Dismissioni immobili delle Casse: non passa l’emendamento

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Dopo aver incassato il parere sfavorevole dei Ministri Passera e Fornero, l’emendamento a firma bipartisan presentato da Enzo Ghigo (Pdl) e Lionello Cosentino (Pd) non ha ricevuto il via libera dalla commissione Bilancio del Senato che ha chiesto, e il Governo ha accolto, lo stralcio del comma 55 dell’articolo 34 del maxiemendamento con cui si puntava ad agevolare la vendita o l’affitto a prezzi ridotti delle case degli enti previdenziali pubblici e privati. Ma non solo. La Ragioneria dello Stataoin una relazione tecnica  scrive: «La disposizione, comportando minori entrate per gli enti, avrebbe potuto pregiudicare la sostenibilità delle prestazioni previdenziali istituzionali».

“Esprimo grande soddisfazione per lo stralcio dell’emendamento sulle dismissioni degli immobili degli Enti di previdenza privatizzati contenuto nel “decreto crescita”, una norma che, se approvata, avrebbe segnato una pagina nera nella storia dei rapporti istituzionali, del rispetto delle leggi di privatizzazione e della tutela dei legittimi interessi degli oltre due milioni di iscritti al sistema della previdenza privata”, così il presidente dell’Adepp, Andrea Camporese.

“L’emendamento, oltre a ledere gravemente l’autonomia gestionale e amministrativa delle Casse – continua Camporese – avrebbe rischiato di produrre danni gravi alla sostenibilità degli Enti, appena usciti dallo stress test dei bilanci a 50 anni. Ricordo che noi abbiamo investito 150 milioni di euro sul fondo dell’housing Sociale della Cassa Depositi e Prestiti proprio come atto di responsabilità verso le categorie più deboli, dopo aver stipulato contratti con le associazioni degli inquilini che investono locazioni a costi calmierati. L’attenzione alle sofferenze delle persone passa attraverso ben altre strade che coinvolgono una responsabilità tutta pubblica. A noi spetta dare risposte a migliaia di giovani professionisti che non riescono ad arrivare a fine mese e che parte del loro faticoso risparmio previdenziale ha rischiato di essere compromesso”.

 “Ora – conclude il presidente dell’Adepp – spero che la questione sia chiusa e che i nostri sforzi si possano concentrare a individuare vie di uscita da una crisi che non ha eguali nella storia, che coinvolge i nostri iscritti e le loro famiglie, che hanno il diritto di credere in un futuro previdenziale sereno”.