Green Deal. Via alla road map

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Europa a emissioni zero entro il 2050, aumento degli obiettivi di riduzione delle emissioni al 2030 dall’attuale 40 al 50-55%, contributo alla mobilitazione di investimenti pubblici e privati per clima e ambiente nell’ordine di grandezza di 260 miliardi di euro l’anno, sono questi alcuni die punti contenuti nella comunicazione sul Green deal, l’agenda verde della Commissione europea .

“Il Green Deal europeo è la nostra nuova strategia per la crescita – ha dichiarato la Presidente Ursula von der Leyen – una crescita che restituisce più di quanto prende. Mostra come trasformare il nostro modo di vivere e lavorare, di produrre e consumare, per rendere più sano il nostro stile di vita e più innovative le nostre imprese. Tutti noi possiamo partecipare alla transizione e beneficiare delle opportunità che offre. Muovendoci per primi e rapidamente aiuteremo la nostra economia ad assumere la leadership a livello mondiale. Siamo determinati a fare sì che questa strategia abbia successo per il bene del pianeta e delle sue forme di vita – per il patrimonio naturale europeo, la biodiversità, le nostre foreste e i nostri mari. Mostrando al resto del mondo la nostra capacità di essere sostenibili e competitivi, possiamo convincere altri paesi a muoversi con noi”.

A farle eco, il vicepresidente esecutivo Frans Timmermans, che ha aggiunto: “Stiamo vivendo un’emergenza climatica e ambientale. Il Green Deal europeo costituisce un’opportunità per migliorare la salute e il benessere dei nostri concittadini, trasformando il nostro modello economico. Il piano illustra come ridurre le emissioni, ripristinare la salute del nostro ambiente naturale, proteggere la fauna selvatica, creare nuove opportunità economiche e migliorare la qualità della vita dei nostri concittadini. Tutti noi abbiamo un ruolo importante da svolgere e ogni settore industriale e paese saranno interessati da questa trasformazione. Inoltre, è nostra responsabilità fare sì che la transizione sia un processo giusto e che nessuno resti escluso dalla realizzazione del Green Deal”.

La prima iniziativa, prevista a gennaio, sarà un piano per gli investimenti sostenibili che includerà uno strumento finanziario per coinvolgere anche le regioni dell’Ue più dipendenti dalle fonti fossili (Fondo di transizione equa che punta a mobilitare 100 miliardi di euro in sette anni). Nel 2021 partirà l’aggiornamento di buona parte della legislazione sul clima approvata negli ultimi cinque anni e l’Ue si doterà di un meccanismo per tutelare, nei settori più esposti alla transizione, l’industria europea dalla concorrenza di Paesi terzi che hanno criteri meno stringenti sul clima.

Il Green Deal si configura in una serie di macro-azioni contenenti strategie per tutti i settori dell’economia, in particolare i trasporti, l’energia, l’agricoltura, l’edilizia e settori industriali quali l’acciaio, il cemento, le TIC, i prodotti tessili e le sostanze chimiche.

Per realizzare gli obiettivi del Green Deal europeo saranno necessari investimenti notevoli. Per conseguire gli obiettivi in materia di clima ed energia attualmente previsti per il 2030 si stima che occorreranno investimenti supplementari annui dell’ammontare di 260 miliardi di euro, pari a circa l’1,5 % del PIL del 2018, per i quali sarà necessaria la mobilitazione dei settori pubblico e privato.

Una legge europea sul clima

Una ‘legge per il clima’ per rendere irreversibile il percorso verso un’Europa a emissioni zero nel 2050 e un piano per aumentare gli obiettivi di riduzione delle emissioni Ue dal 40% al 50-55% al 2030. Con una roadmap precisa:

  • Proposta su una “legge sul clima” che sancisca l’obiettivo neutralità nel 2050: marzo 2020;
  • Piano globale per portare l’obiettivo di riduzione delle emissioni del 2030 al 50-55%: estate 2020;
  • Proposte di revisione delle misure legislative per realizzare le maggiori ambizioni climatiche, a seguito della revisione della direttiva sul sistema di scambio di quote di emissioni; regolamento sulla condivisione degli sforzi; regolamento sull’uso del suolo; direttiva sull’efficienza energetica; direttiva rinnovabili; standard di prestazione delle emissioni di CO2 per auto e furgoni: giugno 2021;
  • Proposta di revisione della direttiva sulla tassazione dell’energia: giugno 2021;
  • Proposta di un meccanismo di adeguamento delle frontiere del carbonio per determinati settori: 2021;
  • Nuova strategia dell’UE sull’adattamento ai cambiamenti climatici: 2020/2021.La seconda tematica affrontata dalla strategia europea non può che essere l’energia. Il piano della Commissione consiste in una serie di step, che riguardano:
  • Energia pulita, economica e sicura
  • Valutazione dei piani nazionali finali per l’energia e il clima: giugno 2020;
  • Strategia per l’integrazione intelligente del settore: 2020;
  • Iniziativa “Onda di rinnovamento” per il settore dell’edilizia: 2020;
  • Valutazione e revisione della rete transeuropea per il settore Energia: 2020;
  • Strategia sull’eolico offshore: 2020.Per realizzare le ambizioni dell’Unione in materia di clima e ambiente, la Commissione presenterà il piano d’azione sull’economia circolare, che include:
  • Economia circolare
  • Strategia industriale europea: marzo 2020;
  • Piano d’azione per l’economia circolare, compresa l’iniziativa per i prodotti sostenibili, con particolare attenzione a settori come tessile, edile, elettronico e materie plastiche: marzo 2020;
  • Iniziative per stimolare mercati neutrali e circolari: dal 2020;
  • Proposta di sostegno ai processi di produzione di acciaio a carbonio zero entro il 2030: 2020;
  • Legislazione sulle batterie: ottobre 2020;
  • Riforme legislative sui rifiuti: dal 2020.
  •  Carburanti alternativi, trasporti intelligenti e mobilità sostenibile sono i punti focali del quarto punto dell’agenda UE, che prevede:
  • Mobilità smart e sostenibile
  • Strategia per la mobilità sostenibile e intelligente: 2020;
  • Sostenere la diffusione della ricarica pubblica e punti di rifornimento di carburante come parte dell’infrastruttura del combustibile alternativo: dal 2020;
  • Valutazione delle opzioni legislative per incentivare la produzione e l’offerta di carburanti alternativi sostenibili per i diverse modalità di trasporto: dal 2020;
  • Proposta di revisione della direttiva sul trasporto combinato: 2021;
  • Revisione della direttiva sulle infrastrutture per i carburanti alternativi e della rete transeuropea dei trasporti: 2021;
  • Iniziative per aumentare e gestire meglio la capacità delle ferrovie e vie navigabili interne: dal 2021;
  • Proposta di norme più rigorose sulle emissioni di inquinanti atmosferici per veicoli con motore a combustione: 2021.Rendere più green la politica agricola comune è un altro punto focale del Green Deal europeo. Tra il 2020 e il 2021 la Commissione esaminerà i piani strategici nazionali, con riferimento al ambizioni del Green Deal europeo e della strategia “Farm to Fork”, “Dal produttore al consumatore” per una politica alimentare sostenibile. Tutelare la biodiversità
  • L’obiettivo ambizioso del Green Deal è mettere fine alla perdita di biodiversità. Obiettivo che la Commissione intende centrare attraverso una serie di azioni:
  • Inoltre, sempre nello stesso biennio, verranno presentate misure, anche legislative, per ridurre significativamente l’uso di pesticidi chimici, fertilizzanti e antibiotici.
  • Per un’agricoltura più verde e sostenibile
  • Strategia dell’UE sulla biodiversità per il 2030: marzo 2020;
  • Misure per affrontare i principali motori della perdita di biodiversità: dal 2021;
  • Nuova strategia forestale UE: 2020;
  • Misure a sostegno di catene del valore prive di deforestazione: dal 2020.Per ridurre l’inquinamento, la Commissione propone di partire, nell’estate 2020, da una strategia per la sostenibilità del settore chimico, cui seguiranno, nel 2021, un piano d’azione per inquinamento zero di acqua, aria e suolo e la revisione delle misure per combattere l’inquinamento causato dai grandi impianti industriali.Per integrare la sostenibilità in tutte le politiche dell’UE, la Commissione fissa una serie di azioni:
  • Sostenibilità: un obiettivo trasversale
  • Basta inquinare
  • Proposta per un meccanismo di transizione giusta, che includa un fondo ad hoc e un piano di investimenti per l’Europa sostenibile: gennaio 2020;
  • Nuova strategia di finanziamento sostenibile: autunno 2020;
  • Revisione della direttiva sulle comunicazioni non finanziarie: 2020;
  • Iniziative per lo screening e il benchmark delle pratiche di bilancio verde del Stati membri e dell’UE: dal 2020;
  • Revisione delle pertinenti linee guida sugli aiuti di Stato, compresi quelli per l’ambiente e l’energia: 2021;
  • Allineare tutte le nuove iniziative della Commissione con gli obiettivi del Green Deal e la promozione dell’innovazione: dal 2020;
  • Consultazione degli stakeholder per identificare e porre rimedio a una legislazione incoerente che riduce l’efficacia nella realizzazione del Green Deal europeo: dal 2020;
  • Integrazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile nel Semestre europeo: dal 2020.I lavori per fare dell’Unione europea il leader globale della transizione verso una crescita sostenibile sono già avviati nell’ambito della COP25. Oltre a guidare i negoziati per rafforzare ulteriormente il quadro politico internazionale, la Commissione intende sostenere la diplomazia europea in collaborazione con gli Stati membri e gli sforzi bilaterali per indurre i partner ad agire e garantire la comparabilità delle politiche climatiche e ambientali. Azioni cui si aggiunge l’agenda verde per i Balcani occidentali.Ultimo ma non ultimo, a marzo 2020 sarà lanciato il Patto europeo per il clima, cui seguirà, sempre nel corso dell’anno, la proposta dell’ottavo programma di azione per l’ambiente 2020.
  • Un patto europeo per il clima
  • UE come leader globale