Fondi Ue, pochi mesi per spendere 13 miliardi di euro

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Nel mirino del Governo italiano la programmazione 2007-2014 che si concluderà ufficialmente il 31 dicembre prossimo. Intanto è tempo di bilanci e le note dolenti non tardano ad arrivare. L’Italia è chiamata, infatti,  a spendere 13 miliardi e rischia seriamente di perderne almeno cinque.

Per completare la programmazione 2007-2013, infatti, restano da certificare alla Commissione europea, entro il 2015, 13,6 miliardi di euro su 46,7 miliardi che erano complessivamente disponibili. Se anche mantenessimo gli ottimi ritmi di spesa del 2014 (circa 8 miliardi in un anno), allora, lasceremmo per strada un gruzzolo vicino ai 5 miliardi di euro. E’ proprio di questa cifra che parla da tempo il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Graziano Delrio.

Per Palazzo Chigi,  i tre quarti della spesa da certificare riguardano l’area della Convergenza (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia), 8,6 miliardi competono ai programmi operativi Fesr e 1,7 miliardi ai programmi operativi Fse. Il quarto rimanente all’area della Competitività: 1,7 miliardi competono ai programmi operativi Fesr e 1,6 miliardi ai programmi operativi Fse. Campania, Sicilia e Calabria, da sole, devono spendere una cifra ampiamente superiore all’intera area della Competitività, che comprende 14 Regioni e due Province autonome: siamo intorno ai 4,7 miliardi di euro. La UE non sembra intenzionata a dare proroghe e resta in attesa di capire se l’Italia abbia o meno intenzione di cambiare “regime” per la programmazione 2014-2020.

E poi c’è il piano Juncker che dovrebbe  permettere all’Italia di accedere alle garanzie di Bruxelles per movimentare investimenti privati.