E’ quanto riportato in un articolo a firma Isidoro Trovato sul Corriere della sera Economia.
“Le proporzioni dell’impatto della pandemia sul mondo delle professioni
non sono ancora calcolabili, ma di sicuro c’è stato un rapido
impoverimento che ha colpito quasi tutte le categorie – scrive il giornalista – E a farne le spese sono soprattutto le fasce più deboli, giovani in testa. Stando al primo dato misurabile, quello della richiesta di bonus, ci sono almeno 500 mila professionisti di tutte le categorie ad aver chiesto aiuto monetario per l’emergenza Covid. È chiaro che la portata sarà molto più ampia e che richiederà uno sforzo importante in tema di welfare da parte delle casse private. Per i professionisti con un reddito fino a 35 mila euro (lordi) l’anno si pone già il dilemma del taglio dei costi, a cominciare dagli affitti dei locali per lo studio professionale. Un tema questo preesistente rispetto al Covid, ma che oggi diventa pressante”.
Ed ancora “Si spiega così l’accelerazione del fondo «Casa delle professioni», a cui hanno aderito diverse casse previdenziali di categoria a cominciare dall’Enpam (per i medici) e da
Inarcassa (per ingegneri e architetti”).
“Si tratta di un progetto che prevede l’acquisto di strutture da destinare a
coworking per professionisti – spiega Trovato – dunque studi in affitto a prezzi calmierati e
con il sostegno degli enti previdenziali di categoria. Motore finanziario dell’iniziativa è Antirion sgr che ha sviluppato il progetto del fondo immobiliare «Casa delle professioni», fondo di investimento immobiliare che altre volte in passato ha lavorato con le casse private”.
L’articolo completo su https://www.corriere.it/economia/professionisti/