Lotta alla disoccupazione e crisi demografica: Le indicazioni del Parlamento europeo per il futuro

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Il 21 novembre, la Commissione occupazione e affari sociali, ha approvato una mozione per una risoluzione del PE sulle priorità in materia di politiche per l’occupazione e politiche sociali nel semestre europeo per il coordinamento delle politiche economiche del 2025.

Nelle premesse alla risoluzione, la Commissione EMPL evidenzia i progressi compiuti verso il raggiungimento degli obiettivi occupazionali dell’UE, nonostante la situazione di instabilità determinata dalla guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina nonché dell’impatto dell’inflazione ancora elevata. Al contempo si sottolinea come la crescita dell’occupazione sia rimasta robusta nel 2023, pur in presenza di elevati tassi di disoccupazione in alcuni Stati membri, in particolare di quella giovanile, e di notevoli disuguaglianze tra settori produttivi e regioni che potrebbero incidere negativamente sulla coesione sociale e sul benessere dei cittadini europei nel lungo periodo. A queste problematiche si aggiungono le carenze di manodopera e di competenze (Labour and Skills Shortages) a tutti i livelli, in particolare nei settori chiave come chiave come l’istruzione, la sanità e l’edilizia, e nelle aree colpite dallo spopolamento.

 

La Commissione rileva che anche le problematiche demografiche (invecchiamento della popolazione, bassi tassi di natalità, spopolamento rurale) incidono profondamente sulla sostenibilità dei sistemi di welfare e rappresentano una sfida strutturale per l’economia dell’Unione, dove la crescita sostenibile dipende fortemente dall’inclusione della popolazione attiva nel mercato del lavoro e da un solido sistema di welfare (v. Rapporto Draghi). In tema di demografia, la Commissione EMPL segnala come il rapporto Letta deplori il declino del tasso di natalità, rilevando l’importanza di creare un quadro a sostegno di tutte le famiglie come parte della strategia di crescita inclusiva e sottolineando la necessità di promuovere politiche che di conciliazione famiglia-lavoro, anche al fine di aumentare il tasso di occupazione femminile anche nei territori in ritardo su questo target.

Con riferimento all’inflazione, la bozza di risoluzione evidenzia come sia aumentato l’onere per le famiglie e come permangano notevoli difficoltà connesse ai costi abitativi e alla povertà energetica.

Inoltre, si segnala come la crisi del rinnovamento generazionale e lo scarso accesso ai servizi pubblici abbiano portato a un aumento del rischio di povertà e di esclusione sociale che colpisce in particolare i bambini e gli anziani.

In conclusione, la Commissione EMPL sottolinea che il progresso sociale nell’UE deve avanzare in modo coerente con gli obiettivi di stabilità dei criteri di Maastricht, garantendo che l’integrazione economica non aggravi le disuguaglianze tra generazioni e regioni.

 

Tra le indicazioni che il Parlamento intende rivolgere alla Commissione e al Consiglio, troviamo di continuare ad attuare il Pilastro europeo dei diritti sociali. Quindi, l’importanza di sostenere lo sviluppo delle competenze per migliorare la competitività e garantire un’occupazione di qualità.

In proposito, il PE esorta gli Stati membri a rafforzare la formazione professionale e digitale, promuovendo al contempo l’inclusione lavorativa delle persone con disabilità, per affrontare le carenze di manodopera e, al contempo, sostenere le pari opportunità nel mercato del lavoro (nonostante i miglioramenti registrati negli ultimi anni le persone con disabilità devono ancora affrontare ostacoli significativi nel mercato del lavoro).

Nella proposta di mozione del PE si invita la Commissione a includere raccomandazioni specifiche sull’accessibilità delle abitazioni nel semestre europeo di vigilanza per il coordinamento delle politiche economiche del 2025 e a promuovere gli investimenti nell’edilizia abitativa sostenibile e economicamente conveniente, anche attraverso gli strumenti finanziari della Banca europea per gli investimenti (BEI).

Il PE ritiene che la revisione del quadro normativo dell’UE per il settore abitativo dovrebbe facilitare la costruzione di alloggi accessibili ed efficienti dal punto di vista energetico, che rispondano alle esigenze dei giovani, delle persone a mobilità ridotta e delle famiglie a rischio, nonché proteggere i proprietari di case da un’ulteriore riduzione dell’offerta.

In relazione alla salute mentale, la mozione del PE chiede di attuare il relativo piano d’azione europeo in linea con le raccomandazioni della Commissione europea. Chiede inoltre che il semestre europeo affronti l’impatto socioeconomico della solitudine e della salute mentale sulla produttività e sul benessere, promuovendo una strategia dell’UE che affronti la solitudine indesiderata e che, a sua volta, possa favorire la solidarietà intergenerazionale e rafforzare i programmi di sostegno emotivo per i giovani e gli anziani.

La Commissione EMPL nella bozza di risoluzione del PE, chiede di attuare politiche per la conciliazione tra lavoro e vita privata, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita di tutte le famiglie. Invita la Commissione a presentare una proposta legislativa per la creazione di una carta europea per le famiglie numerose e, specularmente, un piano d’azione europeo per le famiglie monoparentali, che offra vantaggi fiscali, educativi e sociali.

Sollecita la Commissione e gli Stati membri a considerare le sfide demografiche come prioritarie nella politica di coesione dell’UE e di equiparare la loro importanza a quella del Green Deal e della Strategia digitale. Invita la Commissione a proclamare un “Anno europeo della demografia” e a incrementare i finanziamenti per le regioni con un alto tasso di spopolamento, sostenendo progetti di sviluppo locale e infrastrutture di base che favoriscano il “diritto di rimanere” della popolazione.

 

Sulle politiche per lo sviluppo connesse all’occupazione, la bozza di risoluzione del PE invita la Commissione e il Consiglio a dare priorità alla riduzione delle barriere burocratiche e fiscali che ostacolano l’imprenditorialità, in particolare per le piccole e medie imprese (PMI) e le start-up, che sono essenziali per la crescita economica e la competitività dell’UE, e quindi per il finanziamento delle politiche sociali. Il PE ritiene che un migliore sostegno agli imprenditori, in particolare alle PMI e alle start-up, possa migliorare la competitività dell’UE, stimolare l’innovazione e creare posti di lavoro di qualità. In questo ambito, si chiede con urgenza l’attuazione di raccomandazioni specifiche per completare il mercato unico e per facilitare l’accesso ai finanziamenti attraverso piattaforme di partenariato pubblico-privato e l’economia sociale per promuovere un ambiente imprenditoriale dinamico. Il partenariato pubblico-privato deve essere promosso per migliorare l’efficienza nella fornitura di servizi sociali essenziali, quali l’istruzione, la sanità e l’assistenza sociale.

Infine, invita gli Stati membri, in questo anno di transizione per l’attuazione delle regole rivedute per la governance economica dell’UE, a cogliere l’opportunità di allineare la responsabilità fiscale con la crescita sostenibile, rilevando che i piani fiscali a medio termine dovrebbero dare priorità alla sostenibilità del debito, investendo al contempo in modo strategico nell’istruzione, nella sanità e nell’edilizia abitativa. Un uso giudizioso dei fondi pubblici, secondo la risoluzione del PE può essere favorito dalla collaborazione tra enti pubblici e privati anche al fine di ottimizzare l’uso delle risorse disponibili.

Il PE ritiene che le raccomandazioni specifiche per ogni Paese, volte a promuovere sistemi pensionistici pubblici e assistenza sanitaria sostenibili, debbano essere attuate dagli Stati membri che le ricevono in modo efficace e promuovere la competitività e la prosperità a lungo termine per tutti i cittadini.

Tra le preoccupazioni espresse nella bozza di risoluzione, quella sulle revisioni della Commissione del Quadro di valutazione degli squilibri macroeconomici, in particolare per la riduzione degli indicatori occupazionali e sociali, che sono fondamentali per valutare la situazione sociale negli Stati membri. Il PE sottolinea la necessità di affrontare le sfide chiave identificate nel Social Scoreboard (quadro di valutazione sociale) come “critiche” e “da monitorare”, tra cui l’assistenza all’infanzia, il divario occupazionale dei disabili, l’impatto dei trasferimenti sociali sulla riduzione della povertà e le competenze digitali di base. Chiede pertanto di migliorare il Social Scoreboard con indicatori che riflettano le tendenze e le cause della disuguaglianza, come l’occupazione di qualità, la distribuzione della ricchezza, l’accesso ai servizi pubblici, le pensioni adeguate, la salute mentale e la disoccupazione e, in particolare, sottolinea come l’indicatore di rischio di povertà (AROPE) non sia in grado di rivelare le cause della disuguaglianza complessa.

 

Per scaricare la bozza di mozione per una Risoluzione del Parlamento cliccare qui.