Le norme antiriciclaggio e gli studi professionali

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Come si attua correttamente la normativa antiriciclaggio negli studi professionali? A che punto sono le regole tecniche che gli Ordini professionali devono emanare, nel loro ruolo di organismi di autoregolamentazione, per fornire agli iscritti gli strumenti necessari per attuare concretamente gli obblighi derivanti dalla normativa di prevenzione e contrasto del riciclaggio/finanziamento del terrorismo? A queste, e molte altre domande risponde Ipsoa che ha appena pubblicato un vero e proprio dossier antiriciclaggio per i professionisti.

Notai, commercialisti, avvocati, consulenti del lavoro possono trovare regole o linee guida da seguire per la valutazione del rischio, l’adeguata verifica della clientela e la conservazione dei dati. Sul sito, Ipsoa riporta alcuni esempi.

Commercialisti

Le regole tecniche antiriciclaggio emanate dal CNDCEC saranno vincolanti per gli iscritti dal 1° gennaio 2020: è questo il nuovo termine fissato dal Consiglio Nazionale, rispetto alla decorrenza fissata inizialmente al 23 luglio 2019. Ad assistere il commercialista nell’attuare in modo corretto l’autovalutazione del rischio, l’adeguata verifica della clientela e la conservazione di documenti, dati e informazioni negli studi professionali soccorrono le linee guida diffuse dal Consiglio Nazionale.

Con riferimento alla valutazione del rischio, le regole tecniche attuano le previsioni normative inerenti all’obbligo di valutare, da un lato, il rischio di riciclaggio connesso ai clienti e alle prestazioni e, dall’altro, l’esposizione al rischio di riciclaggio degli stessi soggetti destinatari della normativa.

Le regole tecniche sulla adeguata verifica della clientela, anche semplificata e rafforzata, prestano particolare attenzione agli studi associati e alle società tra professionisti.

La conservazione di documenti, dati e informazioni è disciplinata con riferimento sia alla modalità di adempimento cartacea, che a quella informatica.

Le linee guida, invece, con numerose indicazioni ed esemplificazioni, cercano di rappresentare le diverse casistiche nel modo più esaustivo possibile e forniscono agli iscritti la modulistica aggiornata per il corretto assolvimento degli obblighi di adeguata verifica della clientela.

Consulenti del lavoro

I consulenti del lavoro sono tenuti ad adottare apposite procedure per l’analisi e la valutazione del rischio e ad attuare sistemi di controllo interni allo studio professionale proporzionati alle proprie dimensioni e capacità.

L’adeguata verifica della clientela è necessaria in caso di conferimento di un incarico per la prestazione professionale, per l’esecuzione di un’operazione che comporti la trasmissione o la movimentazione di mezzi di pagamento di importo pari o superiore a 15.000 euro, anche per operazioni multiple ma collegate, in presenza di sospetti di riciclaggio o finanziamento del terrorismo o di incertezze sulla veridicità dei dati raccolti ai fini dell’identificazione del cliente.

L’obbligo di conservazione, in qualunque forma, di dati e informazioni riguarda tutti i documenti, dati e informazioni acquisiti resta valido per 10 anni.

Nello specifico, l’obbligo di verifica della cliente scatta quando si assume un incarico relativo ad un rapporto continuativo nonché quando si eseguono operazioni anche occasionali che comportano movimentazione di denaro superiori a 15 mila euro, anche se frazionate.

Notai e avvocati

Avvocati e notai sono destinatari della normativa antiriciclaggio, quando – in nome o per conto dei propri clienti – compiono qualsiasi operazione di natura finanziaria o immobiliare e quando assistono i propri clienti nella predisposizione o nella realizzazione di operazioni riguardanti:

1) il trasferimento a qualsiasi titolo di diritti reali su beni immobili o attività economiche;

2) la gestione di denaro, strumenti finanziari o altri beni;

3) l’apertura o la gestione di conti bancari, libretti di deposito e conti di titoli;

4) l’organizzazione degli apporti necessari alla costituzione, alla gestione o all’amministrazione di società;

5) la costituzione, la gestione o l’amministrazione di società, enti, trust o soggetti giuridici analoghi.

In tutti questi casi, il professionista è obbligato a:

– identificare il cliente e verificarne l’identità sulla base di documenti, dati o informazioni ottenuti da una fonte affidabile e indipendente;

– identificare l’eventuale titolare effettivo e verificarne l’identità;

– ottenere informazioni sullo scopo e sulla natura prevista della prestazione professionale;

– svolgere un controllo costante nel corso della prestazione professionale.