Inarcassa e Patrimonio. I criteri di investimento

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“Il patrimonio di Inarcassa, così come quello delle altre casse di previdenza dei professionisti, ha lo scopo di garantire in forma di riserva le pensioni degli associati nel tempo. Questo sia in generale, nel caso di eventi negativi, sia per compensare la prossima gobba demografica dei “babyboomers”. La “conservazione” di questo patrimonio deve però essere attuata preservandolo dall’inflazione e possibilmente anche con un adeguato incremento attraverso il rendimento finanziario” così Franco Fietta, Vice presidente della Cassa presieduta da Giuseppe Santoro, nel suo interessante editoriale che riportiamo qui sotto…..

E’ necessaria, dunque, una gestione equilibrata, perché il rendimento è sempre legato più o meno proporzionalmente al rischio dell’investimento. Quindi la strategia finanziaria che Inarcassa si propone di perseguire, attraverso l’impiego delle risorse, è individuare le combinazioni di rischio e i rendimenti più efficienti in un arco temporale coerente con quello degli impegni assunti nei confronti degli associati. Questi vengono previsti da un documento, il Bilancio Tecnico Attuariale, definito con cadenza biennale sotto il controllo dei Ministeri Vigilanti e della COVIP.

In tale contesto, considerata la natura sociale degli obiettivi perseguiti, Inarcassa, nell’ottica di una sana e prudente gestione del proprio patrimonio, pone particolare cura nel contenimento del rischio utilizzando tutti gli accorgimenti utili allo scopo ed in primo luogo attraverso un’appropriata diversificazione degli investimenti: per classi di attività, per tipologia di strumenti, per localizzazione geografica, per settore di attività, per controparti, per stile di gestione.

Gli obiettivi di gestione, generale e per singole classi di investimento, vengono concretizzati al momento della costruzione dell’Asset Allocation Strategica(AAS) annuale con il supporto degli uffici finanziari interni e di un consulente specializzato, il Risk Manager, poi verificate con cadenza mensile dal Consiglio di Amministrazione.

La fase di preparazione della proposta di AAS prevede il rispetto del principio di diversificazione, con l’individuazione della percentuale di patrimonio da investire nelle varie classi di strumenti (le asset class, di cui sono specificate le aree geografiche, i settori di attività, le valute di riferimento, nonché i margini entro i quali contenerne l’oscillazione).

Per il patrimonio attuale, che ormai ha superato i 10,6 miliardi di Euro, il CND del 11 e 12 ottobre 2018 ha fissato per il 2019 i seguenti obiettivi di rischio – rendimento atteso dell’Asset Allocation Strategica:

  • Rendimento Nominale Lordo Atteso: 3,20%
  • Rischiosità Attesa espressa in termini di expected shortfall: 6,80%

corrispondente ad una composizione per macro classi di investimento pari a:

  • investimenti monetari 4,00% dell’intero patrimonio;
  • obbligazioni 36,50% dell’intero patrimonio;
  • azioni 24,00% dell’intero patrimonio;
  • ritorno assoluto ed investimenti reali 18,50% dell’intero patrimonio;
  • immobili 17,00% dell’intero patrimonio.

A loro volta, alcune di queste macro asset class si suddividono in singole sub categorie.

Per ciascuna delle predette sub categorie, e di conseguenza per l’intero portafoglio, il CdA governa sulla base delle segnalazioni del Risk Manager, il rendimento medio annuo atteso e la variabilità nell’orizzonte temporale della gestione.

Resta in ogni caso fermo che Inarcassa, nell’effettuazione delle proprie scelte di investimento, si ispira, tra l’altro, a principi etici, sociali e ambientali (ESG) e tale impostazione si riflette anche nei criteri di selezione degli investimenti.

per ogni asset class compresa nell’AAS, in conformità con la normativa in vigore, possono essere utilizzate le seguenti tipologie di investimento:

  • investimento diretto tramite negoziazione realizzata direttamente;
  • sottoscrizione di OICR (OICVM e FIA);
  • investimento indiretto mediante conferimento di un mandato di gestione, che può essere passivo o attivo, a seconda che replichi o meno un determinato benchmark.

Inarcassa, per il perseguimento degli obiettivi di investimento sopra descritti, opta per una combinazione tra modalità e stili di gestione diversi (diretta e indiretta, attiva e passiva): l’esperienza, infatti, ha dimostrato che in tal modo è possibile ottimizzare il rapporto costi – benefici, tenendo conto dell’efficienza dei singoli mercati in cui il patrimonio viene investito.

In particolare, l’investimento diretto riguarda, di norma, i titoli governativi delle principali aree geografiche e l’azionario dell’area Europa, in relazione ai quali le strutture di Inarcassa posseggono le competenze necessarie alla selezione e al monitoraggio dell’investimento. In tal modo, su detti strumenti, è possibile realizzare un risparmio in termini di costi di gestione.

Anche la gestione della liquidità è di tipo diretto con strumenti di durata solitamente inferiore a tre mesi, depositi a termine, pronti contro termine.

Su tutta l’attività di gestione del patrimonio in ogni caso il controllo interno ed esterno è particolarmente esteso. Si pensi che in varia misura i controlli esterni coinvolgono la società di revisione legale dei conti, i Ministeri vigilanti, la Commissione bicamerale di vigilanza, la COVIP, la Corte dei Conti e il Dipartimento della funzione pubblica della Presidenza del Consiglio dei Ministri.