Il bilancio dell’Unione europea oltre le risorse proprie

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Un paper pubblicato di recente dal Centro studi del Parlamento europeo fornisce una panoramica delle altre entrate nonché della loro attuale e potenziale rilevanza futura nel sistema delle entrate dell’UE.

Negli ultimi anni le altre entrate hanno ricevuto una crescente attenzione nel contesto dei dibattiti in corso su come rafforzare il legame tra le entrate e le politiche dell’UE, su come creare spazi per ridurre i contributi nazionali e in particolare la risorsa propria basata sull’RNL (reddito nazionale lordo), su come ampliare la base di entrate dell’UE, in particolare per quanto riguarda le fonti di entrate che rafforzano l’autonomia finanziaria dell’UE e contribuiscono alle politiche europee, e su come rendere più flessibile il bilancio dell’UE.

Le altre entrate sono tutte le entrate dell’UE che non costituiscono risorse proprie. In linea di principio, le altre entrate derivano dalle normali attività dell’UE e comprendono diverse categorie di entrate molto eterogenee (strutturate in cinque titoli) relative alle azioni intraprese dall’UE e all’esecuzione del bilancio dell’Unione.

Esistono diverse differenze concettuali tra altre entrate e risorse proprie, che riguardano la loro rilevanza di bilancio, la loro base giuridica, il ruolo delle istituzioni europee e nazionali, la loro finalità primaria, il loro legame con le politiche dell’UE, le fonti di pagamento e le modalità di riscossione. Tuttavia, nella pratica le differenze tra le altre entrate e le risorse proprie sono più sfumate, a causa di numerose eccezioni.

 

Le altre entrate possono essere assegnate o non assegnate. Le altre entrate non assegnate (o generali), secondo il principio dell’universalità del bilancio, non sono utilizzate per finanziare spese specifiche, ma, al pari delle risorse proprie, costituiscono una risorsa finanziaria generale per il bilancio dell’UE. Le altre entrate con destinazione specifica sono destinate a spese specifiche dell’UE attraverso il bilancio dell’Unione europea.

L’articolo 21 del regolamento finanziario distingue tra altre entrate con destinazione specifica esterne e interne. Le entrate con destinazione specifica interne sono connesse alla fornitura di beni, servizi o prodotti da parte dell’UE nell’ambito delle sue normali operazioni. Le altre entrate con destinazione specifica esterne comprendono entrate provenienti da terzi al di fuori dell’amministrazione dell’UE e costituiscono entrate connesse alle politiche dell’UE.

Per quanto riguarda il ruolo delle altre entrate nel sistema delle entrate dell’UE, si possono osservare diversi aspetti. Nonostante un certo aumento della rilevanza di bilancio complessiva delle altre entrate nel corso degli ultimi 25 anni, la quota delle altre entrate rispetto al totale delle entrate dell’UE è rimasta complessivamente limitata.

Il marcato aumento osservabile delle altre entrate dal 2021 è dovuto esclusivamente alle operazioni temporanee ed eccezionali di assunzione ed erogazione di prestiti connesse a Next Generation EU (NGEU). Tuttavia, categorie specifiche di altre entrate possono risultare elementi utili del sistema delle entrate dell’Unione europea.

Le altre entrate non con destinazione specifica sono iscritte nel bilancio generale e consentono una diminuzione dei pagamenti delle risorse proprie basate sull’RNL da parte degli Stati membri.

Le altre entrate con destinazione specifica offrono flessibilità per il supporto a programmi e attività dell’UE e per il loro finanziamento al di là del quadro piuttosto rigido del quadro finanziario pluriennale (QFP) e delle risorse proprie sotto diversi aspetti: i. possono fungere da elemento di una strategia volta ad aumentare l’adattabilità del bilancio dell’UE per reagire alle crisi e agli eventi imprevisti, che è stata a lungo richiesta. Più rilevanti sono le iniziative finanziate attraverso il debito comune dell’UE per rispondere alle sfide a breve termine che sorgono durante l’attuazione in corso del QFP, ma che non possono essere affrontate dagli strumenti di flessibilità (la cui dimensione è molto limitata); ii. le altre entrate con destinazione specifica consentono l’espansione dei programmi dell’UE e l’offerta di beni pubblici europei al di fuori degli Stati membri, ad esempio includendo paesi terzi nei programmi di ricerca dell’UE.

Le opzioni per rafforzare il ruolo delle altre entrate comprendono altre fonti di entrate esistenti e potenziali future che potrebbero essere utilizzate maggiormente in futuro. Tra queste il debito comune dell’UE, le ammende e le sanzioni, i contributi dei paesi terzi ai programmi dell’UE e le entrate provenienti dal sistema europeo di informazione e autorizzazione ai viaggi (ETIAS).

La gamma di opzioni per nuove altre fonti di entrate è piuttosto ristretta. Alcune opzioni sono brevemente esplorate nello studio con l’obiettivo di fornire suggerimenti per analisi più approfondite: a. le entrate derivanti dalla conservazione delle risorse biologiche marine; b. le entrate provenienti da “misure di natura fiscale” nei settori dell’energia e dell’ambiente sulla base degli articoli 192 e 194 TFUE; c. le entrate derivanti dalla strategia spaziale europea; d. entrate relative ai beni congelati e confiscati a seguito delle sanzioni europee adottate nei confronti della Russia a seguito dell’aggressione militare nei confronti dell’Ucraina.

Per consultare lo studio cliccare qui