solo al passato o al presente, certamente perderanno il futuro ha detto J.F. Kennedy. Noi non possiamo concederci questo “lusso”, in una logica non soggettivistica, ma di tenuta dei valori fondamentali della convivenza civile. E’ un percorso complesso, difficile, che ci porta a condividere le nostre paure, a confrontarci con un nuovo mondo – sottolinea Pappa Monteforte – La logica – tenuto conto delle specificità di ogni ordinamento – non è quella dell’armonizzazione, ma della conoscenza reciproca. Acquisire consapevolezza delle differenze esistenti, consente un confronto aperto tra le varie soluzioni adottate e permette di affrontare in maniera più efficace le sfide che ci attendono. Si tratta di tematiche comuni, di indubbia rilevanza, che necessitano di risposte concrete, basate su un dibattito sereno e trasparente, il cui presupposto è rappresentato da una cultura finanziaria e previdenziale adeguata”.

E se da una parte, spiega il Presidente “Il notariato ha vissuto cambiamenti epocali, è riuscito ad adeguarsi ad una realtà estremamente mutevole e dinamica, mantenendo le sue caratteristiche fondanti, l’essere ancipite, pubblico ufficiale e libero professionista al contempo” dall’altra è assolutamente necessario che “I nostri valori devono essere trasmessi alle generazioni che verranno: dobbiamo conservare la memoria di ciò che siamo stati e adeguare la funzione alle esigenze sociali, senza tradire lo spirito dei nostri padri fondatori. Con uno sguardo volto al futuro, ai nostri giovani”.