Ricerca Ipsos, il Paese diviso tra voglia di futuro e paura del domani

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Nonostante il presidente dell’Acri, Giuseppe Guzzetti, sottolinei come la ricerca commissionata all’Ipsos offra dati positivi, confortanti e significativi di quanto la forza di reagire sia nel dna di tutti noi, l’86% degli italiani intervistati ritiene che la crisi sia assai grave e 3 su 4 sono convinti che questa durerà almeno altri 3 anni. Comunque gli ottimisti sono in aumento e si attestano al 45% contro il 38% dei pessimisti, e c’è una gran voglia di risparmio anche se… il mettere da parte qualche euro significa non certo per investire in progetti o sviluppo ma per far fronte, un poco più tranquillamente, alla crisi ancora in atto. Ma non solo. Diminuisce la sfiducia nei confronti dell’Italia, ben 30 punti percentuali, e torna anche quella sulle prospettive future dell’economia europea. Credono che l’euro non sia stata una manna dal cielo ma che lo sarà nei prossimi anni. Come per l’Europa, gli italiani (69%) pensano alla propria moneta come un male necessario di cui si sentono però prigionieri.

Detto questo, riguardo al presente i soddisfatti della propria situazione economica sono meno degli insoddisfatti e come potrebbe essere diversamente. 1 famiglia su 4 ha visto peggiorare notevolmente la sua situazione economica o perdere  qualsiasi introito. Sempre una famiglia su 4 ha perso, nell’arco dello stesso anno, il lavoro, o non lo ha mai ottenuto o non riesce ad incassare il proprio credito.

Infine chiudiamo con un dato positivo, visto che in allegato trovere la ricerca in tutta la sua totalità e drammaticità: gli italiani è come se sapessero che bisgogna stringere i denti perchè il futuro sarà migliore. E’ come se pensassero che le difficoltà siano il prezzo da pagare per un futuro migliore. Almeno è quanto sostiene il presidente dell’Ipsos, Nando Pagnoncelli.