Poletti: “Omogeneità fiscale e un’unica Autorità di vigilanza”

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Il Ministro del lavoro lo sottolinea nel suo intervento durante la presentazione della relazione Covip 2013, rilanciando l’idea di legare i temi della   previdenza complementare e dell’assistenza sanitaria   integrativa come effetto di un ripensamento del complessivo   assetto di welfare nel nostro Paese. Un nuovo assetto che   farebbe riferimento a “un’unica Autorita’ di vigilanza del   settore” in grado di favorire una progressiva convergenza fra   i due strumenti.

Inoltre il Governo «valuterà pro e contro» sul futuro della vigilanza sulla previdenza complementare affidata alla Covip e poi farà  «una scelta pubblicamente motivata».  E mentre il presidente della Covip,  Tarelli, ha proposto l’istituzione di un’Autorità unica per il welfare  integrativo, il Ministro Poletti, senza menzionare la Banca d’Italia ribadisce: «Stiamo ragionando su una volontà di semplificazione ma bisogna capire se una specializzazione sia compatibile con questo impianto senza scelte preconfezionate”.

Ed intanto dalla relazione emergono alcuni dati che dimostrano anche come la crisi si traduca in una diminuzione degli iscritti alla previdenza complementare. Sono 1,4 milioni il numero degli iscritti ai fondi pensione che hanno sospeso i versamenti. L’incidenza dei non versanti, si legge nella relazione annuale della Covip, è “contenuta nel comparto dei fondi negoziali (circa 200 mila iscritti) e dei fondi preesistenti (circa 100 mila iscritti), mentre risulta assai più significativa nelle forme promosse da intermediari finanziari e assicurativi, che totalizzano oltre un milione di non versanti”.

Il patrimonio investito dai fondi pensione, però, è di scarso supporto al tessuto produttivo italiano. I fondi hanno infatti a disposizione per gli investimenti 86,8 miliardi. Di questi, una parte cospicua, oltre il 61%, è costituito da titoli di debito: alla fine del 2013 avevano in portafoglio circa 24 miliardi di titoli di Stato italiani. Se si escludono Bot e Btp “la quota di patrimonio che le forme pensionistiche complementari destinano al supporto dell’economia italiana è limitata”, come sottolinea lo stesso presidente Covip, Rino Tarelli. I titoli emessi da imprese italiane nei loro portafogli è pari a 2,1 miliardi, di cui solo 700 milioni in titoli di capitale. I fondi pensione hanno poi in portafoglio 1,3 miliardi di quote di fondi immobiliari, in gran parte relativi a immobili in italia. Secondo Tarelli c’è quindi “un margine significativo” per ottimizzare le scelte di investimento dei fondi da diversificare nell’economia reale.