Lavoro giornalistico. Il Tar da ragione all’Inpgi

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Il Tribunale di Roma ha ribadito, ancora una volta, gli indici del lavoro subordinato nell’ambito di una Pubblica Amministrazione in tema di rapporto di lavoro giornalistico, tenendo conto del carattere intellettuale della prestazione e del margine di autonomia che la caratterizza.

A darne notizia l’Ente di previdenza dei giornalisti che spiega “Gli indici tipici della subordinazione risultano essere, tra l’altro, lo svolgimento di attività non occasionale, rivolta ad assicurare le esigenze informative riguardanti uno specifico settore, la sistematica redazione di articoli su specifici argomenti e la persistenza, nell’intervallo tra una prestazione e l’altra, dell’impegno di porre la propria opera a disposizione del datore di lavoro, in modo da essere sempre disponibile per soddisfarne le esigenze ed eseguirne le direttive (analogamente in materia Cass. 6727/01 e 7020/00)”.

Elementi che sono stati accertati dal Giudice che non ha potuto che dare ragione a quanto denunciato dall’Inpgi.

Sempre sullo stesso tema, con una seconda sentenza del 28/05/2020, lo stesso Tribunale di Roma (con altro Giudice monocratico) si è pronunciato valutando, anche in questo caso, positivamente il complesso degli elementi probatori raccolti dall’INPGI nel corso di un diverso accertamento ispettivo.

Oggetto della sentenza il rapporto di lavoro intercorso con otto giornalisti, formalmente qualificati da una pubblica amministrazione come collaboratori autonomi, per i quali è stata, invece, riscontrata la natura tipica del lavoro subordinato.

Ancora una volta, tra gli aspetti più rilevanti della decisione del Giudice, è emersa la natura attenuata della subordinazione in campo giornalistico, tenuto conto del carattere creativo in tale ambito, ove ai fini dell’individuazione del vincolo del lavoro dipendente rileva specificamente l’inserimento continuativo e organico della prestazione del giornalista nell’organizzazione dell’impresa, con la necessità di rimanere a disposizione dell’Amministrazione anche negli intervalli tra una prestazione e l’altra.