
Il 28 marzo il Consiglio ha approvato conclusioni proprie sugli aspetti chiave per la coesione europea e il futuro della politica di coesione dell’UE. Le conclusioni serviranno da base per i lavori dei prossimi mesi e per i lavori della Commissione sul quadro legislativo per la politica di coesione dopo il 2027.
Le conclusioni ricordano che l’obiettivo della coesione economica, sociale e territoriale è al centro del progetto europeo e che le politiche e le azioni dell’UE dovrebbero contribuire al conseguimento di tale obiettivo tenendo conto della loro dimensione territoriale e del loro coordinamento, e con il coinvolgimento attivo delle autorità nazionali, regionali e locali e delle parti interessate, a seconda dei casi. Il Consiglio sottolinea inoltre l’importanza di promuovere chiare complementarità e sinergie tra le politiche dell’Unione europea e di evitare sovrapposizioni tra i diversi strumenti.
Nelle conclusioni si fa riferimento alla relazione Letta, che sottolinea che una politica di coesione efficace, attuata in modo equilibrato in tutta l’UE, è una condizione fondamentale per il successo del mercato unico. A tale riguardo, il testo ribadisce che la competitività e la coesione sono interconnesse e sottolinea il ruolo della politica di coesione sia di rafforzare la competitività dell’UE nel suo complesso sia di migliorare la coesione e competitività tra paesi e regioni, contribuendo in tal modo al conseguimento delle priorità strategiche dell’UE e affrontando le sfide dell’UE in modo sinergico.
Tra i principi fondamentali della politica di coesione rientrano la gestione concorrente, la governance multilivello, il partenariato e l’approccio basato sulle persone e sul territorio, che sono applicati parallelamente ai principi di proporzionalità e sussidiarietà. In tale contesto, la politica di coesione dovrebbe continuare a svolgere un ruolo chiave nella riduzione delle disparità regionali in Europa, aiutando le regioni meno sviluppate a recuperare il ritardo rispetto a quelle più sviluppate, nell’ottica di una convergenza verso l’alto dell’UE.
In termini di governance, secondo il Consiglio la gestione concorrente tra la Commissione, gli Stati membri e gli enti regionali e locali deve rimanere il metodo di attuazione della politica di coesione. Il Consiglio ricorda l’importanza della governance multilivello che consente interventi efficaci ai livelli territoriali più appropriati in ciascuno Stato membro, rafforzando allo stesso tempo il senso di responsabilità condivisa.
Insieme alla gestione concorrente e al dialogo con i partner, sia durante le fasi di programmazione che di attuazione, la governance multilivello facilita il conseguimento degli obiettivi politici dell’UE e conferisce poteri agli Stati membri e alle autorità regionali e locali.
Infine, il Consiglio ricorda che la politica di coesione è una politica di investimento a lungo termine e che è possibile migliorarne l’efficienza e l’efficacia concentrandosi sui risultati. A tal fine, la Commissione è invitata a rendere la politica di coesione più orientata ai risultati, in particolare a utilizzare un approccio basato su dati concreti nell’elaborazione del quadro della futura politica.
Il Consiglio invita inoltre la Commissione a sviluppare e semplificare ulteriormente i sistemi consolidati di monitoraggio e valutazione, al fine di valutare in che modo gli investimenti e le riforme conseguono obiettivi strategici, rafforzare gli strumenti volti a esaminare gli impatti potenziali e reali degli interventi strategici e integrare ulteriormente le valutazioni d’impatto territoriale nella preparazione e nella valutazione delle politiche.
Nel corso della riunione è stato presentato un documento informale redatto da 16 paesi, tra i quali l’Italia, documento informale sulla necessità di una “politica di coesione forte per la crescita, la convergenza e la competitività” ma con un bilancio sostenibile e solido, salvaguardando nel prossimo QFP, il prodotto interno lordo (PIL) regionale pro capite, quale criterio principale per la categorizzazione regionale, nonché mantenendo la gestione concorrente ed altri principi fondamentali della politica di coesione.