Investimenti sul Paese. Baretta: “Fare presto”. Malagnino: “Il Governo definisca le priorità”

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Scambio di vedute tra il Sottosegretario all’Economia, Pierpaolo Baretta, e il Vice presidente vicario dell’Adepp, Giampiero Malagnino, durante il convegno promosso da Assoprevidenza dal titolo “I prodotti alternativi per i portafogli dei fondi pensione e casse professionali”. Mentre il Sottosegretario parla di “Tempi brevissimi” per il decreto applicativo della legge di stabilità relativo alla norma che prevede un credito d’imposta di 80 milioni per le casse di previdenza e i fondi pensione, che investano parte delle risorse nell’economia reale, per compensare così l’aumento di prelievo fiscale (26% per le casse, 20% per i fondi), il Vice Presidente  Malagnino sottolinea come sia ”Necessario innanzitutto comprendere che il risparmio previdenziale non è speculazione ma si tratta di investimenti per garantire una pensione, quindi ha bisogno di una tassazione  diversa. Le Casse investono molto volentieri nel Paese Italia purché ci sia una chiara linea di politica industriale da parte del Governo”.

E su dove investire, il Vice presidente Malagnino non ha dubbi: “infrastruttura digitale, energia, banda larga sono cose che interessano tutte le professioni trasversalmente ma dobbiamo valutare con attenzione i profili di rischio, cosa che faremo”. Ed infine sottolinea: “La novità contenuta nella legge di Stabilità di un credito d’imposta fino a 80 milioni per gli investimenti di Casse e fondi pensione nell’economia reale è molto vaga e va definita meglio. A chi andranno, chi arriva prima si prende il vantaggio? Il governo definisca bene quali sono le priorità dal suo punto di vista, su queste costruiamo l’intervento”.

“Bisogna fare presto” – per il sottosegretario Baretta –   “Intenzione del ministero è quella di accelerare sul decreto applicativo, l’occasione va colta adesso. Va aperto il tavolo di confronto con gli interlocutori”.  Calcolando che il volume complessivo del risparmio previdenziale è di circa 200 miliardi, un’ipotesi del 10% riversata su settori dell’economia reale varrebbe “1,3-1,4 punti di Pil, un contributo straordinario di Casse e Fondi alla ripresa” ha sottolineato il sottosegretario.