Uso dei fondi, arriva la relazione della Corte dei conti europea

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“Occorre una maggiore attenzione alle verifiche sulla corretta gestione, per rendere più efficaci gli interventi e per non incorrere in possibili sanzioni finanziarie, apre così la relazione della Corte dei Conti europea che analizza, ogni anno, e sottopone a verifica il sistema dei controlli sui fondi europei.

L’Italia è al quinto posto per le somme stanziate dall’Unione Europea ai singoli Stati. La Relazione evidenzia,infatti, che  il nostro Paese ha un saldo negativo tra versamenti effettuati ed accrediti ricevuti di 4,9 miliardi di euro a fronte dei 5,7 miliardi di euro del 2012. Un miglioramento “ascrivibile all’aumento (14,8%) degli accrediti all’Italia per la realizzazione di programmi europei”.

La Relazione sottolinea anche che “un più efficace utilizzo delle risorse è strettamente collegato ad un effettivo miglioramento della capacità progettuale e delle complessive capacità amministrative e gestionali, a livello centrale e regionale, in particolare nel Mezzogiorno. Risponde a tali esigenze la creazione, nell’ottobre 2013, dell’Agenzia per la coesione territoriale, con il compito di svolgere verifiche e monitoraggi più sistematici sull’utilizzo delle risorse, di fornire maggior sostegno ed assistenza tecnica alle Amministrazioni ed alle Regioni interessate ed anche di assumere poteri sostitutivi”.

In merito alla programmazione 2014-2020, si legge che “con l’Accordo di Partenariato, le autorità italiane e la Commissione europea si sono proposte di superare le criticità emerse nei cicli precedenti, prevedendo una programmazione più trasparente e verificabile; un monitoraggio permanente ed un supporto all’attuazione ad opera dell’Agenzia per la coesione territoriale; piani settoriali nazionali di riferimento; piani di rafforzamento amministrativo per le Amministrazioni centrali e per le Regioni”.

Quanto alle irregolarità ed alle frodi, la Relazione sottolinea che “nell’anno 2013 e nel primo semestre del 2014 si è registrato un decremento complessivo degli importi della spesa irregolare rispetto alle precedenti annualità. I programmi maggiormente interessati da irregolarità e da frodi sono quelli regionali, e gli importi più rilevanti sono riferibili ad alcune Regioni del Mezzogiorno inserite nell’Obiettivo Convergenza”.

La strategia proposta dall’Italia nell’Accordo di Partenariato, oltre a tenere conto dei traguardi della Strategia Europa 2020, ha elaborato una politica di sviluppo territoriale più adatta alle specificità italiane fino al 2020.
Gli interventi cofinanziati dai Fondi europei sono concentrati sulle imprese (a sostegno della capacità innovativa e dell’internazionalizzazione), sul contrasto alla disoccupazione, con particolare attenzione ai gruppi svantaggiati, e sul rafforzamento del capitale umano. Nell’ambito dell’occupazione è considerato prioritario l’obiettivo dell’occupazione giovanile, in attuazione della “youth employment initiative” (YEI). Ulteriori importanti ambiti di destinazione dei fondi sono rivolti alla valorizzazione, anche economica, dei beni culturali e ambientali, e alla digitalizzazione, favorendo un approccio integrato tra offerta di infrastrutture e servizi.

per leggere la relazione o scaricarla

http://www.corteconti.it/export/sites/portalecdc/_documenti/controllo/sez_contr_affari_com_internazionali/2015/delibera_2_2015.pdf