I nuovi orizzonti dell’EPPI

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“Esistono problematiche trasversali che riguardano più di un iscritto. Per questa ragione abbiamo pensato di mettere a disposizione dei documenti redatti dal nostro Centro Studi che possano fornire delle linee guida per orientarsi nel mondo della contribuzione e della previdenza” questo l’obiettivo dell’Ente di previdenza dei periti industriali che ha commissionato al Censis lo studio dal titolo “I nuovi orizzonti dell’Eppi: nuove strategie e innovazione dell’offerta previdenziale e assistenziale”.

“Il mondo delle professioni – si legge nella prefazione della ricerca – è al tempo stesso un laboratorio di innovazione, che accompagna e supporta vari aspetti delle dinamiche sociali ed economiche del paese, concorrendo, attraverso le Casse previdenziali dei professionisti, a delineare il nuovo assetto verso cui sta traghettando il modello di welfare italiano, sempre più orientato verso un’ampia articolazione delle competenze, dei soggetti e delle soluzioni, in linea con i nuovi bisogni di assistenza e previdenza. Quest’ultimo punto, è oggi particolarmente sentito. I cambiamenti nel mondo del lavoro, le dinamiche demografiche e sociali, infatti, hanno determinato una moltiplicazione e differenziazione della domanda di assistenza, di tutela della salute e di previdenza, ridelineando ed amplificando il quadro di attese che le Casse previdenziali sono chiamate a conoscere e a interpretare: non solo previdenza, dunque, ma anche assistenza, politiche attive del lavoro e welfare strategico, combinati in un mix di misure modulate sulle effettive esigenze degli iscritti”.

Ed ancora

“Forte di questa consapevolezza, l’EPPI, l’Ente presieduto da Valerio Bignami, ha avviato un percorso di riflessione e analisi, finalizzato alla verifica dell’adeguatezza della propria offerta e alla individuazione delle possibili linee di ulteriore sviluppo, attraverso un processo condiviso e partecipato con i propri iscritti”.

Secondo la ricerca “la domanda più ricorrente posta agli uffici nel corso degli Eppi Point è relativa alla “fine” dei contributi versati in diverse gestioni previdenziali. È possibile ricorrere alla totalizzazione o è necessario ricongiungerli presso l’Eppi? E se entrambe le strade sono percorribili, quale sarebbe da preferire”.

Il documento fornisce una risposta semplice alle domande più comuni, provando ad indicare – a seconda delle circostanze – quale possa essere la strada migliore da percorrere.

“Ovviamente – scrive il centro studi dell’EPPI – non potrà essere esaustivo in quanto ognuno di noi ha una sua particolare storia contributiva e previdenziale, ma può essere una utile bussola per capire come orientarsi in prossimità del pensionamento”.