Vegas: “Subiamo la dittatura dello spread”

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Il presidente della Consob, lancia l’allarme: “Lo spread attribuisce ogni potere decisionale a chi detiene il potere economico, nei fatti vanificando il principio del suffragio universale”.

«In molti Paesi europei – sottolinea il presidente – va crescendo l’insofferenza nei confronti della “dittatura dello spread”, vista come ostacolo alle aspirazioni dei popoli, e affidare il nostro futuro a un numero costituisce anche un modo di abdicare ai nostri doveri» che discendono «da un fondamentale diritto: quello di partecipare democraticamente all’assunzione delle decisioni che ci riguardano». Un diritto messo in pericolo dallo spread «che dipende in sostanza da dalle scelte di un soggetto invisibile, il mercato» e che «attribuisce ogni potere decisionale a chi detiene il potere economico, nei fatti vanificando il principio del suffragio universale».

Nel suo discorso di fronte alla comunità finanziaria, il presidente Vega sha puntato l’attenzione anche  sui titoli italiani impennatisi a livelli record nella seconda metà del 2011 e sui derivati. E proprio a questi strumenti il presidente della Consob dedica un’ampia parte del suo discorso. Vegas ne parla citando, tra l’altro, la banca america Jp Morgan che ha registrato un buco da due miliardi di dollari proprio a causa delle speculazioni sui derivati. «I processi di innovazione finanziaria – ha dichiarato Vegas – pur ampliando le possibilità di investimento e diversificazione di portafoglio per i risparmiatori, fanno emergere nuove fonti di rischio, non sempre governabili dalle autorità di vigilanza».

E poi c’è ilproblema dei legami tra i mercati e gli intermediari bancari. “Può diventare complesso valutare l’entità dei rischi che si diffondono all’interno dei sistemi finanziari e risulta sempre più arduo definire nuove norme ed esercitare controlli. Nuovi prodotti e nuove pratiche operative si collocano in aree grigie, dove le regole di vigilanza prudenziale, che presidiano la stabilità dei singoli intermediari, si sovrappongono a quelle che disciplinano la correttezza e la trasparenza dei comportamenti».

Il presidente della Consob cita i cds, i derivati che assicurano sul rischio fallimento, e il cosiddetto high frequency trading, cioè la tecnica di contrattazione che, utilizzando algoritmi matematici e connessioni ad alta velocità, consente di inserire, eseguire e cancellare ordini nell’arco di millisecondi sfruttando variazioni marginali dei prezzi. Altro esempio citato da Vegas, sono gli Etf, fondi di investimento che che replicano l’andamento di un indice di mercato. «La complessità e la rischiosità crescenti di tali fondi richiedono un attento esame da parte delle autorità di vigilanza» avverte il presidente della Consob.

 «La mobilità dei capitali, che si spostano liberamente e velocemente, consente di trasferire le transazioni verso giurisdizioni più permissive». I singoli paesi insomma non hanno gli strumenti per competere.  “Se si vogliono affrontare le sfide del mercato globale con ragionevole possibilità di successo «occorre disporre di una regolamentazione finanziaria armonizzata».