Sanità digitale? Non è più un miraggio. Lo studio del Politecnico di Milano

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Secondo l’Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità della School of Management del Politecnico di Milano, la sanità digitale vale 1,34 miliardi di euro. L’innovazione avanza, ma ancora lentamente ed infatti i ricercatori scrivono:

In un contesto che vede una spesa sanitaria tra le più basse d’Europa e una domanda di servizi sanitari destinata a crescere nel futuro, gli investimenti per la digitalizzazione della Sanità italiana nel 2015 si attestano a 1,34 miliardi di euro, pari all’1,2% della spesa sanitaria pubblica, circa 22 euro per abitante, mostrando una sostanziale stabilità rispetto al 2014 (1,37 miliardi di euro). Se da un lato appare positiva la conferma del budget 2014, quando molti attori avevano dovuto effettuare investimenti aggiuntivi per aggiornare e mettere a norma applicazioni e infrastrutture, dall’altro non si vede l’atteso recupero verso livelli di investimento confrontabili a quelli degli altri Paesi europei.

“I primi risultati della ‘Strategia per la crescita digitale 2014-2020’ mostrano come la Sanità digitale in Italia non sia più un miraggio, ma un piano perseguibile che dà frutti concreti – ha sostenuto durante la presentazione della ricerca a Milano Mariano Corso, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità – Tuttavia, la velocità di attuazione è ancora modesta e disomogenea, inadeguata rispetto alla portata e all’urgenza delle sfide in gioco. È necessario attuare la Sanità Digitale con una governance partecipata e responsabile ai diversi livelli: è auspicabile un ruolo centrale del Ministero e dell’Agenzia per l’Italia Digitale per fornire standard e linee guida secondo le scadenze temporali. Servono politiche regionali coerenti tra loro, in grado di guidare e supportare gli attori del sistema, fornendo competenze e servizi condivisi e premiando i comportamenti virtuosi. E sono necessari progetti coraggiosi di aziende sanitarie e operatori, superando la logica delle sperimentazioni».