
Gli interventi dell’UE non sono riusciti a rafforzare le pensioni aziendali e professionali e a istituire un prodotto pensionistico individuale paneuropeo, a sostenerlo l’ultima rilevazione pubblicata nei giorni scorsi.
“A causa dell’andamento demografico e dei problemi di bilancio – si legge nell’abstract – le pensioni complementari acquistano sempre maggiore importanza nel garantire ai cittadini dell’UE redditi da pensione adeguati. In tale contesto, l’UE ha stabilito requisiti minimi per le pensioni complementari erogate da enti pensionistici aziendali o professionali (EPAP) e ha istituito un quadro giuridico specifico per un prodotto pensionistico individuale paneuropeo”.
Inoltre, “La Corte di giustizia europea ha riscontrato che, fino ad oggi, nessuna di queste due tipologie di pensioni svolge ancora un ruolo significativo sul mercato delle pensioni complementari. La Corte raccomanda alla Commissione e all’Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali di intraprendere ulteriori azioni per rafforzare questi segmenti del mercato. Raccomanda inoltre di migliorare la vigilanza sugli EPAP e di aumentare la trasparenza relativa ai costi e ai rendimenti per gli aderenti agli EPAP e ai gap pensionistici”.
E ancora “Anche se le azioni della Commissione hanno creato le condizioni per un mercato
interno per gli EPAP, non hanno raggiunto l’obiettivo di approfondire tale mercato e
aumentare l’attività transfrontaliera. Tale attività rimane minima e concentrata in un
ridotto numero di Stati membri in cui le pensioni aziendali o professionali avevano già
una tradizione consolidata. In gran parte ciò è dovuto a fattori che non rientrano nelle
competenze dell’UE e su cui le iniziative legislative a livello dell’UE possono al
momento fare ben poco. Tuttavia, gli EPAP transfrontalieri sono svantaggiati anche
perché il quadro normativo dell’UE stabilisce per loro requisiti aggiuntivi rispetto a
quelli esistenti per gli EPAP che operano unicamente sul rispettivo mercato interno. Il
prodotto pensionistico individuale paneuropeo, intanto, non ha dimostrato di essere
un’alternativa sostenibile di risparmio pensionistico dei cittadini dell’UE rispetto ad
altri prodotti”.
La Corte raccomanda alla Commissione di:
– anticipare il termine per completare la valutazione dei motivi della scarsa
diffusione del prodotto pensionistico individuale paneuropeo e adottare misure
adeguate;
– rafforzare il quadro per la vigilanza degli EPAP e
– aumentare la trasparenza dei dati sulle pensioni realizzando progressi
nell’istituzione di sistemi di tracciamento delle pensioni e di quadri di valutazione
delle pensioni.
In relazione agli EPAP, la Corte raccomanda all’EIOPA di:
– riesaminare l’efficacia dei propri strumenti e dare la priorità a quelli con maggiore
impatto sulla convergenza in materia di vigilanza;
– migliorare la valutazione dell’impatto dei rischi sistemici;
– migliorare la trasparenza sui costi e sui rendimenti.