In una lunga intervista a “Il Messaggero”, il Presidente dell’AdEPP e dell’Enpam, Alberto Oliveti, sottolinea come, in presenza di mercati fiananziari in continua evoluzione, l’Ente di previdenza che presiede porti avanti la propria politica di investimento seguendo linee ben precise.
“La Fondazione Enpam, per svolgere la propria attività caratteristica di erogazione previdenziale in termini di pensioni, assistenza e welfare di supporto al lavoro professionale, deve mettere a reddito i contributi incassati per garantire, nel tempo, sostenibilità e adeguatezza delle prestazioni” ha spiegato il Presidente al giornalista ribadendo che “Lo fa investendo in maniera coerente alla propria missione di ente esponenziale della categoria, utilizzando una politica d’investimento accorta caratterizzata da un approccio Ldi (Liability driven investiments) che si sostanzia nell’integrazione tra un portafoglio di copertura delle passività ed uno di performance, utilizzando una asset allocation strategica su tutti i settori di investimento del mercato che persegue efficienza, diversificazione e decorrelazione”.
Una scelta che ha portato l’Enpam, con un portafoglio di circa 28 miliardi, a realizzare nella globalità degli investimenti più del 7% al netto di costi e tasse.
E alla domanda del giornalista “Enpam è un player della protezione sociale, perché si muove da player finanziario visto che ha 2 miliardi investiti in società quotate (Enel, Intesa Sp, Bpm, Mediobanca, Poste)?, Oliveti ha risposto “Perché investire nei principali driver finanziari nazionali oltre che a produrre reddito ci aiuta ad essere proattivi nel sostegno dell’economia reale del Paese, visto che i nostri contribuenti vi esercitano la loro professione intellettuale”.
Sul ruolo di investitore di sistema che entra anche nel governo delle partecipate (Bpm, F2i), il Presidente ha specificato che “significa avere contezza dove si formano le decisioni, delle politiche e delle pratiche di quelle aziende o imprese, verificandone direttamente la coerenza e l’allineamento con i nostri interessi rappresentati”.
Ma per Oliveti è importante soprattuto essere “considerati per quello che siamo, Enti di previdenza obbligatoria esponenziali del lavoro autonomo delle professioni ordinistiche, senza scopo di lucro e che esercitano protezione sociale, non produzione commerciale. Siamo fondazioni o associazioni di diritto privato che esercitano attività a finalità pubblica nel campo della previdenza. Siamo anche investitori finanziari e player economici, ma sempre nell’esercizio di quella finalità. Non possiamo né vogliamo essere considerati come investitori o imprenditori finanziari, perché la nostra finalità precipua è pagare prestazioni previdenziali, e ne dobbiamo rispondere ai nostri iscritti”.