Un progetto che la Commissione Europea definisce “di portata storica” che ha come obiettivo quello di liberare fondi per le imprese europee e stimolare la crescita nei 28 Stati membri dell’Unione europea con la creazione di un vero e proprio mercato unico dei capitali.
Di seguito il Comunicato e i documenti elaborati e diffusi dalla rappresentanza italiana durante la presentazione
L’Unione dei mercati dei capitali mira a rimuovere le barriere agli investimenti transfrontalieri nell’UE che impediscono alle imprese di accedere ai finanziamenti. Il contesto attuale è particolarmente penalizzante per le imprese che dipendono ancora fortemente dalle banche e attingono solo in misura minore dai mercati dei capitali. In altre parti del mondo si verifica invece una situazione opposta. Un mercato unico dei capitali pienamente funzionante potrebbe offrire diverse opportunità: se, ad esempio, i mercati dei capitali di rischio nell’UE avessero lo spessore di quelli degli Stati Uniti, tra il 2008 e il 2013 le imprese europee avrebbero potuto beneficiare di finanziamenti supplementari pari a 90 miliardi di euro.
Con l’Unione dei mercati dei capitali la Commissione mira anche a spianare la strada a coloro che, nonostante il bisogno di finanziamenti, non riescono a raggiungere gli investitori, e a fare convogliare tali fondi nella maniera più efficiente possibile tramite la catena dell’investimento.
Mercoledì scorso, nel quadro del Libro verde, la Commissione ha dato il via a una consultazione della durata di tre mesi, il cui esito sarà determinante per definire un piano d’azione che contribuisca a sbloccare fondi non bancari che facciano prosperare le start-up e facciano crescere ulteriormente le imprese più grandi. L’Unione dei mercati dei capitali è un progetto a lungo termine che richiederà un impegno costante per diversi anni, ma in alcuni settori i primi progressi saranno visibili fin dai prossimi mesi.
Il Vicepresidente della Commissione europea Jyrki Katainen, responsabile per l’occupazione, la crescita, gli investimenti e la competitività, ha dichiarato: “L’Unione dei mercati dei capitali è la prima iniziativa strutturale che la Commissione propone nel quadro del piano di investimenti. L’iniziativa contribuirà a garantire che il piano di investimenti non sia una misura “una tantum” e che il panorama economico europeo ne tragga benefici duraturi.”
“La direzione che dobbiamo seguire è chiara: dare forma a un mercato unico dei capitali partendo dalla base, individuando gli ostacoli e rimuovendoli uno ad uno. L’Unione dei mercati dei capitali mira a sbloccare liquidità presenti in abbondanza, ma congelate, e a metterle al servizio delle imprese europee, in particolare delle PMI”, ha affermato il Commissario europeo Jonathan Hill, responsabile per la stabilità finanziaria, i servizi finanziari e l’Unione dei mercati dei capitali, aggiungendo: “La libera circolazione dei capitali è uno dei principi fondamentali dell’UE. A oltre cinquant’anni dalla firma del trattato di Roma siamo chiamati a cogliere l’opportunità di trasformare questo ideale in realtà.”
Contesto
L’obiettivo del Libro verde sull’Unione dei mercati dei capitali è lanciare un dibattito in tutta l’UE sulle misure necessarie per creare un vero e proprio mercato unico dei capitali. Oggi saranno avviate anche due ulteriori consultazioni sulla cartolarizzazione di qualità e sulla direttiva relativa al prospetto (cfr. dettagli qui di seguito).
La Commissione raccoglierà le osservazioni del Parlamento europeo e del Consiglio, delle altre istituzioni dell’UE, dei parlamenti nazionali, delle imprese, del settore finanziario e di tutte le parti interessate. Tutti gli attori interessati sono invitati a inoltrare i loro contributi entro il 13 maggio 2015.
Quest’estate, in seguito alla consultazione pubblica, la Commissione adotterà un piano d’azione che conterrà anche una tabella di marcia e un calendario per delineare gli elementi costitutivi di un’Unione dei mercati dei capitali entro il 2019.
Sulla base dell’esito della consultazione, la Commissione individuerà le azioni necessarie per conseguire i seguenti obiettivi:
- migliorare l’accesso ai finanziamenti per tutte le imprese e i progetti infrastrutturali in Europa;
- aiutare le PMI a reperire finanziamenti con la stessa facilità delle grandi imprese;
- creare un mercato unico per i capitali eliminando gli ostacoli agli investimenti transfrontalieri;
- diversificare i finanziamenti dell’economia e ridurre il costo della raccolta di capitali.
Il Libro verde individua i seguenti principi fondamentali a cui si rifarà l’Unione dei mercati dei capitali:
- massimizzare i vantaggi dei mercati dei capitali a vantaggio dell’economia, della crescita e dell’occupazione;
- creare un mercato unico dei capitali per tutti e 28 gli Stati membri, eliminando gli ostacoli agli investimenti transfrontalieri all’interno dell’UE e promuovendo relazioni più strette con i mercati dei capitali mondiali;
- fondarsi su solide basi di stabilità finanziaria, con un corpus unico di norme sui servizi finanziari applicato in modo efficace e coerente;
- garantire un efficace livello di protezione degli investitori e
- contribuire ad attirare investimenti provenienti da tutto il mondo e a rafforzare la competitività dell’UE
La comunicazione della Commissione del novembre 2014 intitolata “Un piano di investimenti per l’Europa”, ha già individuato alcune misure che potranno essere concretizzate a breve, tra cui figurano l’attuazione del regolamento sui Fondi di investimento europei a lungo termine (ELTIF), la cartolarizzazione di qualità, le informazioni standardizzate in materia di credito alle PMI, i regimi di collocamento privato (private placement) e il riesame della direttiva relativa al prospetto. Si tratta di settori per cui è ampiamente riconosciuta l’urgenza di compiere dei progressi che si potranno tradurre rapidamente in benefici.
Riesame della direttiva relativa al prospetto
I prospetti sono documenti giuridici utilizzati dalle imprese per attrarre investimenti. Se da un lato i dati contenuti in questi documenti aiutano gli investitori a prendere decisioni di investimento con cognizione di causa, dall’altro lato spesso sono racchiusi in centinaia di pagine di informazioni dettagliate, con costi e oneri amministrativi non indifferenti per le imprese. Inoltre, per gli investitori non è sempre facile orientarsi nel dedalo delle informazioni fornite.
La Commissione sta avviando una consultazione sulla direttiva relativa al prospetto al fine di semplificare la raccolta di capitali per le imprese (comprese le PMI) in tutta l’UE, garantendo nel contempo un’effettiva tutela degli investitori. Sarà riservata particolare attenzione all’esigenza di ridurre l’eccessivo onere amministrativo che grava sulle imprese. La consultazione consentirà, tra l’altro, di valutare modi per semplificare le informazioni fornite nei prospetti, determinare quando un prospetto è necessario o meno e rendere più lineare il processo di approvazione.
Cartolarizzazione
L’espressione “cartolarizzazione” definisce il processo con cui si crea uno strumento finanziario mettendo in comune attivi: in questo modo si consente a un numero maggiore di investitori privati di acquistare quote di tali attivi, aumentando la liquidità e liberando capitale per la crescita economica. Un’iniziativa a livello di UE in materia di cartolarizzazione di qualità dovrebbe aumentare il livello di standardizzazione dei prodotti per garantire norme procedurali rigorose, la certezza del diritto e la comparabilità tra strumenti di cartolarizzazione. Ciò consentirebbe di incrementare, in particolare, la trasparenza, la coerenza e la disponibilità delle informazioni fondamentali per gli investitori, anche nel settore dei prestiti alle PMI, e di promuovere un aumento della liquidità. Il tutto permetterebbe di semplificare l’emissione di prodotti cartolarizzati e darebbe modo agli investitori istituzionali di esercitare la dovuta diligenza in relazione ai prodotti che rispondono alle loro esigenze termini di diversificazione degli attivi, rendimento e orizzonte temporale.
Misure a medio e lungo termine
Il Libro verde sollecita inoltre suggerimenti su come superare altri ostacoli all’efficiente funzionamento dei mercati a medio e a lungo termine (comprese le modalità per ridurre i costi di istituzione e commercializzazione di fondi di investimento in tutta l’UE), sui modi per sviluppare ulteriormente i capitali di rischio e il private equity, sulla possibilità o meno che gli interventi mirati nell’ambito della legislazione sulle imprese, l’insolvenza e i valori mobiliari, così come i regimi fiscali, contribuiscano concretamente all’Unione dei mercati dei capitali, nonché sul trattamento delle obbligazioni garantite, con una consultazione specifica nel 2015 in merito a un eventuale quadro UE in materia.