Def 2015, Istat e Corte dei Conti dicono la loro

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Nell’audizione di fronte alle Commissioni Bilancio della Camera e Senato, i rappresentanti dei due Enti hanno potuto dire la loro sul Documento economico del 2015. E se il Presidente dell’Istituto di Ricerca, Giorgio Alleva, ha confermato che il Pil del 2015 dovrebbe attestarsi sul +0,9%, grazie a una crescita (congiunturale) compresa tra lo 0,2 e lo 0,4% che dovrebbe riguardare sia il terzo che il quarto trimestre dell’anno, il numero uno della Corte dei Conti, Raffaele Squitieri, pur definendo “ragionevoli” le norme messe in campo dal Governo ha sottolineato come “permangono potenziali elementi di fragilità nel percorso programmatico di finanza pubblica, che attengono alla tenuta del quadro di riferimento e alla composizione della manovra”.

L’evoluzione dell’economia italiana nel 2015 – ha spiegato il presidente dell’Istat – risulterebbe trainata dalle componenti interne di domanda e da un contributo positivo delle scorte, a fronte di un contributo estero negativo” anche se Alleva ha voluto precisare che alla crescita della quota di lavoratori dipendenti è corrisposto un calo di quelli autonomi e che il minor ricorso alla cassa integrazione e la stabilizzazione del tasso di disoccupazione starebbero delineando una tendenza complessivamente positiva del mercato occupazionale.

“Il quadro del Governo appare in linea con le attese dei mercati, che vedono nella riduzione della spesa pubblica un fattore chiave per la sostenibilità delle scelte di bilancio”-  ha ancora sottolineato  il presidente della Corte dei Conti –  La spending review, infatti,  è il più importante fattore di credibilità delle scelte di finanza pubblica”.

In allegato il documento Istat e il documento della Corte dei Conti