Microcredito. Baccini “Strumento volto all’inclusione sociale”

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E’ stata presentata a Roma, lo scorso 26 luglio, la Relazione biennale sulle attività di microcredito e microfinanza italiana.

“A fronte delle criticità riconducibili alla recessione avviatasi nel 2008 – ha spiegato il Presidente dell’Ente nazionale per il microcredito, Mario Baccini –  il microcredito ha registrato un significativo sviluppo, anche grazie all’impegno profuso dall’Ente per una migliore definizione dei meccanismi operativi di questo strumento di micro finanza, volto all’inclusione sociale e finanziaria dei soggetti maggiormente svantaggiati e con difficoltà di accesso al credito”.

“L’obiettivo politico che è stato affidato dal Parlamento e dal Governo all’Ente Nazionale per il Microcredito – spiega il Presidente Baccini – si sostanzia nella costruzione di un ambiente più confacente allo sviluppo economico, umano e culturale, attraverso la creazione di nuove competenze, l’educazione finanziaria, la formazione, il rafforzamento delle capacità della pubblica amministrazione, l’accompagnamento dei beneficiari al finanziamento e al tutoraggio, la valorizzazione delle persone rispetto agli automatismi del mercato. Ciò trasforma il costo sociale in nuove opportunità, con persone che diventano nuovi contribuenti, consumatori e, soprattutto, nuovi imprenditori e cittadini che, in molti casi, vengono sottratti ai circuiti della criminalità e dell’usura. Per questo l’Ente come istituzione pubblica, nel tracciare la via italiana al microcredito, sta anche accompagnando molte persone verso la microimpresa con attività di educazione finanziaria, al fine di dare nuovo impulso alla domanda, tramite un’informazione credibile e scelte consapevoli”.

L’Italia è uno dei pochi Paesi europei ad essersi dotati di una specifica disciplina in materia di microcredito. A partire dal 2010, infatti nell’ambito delle modifiche apportate al Titolo V del Testo Unico Bancario (TUB), con Decreto Legislativo 13 agosto 2010 n. 141 e successive modificazioni e integrazioni, sono stati introdotti gli articoli 111 e 113 TUB, con i quali si definiscono rispettivamente la disciplina italiana del microcredito ed i controlli sull’elenco degli operatori del microcredito. In questi ultimi anni, ha fortemente contribuito allo sviluppo del microcredito imprenditoriale anche la costituzione di una “Sezione speciale microcredito” all’interno del Fondo di Garanzia per le PMI.

Il mercato – si legge nel comunicato stampa – del microcredito in Italia si trova in una fase di espansione sia dal lato della domanda sia da quello dell’offerta. Tale andamento espansivo è stato determinato:

  1. Dall’evoluzione della disciplina normativa di settore favorita, come detto, anche dalla forte azione propositiva esercitata dall’Ente a livello istituzionale;
  2. dalle iniziative – di cui dirò più diffusamente in seguito – che l’Ente ha realizzato sul piano della progettazione degli interventi micro finanziari, nonché dall’assistenza tecnica, dall’attività di capacity building a favore delle pubbliche amministrazioni, del settore privato, del settore non-profit e degli altri portatori d’interesse, nonché dalle iniziative di formazione e di educazione finanziaria;
  3. dagli accordi che  l’Ente ha stipulato e sta stipulando con altri enti pubblici per l’attivazione degli sportelli territoriali, con gli organismi che a vario titolo rappresentano il mondo dell’impresa, con gli intermediari finanziari che assicurano l’accesso al microcredito grazie ad una corretta ed efficace erogazione dei servizi ausiliari di assistenza, monitoraggio e tutoraggio da parte di tutor specializzati.

Dall’inizio dell’operatività della Sezione Speciale per il Microcredito del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese (Maggio2015) al 30 giugno 2019, sono state erogate dagli intermediari finanziari, grazie alla garanzia concessa dal Fondo stesso, n. 13.219 operazioni di microcredito imprenditoriale, per un importo complessivo di oltre 296 milioni di euro(dati forniti da Mediocredito Centrale SPA).

L’Ente ha calcolato che ogni operazione di microcredito genera in media 2,43 nuovi posti di lavoro nel medio periodo. Ciò significa che, grazie ai finanziamenti garantiti dalla Sezione Speciale del Fondo di garanzia, i posti di lavoro generati nel medio periodo a partire dal 2015 sono circa 24 mila.

Per quanto riguarda l’anticipazione di credito per ciascun posto di lavoro creato che, nel caso del microcredito intermediato da istituti convenzionati con l’Ente, è pari ad appena 9.160 euro.

Dal 2015 al 30 giugno 2019, le operazioni erogate dai 31 istituti finanziari oggi convenzionati con l’Ente (con oltre 1800 filiali sul territorio nazionale) sono state n.2.735 (Il 20,7 per cento del totale delle operazioni garantite dalla Sezione Speciale del Fondo) per un importo di 64,1 milioni di euro (oltre il 21 per cento del totale) ed un plafond a disposizione di 227 milioni. Il tasso medio annuo di crescita è stato pari a circa il 150 per cento. Sono stati aperti in tutta Italia presso Comuni, Camere di Commercio, Centri per l’impiego e Università 163 sportelli informativi dell’Ente con 245 operatori. Sono stati formati e sono operativi, ad oggi, 520 Tutor in tutta Italia. 12 sono i progetti a valere sui fondi comunitari gestiti dall’ENM (dal 2012 al 2018) per un importo complessivo dei finanziamenti pari a 7.636.057 euro e 384 unità di personale impiegato.