Interrogazione parlamentare “Governo non escluda i professionisti”

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“Al Ministro dell’economia e delle finanze, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali premesso che in ragione della delicata situazione economica, aggravata dall’emergenza sanitaria in seguito a COVID-19, numerosi sono i settori produttivi e professionali che hanno necessità di incentivi al lavoro, di liquidità immediata, nonché di sostegno al reddito, ad oggi, nei decreti emergenziali emanati dal Governo, diverse categorie sono state penalizzate, non tutelate, o addirittura estromesse dagli aiuti statali previsti; in particolare, la categoria dei professionisti iscritti agli ordini di competenza e alle casse previdenziali professionali che nel mese di marzo, aprile e maggio 2020 hanno avuto un notevole calo di fatturato rispetto allo stesso mese del 2019, sono stati incomprensibilmente discriminati”, così l’onorevole Antonino Minardo (Lega) che nella sua interrogazione sottolinea:

i liberi professionisti, gli associati degli studi professionali e gli esperti di categoria sono tutt’oggi considerati in maniera marginale, pur rappresentando una categoria di quasi due milioni di lavoratori; invero, gli studi professionali sono attività essenziali e, in quanto tali, sono spesso rimasti operativi, affrontando i costi connessi a sanificazione dei locali professionali e dispositivi di protezione personale;

a parere dell’interrogante, le scelte del Governo rappresentano un ingiustificato pregiudizio nei confronti dei succitati liberi professionisti, di fatto esclusi da incentivi di sostegno alla liquidità e al reddito, di cui invece molte altre categorie di lavoratori usufruiscono –:

se il Governo non intenda rivedere le proprie valutazioni nei confronti di questa significativa categoria del mondo del lavoro e se non ritenga di adottare tempestivamente iniziative al fine di colmare questa differenziazione, ad esempio garantendo un’equiparazione tra le misure per le imprese e quelle per i professionisti per l’accesso al credito a fondo perduto.