Camporese: “Dal “Pacchetto lavoro” il primo via libera alla nostra idea di welfare integrato”

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“L’articolo 10 bis del Disegno di legge 890 di conversione del Decreto legge 76 recante misure urgenti per l’occupazione – spiega il presidente dell’AdEPP, Andrea Camporese – riconosce agli Enti di previdenza privati, singolarmente oppure attraverso l’Adepp, la possibilità di poter destinare i risparmi derivanti dagli interventi di razionalizzazione per la riduzione della spesa sostenuta per consumi intermedi per quel welfare integrato che da tempo sosteniamo, convinti che sia uno strumento indispensabile per rispondere ad una crisi che sta travolgendo il mondo dei professionisti. E’ importante che misure urgenti sul lavoro per i giovani  includano finalmente anche i giovani professionisti, oggi grazie anche ad un ruolo attivo e sussidiario delle casse di previdenza”

“Da tempo sosteniamo che la previdenza non possa essere scollegata dal lavoro, è assolutamente necessario, quindi, che il professionista venga garantito e sostenuto lungo l’intero arco della sua vita lavorativa, ponendolo nelle condizioni di affrontare e vincere le sfide economiche e tecnologiche insite nella globalizzazione – sottolinea il presidente Camporese – Per questo le Casse che io rappresento, pur nel rispetto del proprio equilibrio finanziario e di garanzia verso i propri iscritti, hanno più volte presentato al Governo la richiesta affinché i risparmi ottenuti con la spending review restassero all’interno di ogni Ente per essere destinati ad un progetto di welfare che altri Paesi europei hanno già messo in campo”.

“Oggi, dopo il via libera per l’accesso al fondo di garanzia, possiamo registrare un ulteriore passo in avanti verso il riconoscimento di un settore che incide fortemente sul Pil del proprio Paese e che, fino ad ora, ha affrontato la peggiore crisi economica degli ultimi anni in piena solitudine. – conclude il presidente Camporese – Altre scelte politiche devono ancora essere fatte, anche a livello regionale, per far sì che l’Italia si allinei con il resto dell’Europa, affinché il nostro professionista non sia più in una posizione di forte disuguaglianza rispetto ad un qualsiasi altro collega europeo. Noi continueremo la nostra azione contro il regime della doppia tassazione al quale siamo sottoposti, convinti che tutte le risorse che riusciremo a liberare, anche con l’aiuto di politiche economiche e finanziarie attente al mondo dei professionisti, potranno essere investite per il rilancio e lo sviluppo del nostro Paese”.