
Via libera, anche se manca l’ultimo passaggio ossia il parere (non vincolante) del Garante della privacy, dell’uso del Sistema Unico di Identità Digitale per i professionisti italiani. Un “Pin” unico che permetterà ai professionisti di utilizzare semplici credenziali per accedere, via web, ai servizi messi a disposizione dagli enti, presentandosi in tal modo con la propria qualifica professionale.
L’identità digitale a uso professionale sarà rilasciata dagli identity provider accreditati sulla base di un contratto perfezionato tra il gestore di identità digitali e il professionista. I provider dovranno attenersi alle linee guida elaborate dall’AgiD (Agenzia Italia Digitale). In questa maniera, la PA e i privati riconosceranno i professionisti che potranno qualificarsi come tali che potranno anche accedere ad alcuni servizi riservati soltanto a chi possiede determinati requisiti.
Un ulteriore livello dello Spid per professionisti, invece, consentirà di attestare l’appartenenza del titolare a un’organizzazione.
Unico neo, mentre per i cittadini l’uso delle credenziali è gratuito sembra che per i professionisti il servizio avrà un costo visto che nelle linee guida si legge “La regolazione del rapporto fra gestore di identità digitali e il soggetto che richiede identità digitale uso professionale è oggetto di contrattazione fra le parti”.