Senato. Via libera al DDl sicurezza professioni sanitarie

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Il Senato ha approvato all’unanimità il ddl per la sicurezza degli esercenti delle professioni sanitarie nell’esercizio delle loro funzioni. Spetterà ora alla Camera dare il via libera definitivo.

“Gli episodi di violenza e le aggressioni a chi lavora nel mondo della sanità – ha detto il Ministro della salute, Roberto Speranza – sono inaccettabili. Oggi dal Senato è arrivata una prima importante risposta con voto all’unanimità. È la strada giusta su cui continuare a lavorare”.

“Abbiamo la prima metà di una buona notizia, ora aspettiamo che arrivi l’altra metà. Solo a quel punto potremo esultare per qualcosa che sollecitiamo da anni e che ritengo debba presto essere estesa anche ad altre categorie a rischio – ha dichiarato Silvestro Scotti,  Segretario Generale FIMMG e Presidente dell’Ordine dei Medici di Napoli – Ora  ci aspettiamo che il Disegno di legge venga presto discusso alla Camera, per questo chiediamo un impegno forte del Presidente Fico. Siamo al cospetto di un’importante sfida di civiltà e, lo ribadisco, credo fermamente che il Legislatore debba guardare con altrettanta cura anche ad altri lavoratori che quotidianamente sono esposti al rischi di violenza. Chi lavora al servizio della collettività deve poter contare nell’esercizio delle sue funzioni su uno status paragonabile al Pubblico Ufficiale, e in considerazione delle grida di allarme che arrivano sulle stesse problematiche dagli operatori della scuola e da quelli dei trasporti forse è il caso di rieducare quest’Italia ripartendo dai banchi di scuola con il ripristino di insegnamenti come l’educazione civica”.

“Un primo passo avanti – gli fa eco Pina Onofri Segretario Generale del Sindacato Medici Italiani – con l’approvazione al Senato del DDL per contrastare la violenza nei confronti dei medici e degli operatori sanitari, è stato fatto. Adesso non si torni più indietro e si approvi definitivamente il provvedimento alla Camera. Avevamo preferito che insieme a queste norne il DDL riconoscesse ai medici in servizio (convenzionati e dirigenti) lo status di pubblico ufficiale, ma su questo continueremo la nostra battaglia”.

“Voglio leggerlo come un segnale di rinnovata attenzione della politica nei confronti di tutti gli operatori sanitari che in questi anni si sono sentiti soli”, così il presidente dell’Ordine provinciale di Roma dei Medici chirurghi e odontoiatri, Antonio Magi.

“L’approvazione all’unanimità da parte del Senato al Ddl ci rincuora e ci fa sperare in una nuova stagione per la sanità. Siamo quindi grati e tutte le forze parlamentari che hanno lavorato, lavorano e lavoreranno in futuro per far sentire più sicuri e meno soli i medici. Le aggressioni nei confronti del personale sanitario e socio-sanitario – aggiunge il presidente Maggi – sono particolarmente gravi perché colpiscono chi sta lavorando, spesso donne indifese, e sta lavorando cercando spesso di ristabilire un bene prezioso: la salute. Bene dunque le pene aggravate per chi aggredisce il personale esercente la professione sanitaria o socio-sanitaria e bene l’estensione agli operatori sanitari della disciplina relativa alle lesioni gravi arrecate a un pubblico ufficiale”.

Che cosa prevede il disegno di legge?

Innanzitutto, l’istituzione di un Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie, grazie al quale sarà possibile non solo monitorare gli episodi di violenza a danno dei sanitari ma anche promuovere studi ed analisi per poter proporre misure idonee alla rimozione dei fattori di rischio negli ambienti più esposti.

L’istituzione presso il Ministero della salute del suddetto osservatorio nazionale e la definizione della durata e della composizione dello stesso, nonché delle modalità con le quali l’organismo riferisce sugli esiti della propria attività ai Dicasteri interessati, sono demandate ad un decreto del Ministro della salute, di concerto con i Ministri dell’interno e dell’economia e delle finanze, previa intesa in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome, da emanarsi entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge (articolo 1, comma 1).

In ogni caso, la composizione dell’organismo deve comprendere la presenza di: rappresentanti delle Regioni; un rappresentante dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas), per le finalità di cui ai successivi commi 2 e 3; rappresentanti dei Ministeri dell’interno, della difesa, della giustizia e del lavoro e delle politiche sociali; degli ordini professionali interessati, delle organizzazioni di settore e delle associazioni di pazienti. I riferimenti a queste ultime tre categorie nonché all’Agenas ed al Ministero della difesa sono stati inseriti in sede redigente.

Il provvedimento modifica inoltre il codice penale per estendere al personale socio-sanitario la disciplina relativa alle lesioni gravi arrecate a pubblico ufficiale. Previste anche circostanze aggravanti quando un’eventuale aggressione avviene con violenza o minaccia. Il provvedimento è stato a lungo sollecitato da medici e sindacati, tenendo conto dei numeri in crescita del fenomeno. Dal tentativo di strangolamento fino a stupri o vere e proprie spedizioni punitive, ma anche parolacce e insulti, il 66% dei medici, ovvero quasi 7 su 10, dichiara di aver subito un’aggressione da parte dei pazienti.

Ddl approvato, pubblicati anche i dati targati Anaao Assomed.

Dall’ultimo sondaggio condotto appunto dal sindacato dei medici dirigenti, le aree più a rischio sono la psichiatria e il pronto soccorso degli ospedali, ed i pericoli maggiori si corrono nel Mezzogiorno: arriva infatti al 72% nel Sud e nelle Isole il numero di medici che denuncia aggressioni, e sale all’80% tra chi, di loro, lavora nei pronto soccorso. Quanto alle cause, i medici le attribuiscono a fattori socio-culturali, al definanziamento del Servizio Sanitario ed a carenze organizzative.