Epap. Poeta “Importante la cultura previdenziale”

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Così il Presidente dell’Ente di previdenza pluricategoriale durante l’audizione presso la Commissione parlamentare per il controllo delle gestioni previdenziali sottolineando che questa andrebbe sviluppata “fin dall’avvio dell’attività professionale, e non verso la fine” ricordando che la Cassa nasce già come ente privato e quindi con il sistema di calcolo previdenziale contributivo.

Il Presidente ha specificato che l’obbligo di associarsi alla Cassa “sorge per qualsiasi forma di attività autonoma di libera professione in forma singola, o associata, o societaria, senza vincolo di subordinazione, anche sotto forma di prestazione saltuaria e/o occasionale, o collaborazione coordinata e continuativa, svolta nei confronti dei soggetti pubblici e privati, ancorché svolgano contemporaneamente attività di lavoro dipendente”.

“A settembre 2024, gli iscritti erano 33.391- ha detto Poeta – e tutte le categorie sono protagoniste di crescite reddituali e di volumi d’affari, nell’ultimo triennio. Gli attuari, ad esempio, sono passati dai 86.549 euro in media dei redditi nel 2020 ai 105.992 del 2023”.

E sui i bilanci tecnici delle singole categorie, questi “mettono in evidenza la presenza di avanzi tecnici positivi per ciascuna di esse e, in particolare, per gli attuari 11,93 milioni, per agronomi e forestali 23,68 milioni, per chimici e fisici 17,81 milioni e per i geologi 84,16 milioni”.

Sul fronte della gestione finanziaria, Poeta ha spiegato che “Ogni 3 anni l’Ente predispone il Bilancio Tecnico Attuariale e definisce l’Asset Allocation Strategica che garantisca combinazioni efficienti di rischio/rendimenti adeguati a far fronte alle prestazioni previdenziali ed assistenziali degli iscritti”.

Nel 2022, il  Consiglio di Indirizzo Generale (CIG) ha approvato  “i criteri generali di investimento e di disinvestimento” dove sono definiti gli strumenti finanziari ammissibili e i limiti di investimento”. Per la gestione diretta del patrimonio mobiliare l’Ente “monitora
costantemente l’andamento di mercato e del portafoglio, al fine di individuare le opportunità di mercato e le eventuali azioni correttive nel caso di dinamiche sfavorevoli dei mercati. La gestione del patrimonio immobiliare attualmente è effettuata esclusivamente in via indiretta, tramite fondi immobiliari, con unica eccezione la sede strumentale”.

Il Presidente dell’Epap ha, inoltre, sottolineato che “la Funzione Finanza monitora costantemente, con l’ausilio dell’Advisor, il patrimonio dell’Ente. La verifica dell’andamento della gestione finanziaria, l’implementazione delle scelte d’investimento e la verifica dell’operato dei soggetti esterni incaricati della gestione sono affidate alla Funzione Finanza in collaborazione con l’Advisor. La Funzione Finanza produce una reportistica sintetica settimanale sulle performance di portafoglio”.

Quest’ultimo,  alla data del 31.12.2023 è pari a 1.254 milioni, gli investimenti in Italia rappresentano circa il 26% (il 70% è in titoli di Stato).

Le politiche di investimento sostenibili e responsabili
L’Ente, con l’adozione del Regolamento per la gestione del patrimonio, ha fatto propri i sei principi per l’investimento responsabile promossi dalle Nazioni Unite.

Nell’ambito del processo di selezione delle scelte di investimento, l’Ente considera tra i vari fattori di analisi anche l’integrazione da parte dei gestori delle modalità con le quali gestisce gli impatti della propria attività nel campo ambientale, sociale e di governo della struttura societaria.

Tutti gli investment managers in cui l’Ente è investito aderiscono ai principi PRI delle Nazioni Unite. Inoltre i sottostanti di alcuni investimenti presentano un focus su specifiche tematiche sostenibili quali ad esempio la transizione energetica, la digitalizzazione, l’infrastrutture ambientali, la sanità e assistenza sociale.

Infine, la gran parte dei Fondi di Investimento Alternativi sono compliant alla direttiva SFRD art. 8 e art. 9 che rappresentano gli standard di sostenibilità più elevati. Mentre i gestori dei mandati specializzati nell’ambito del comparto EIS Flexible Multiasset mirano ad implementare la strategia di investimento coerentemente alle linee guida della direttiva
SFRD.