Ocse, liberalizzazioni dei servizi e concorrenza nelle professioni

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L’esortazione  arriva dall’Organismo francese che, nel suo report sugli studi economici sul nostro Paese,  sottolinea come sia urgente l’adozione di “una legge sulla concorrenza nelle professioni regolamentate” che, stima, porterebbe a +2,6 punti l’impatto sul Pil in cinque anni contro il +0,6 punti del Jobs Act,  anche se sul piano di azione lo stesso Segretario generale, Angel Gurria, ha più volte lodato il lavoro del Governo.

In Italia “è in corso un ambizioso programma di riforme di ampio respiro per stimolare la crescita – ha dichiarato il Segretario durante la presentazione dello studio – “in passato, molti progetti validi di riforma non sono stati pienamente attuati, impedendo all’economia di beneficiare interamente dei loro effetti”.

Le principali raccomandazioni dell’Ocse, infatti, riguardano il portare a termine le riforme, garantire una formulazione chiara della legislazione, supportata da una Pa più efficace, e ridurre il ricorso ai decreti legge. Serve inoltre snellire il sistema giudiziario e incentivare la mediazione nonché ridurre la corruzione.

E così l’Esecutivo riceve il via libera dall’Ocse per il proprio lavoro e i Ministri presenti non si risparmiano nel dare scadenze o rassicurazioni anche perché la stessa ricerca si spinge oltre annunciando che “in un arco di cinque anni il Pil potrebbe aumentare del 3,5% proprio grazie alle riforme” Sempre secondo l’Ocse, quest’anno il disavanzo di bilancio della Penisola si ridurrà al 2,7 per cento del Pil dal 3 per cento dello scorso anno, mentre nel 2016 segnerà un ulteriore calo all’1,8 per cento.

Pronto il Ministro dell’economia, Pier Carlo Padoan: “L’Ocse ci dice che andiamo nella direzione giusta e parla di un 6% aggiuntivo di crescita del Pil grazie alle riforme nei prossimi 10 anni. La riforma del mercato del lavoro fatta col Jobs act produrrà un beneficio gigantesco, con più occupazione, ricchezza, e quindi più fiducia dei cittadini. Non dimentichiamoci che il nostro Paese flirtato con il rischio grandissimo della deflazione”.

E sull’occupazione interviene il Ministro del lavoro, Giuliano Poletti che sottolinea:  “Dal primo marzo le aziende potranno assumere con il contratto a tutele crescenti, che il 21 sarà approvato definitivamente dal Cdm insieme all’altro decreto attuativo del Jobs act sulla nuova Aspi. La nostra scelta è stata di fondare il mercato del lavoro sul contratto a tutele crescenti” e sui tempi Poletti: “non so se è un record ma mi sento orgoglioso del fatto che siamo stati capaci in 40 giorni di fare i decreti attuativi della riforma del mercato del lavoro perché molti problemi sociali hanno nella mancanza del lavoro le loro radici, così abbiamo scelto di investire molto su questo fronte cambiando radicalmente le leggi del mercato”.

E l’Ocse consiglia all’Italia di creare una bad bank pubblica per accelerare la riduzione dei crediti deteriorati. “Il sistema bancario nel suo insieme soddisfa i requisiti patrimoniali, ma nonostante l’aumento degli accantonamenti, nella metà del 2014 i crediti deteriorati rappresentavano circa il 17% dei crediti totali e gravavano pesantemente sui bilanci di molte banche”. “Questo potrebbe spiegare – continua il rapporto – perché i tassi di interesse sui prestiti al settore privato siano diminuiti meno rispetto a quelli sul debito pubblico, in quanto le banche mantengono elevati i margini per coprire le perdite”. L’Ocse inoltre rileva che le banche sono sempre più propense a utilizzare il mercato secondario per vendere i crediti deteriorati ed è “importante che non ci siano disincentivi al riconoscimento delle perdite implicite alla loro vendita”.

 

 

per scaricare lo studio http://www.oecd.org/italyeconomic-survey-italy.htm