Dl Rilancio. I professionisti non sono tutti uguali

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“Ai liberi professionisti iscritti alla gestione separata INPS, non titolari di pensione e non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie – si legge nel Dl Rilancio approvato dal Consiglio dei Ministri mercoledì scorso – che abbiano subito comprovate perdite (riduzione di almeno il 33% del reddito del secondo bimestre 2020 rispetto a quello del secondo bimestre 2019), è riconosciuta una indennità per il mese di maggio 2020 pari a 1000 euro”.

E ai professionisti, invece, iscritti alle Casse di previdenza?

“Si riconosce anche per i mesi di aprile e maggio 2020 l’indennità di 600 euro riconosciuta nel mese di marzo per il sostegno del reddito dei professionisti iscritti agli enti di diritto privato di previdenza obbligatoria”.

Una “insopportabile ingiustizia” che il Presidente dell’AdEPP, l’Associazione delle Casse di previdenza private, e dell’Enpam, l’Ente di previdenza dei camici bianchi, aveva auspicato, in una nota diffusa alla stampa, non venisse approvata.

“Da indiscrezioni – aveva scritto il Presidente AdEPP mentre il Cdm si riuniva – sembra che il Dl Rilancio in discussione al Consiglio dei Ministri garantirà, a maggio, a tutti i liberi professionisti iscritti alla gestione separata Inps 1.000 euro e solo 600 euro agli iscritti alle Casse di previdenza che fanno parte di Adepp. Ricordo che le risorse provengono dalle tasse che paghiamo tutti e che i professionisti iscritti alle Casse pagano addirittura due volte, personalmente e attraverso i loro enti. Auspico quindi che i 1.000 euro vengano dati a tutti i professionisti e non si creino ulteriori insopportabili ingiustizie verso  categorie duramente colpite dall’emergenza Covid-19 e che hanno dimostrato, anche a costo della propria vita, di essere al servizio del Paese”.