Silver Economy, una risorsa da oltre 40 miliardi di euro

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Il valore aggiunto prodotto dalla Silver Economy sarebbe quantificabile in almeno 43,4 miliardi (dato
riferito al 2014) e sale addirittura a 122,5 miliardi di euro tenendo conto, senza ponderazione, di tutti
settori su cui ha un impatto diretto: questo quanto emerso dall’analisi realizzata dal Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali in occasione del workshop “Silver Economy: l’invecchiamento come risorsa”.

Dai 17 milioni di consumatori oltre i 60 anni del 2016 ai 23,3 milioni stimati per il 2040: quello degli “over” è un bacino economico quantitativamente e qualitativamente sempre più significativo, al quale tutti gli operatori del settore economico-finanziario (ma non solo) devono quindi iniziare a guardare come a una concreta opportunità di crescita per l’economia nazionale, abituata invece a vedere nell’invecchiamento della popolazione un costo per la collettività.

“A proposito della diffusione dei consumi culturali (teatro, musei, mostre, concerti, etc) è interessante ad esempio notare – spiega Edoardo Zaccardi, Area Lavoro e Welfare del Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali – «ome gli anziani presentino nel complesso consumi simili o di poco inferiori alle altre fasce di popolazione, mentre fatte 100 le vacanze brevi o lunghe, gli over 65 rappresentano il 15-16% dei vacanzieri (e il 22% della popolazione). Un segno evidente di come vada modificata l’immagine stereotipata degli anziani e dei loro consumi”.

Notevole l’impatto della Silver Economy anche in termini occupazionali: secondo quanto stimato dal Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali, l’occupazione riconducibile all’economia legata all’invecchiamento della popolazione sfiorerebbe, per il 2014, il milione di occupati; anche in questo caso, il valore cresce tenendo conto di tutti i settori in cui la Silver Economy ha impatto diretto: senza alcuna ponderazione, si può infatti stimare un aggregato pari a 2,5 milioni di posizioni lavorative.

“E’ importante sottolineare  il valore che la Silver Economy può rappresentare per il mondo delle professioni – commenta  Zaccardi – e non solo per le professioni sanitarie. Anche periti,
geometri, ingegneri, architetti sono tra le libere professioni che potrebbero ampliare i propri sbocchi di mercato grazie alla Silver Economy. Una maggiore sensibilità verso la popolazione over e le sue esigenze amplierebbe già di per sé le opportunità per queste categorie professionali, immaginiamo allora cosa potrebbe accadere se fossero introdotti incentivi per adeguare le abitazioni alle particolari esigenze poste dall’invecchiamento”.

In allegato lo studio