Eurostat. Occupazione. I giovani i più colpiti da crisi

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Gli effetti della pandemia si abbattono sul mondo del lavoro e sono i giovani i più colpiti dalla crisi del mercato del lavoro, è quanto emerge dai dati di Eurostat sull’occupazione giovanile nel secondo trimestre del 2020.

“Molti Stati membri dell’Unione europea – si legge nel report – hanno implementato misure come il lavoro a orario ridotto o il sostegno finanziario alle imprese per smorzare l’impatto della crisi sanitaria sull’occupazione. Ciò avrebbe potuto contribuire a limitare in una certa misura i licenziamenti di massa. Tuttavia, le persone che avrebbero dovuto entrare nel mondo del lavoro o essere mantenute nel mondo del lavoro attraverso il rinnovo del loro contratto a tempo determinato potrebbero essere state direttamente colpite dalla flessione delle attività economiche e dalla chiusura di aziende o enti pubblici”.

I DATI

Rispetto al quarto trimestre del 2019, prima della pandemia, il tasso medio in Ue dei giovani occupati è diminuito di 2,1 punti percentuali, passando dal 33,3% al 31,2%.

Meno marcato invece il contraccolpo per le persone tra i 25 e i 54 anni (passate da un tasso d’impiego dell’80,6% al 79,4%) e per le persone tra 55 e 64 anni (dal 59,6% al 59,2%). Nel complesso, tutti gli Stati membri ad eccezione della Germania hanno registrato una diminuzione dell’occupazione giovanile nel secondo trimestre di quest’anno. A segnare il record negativo è la Slovenia (-8,1%, da 32,3% a 24,2%), seguita dall’Irlanda (-6,5%, da 41,7% a 35,2%). Le variazioni più contenute si sono invece registrate in Italia e in Grecia (-1,3 punti percentuali per entrambe) che però detengono i due tassi di occupazione giovanile più bassi d’Europa: rispettivamente del 16,9% e del 13,5%.

Guardando alle diverse fasce di età, nel secondo trimestre del 2020 rispetto al quarto trimestre del 2019, il tasso di occupazione nell’UE è diminuito di 2,1 punti percentuali per i giovani di età compresa tra 15 e 24 anni (dal 33,3% al 31,2%), di 1,2 punti percentuali per le persone di età compresa tra 25 e 54 anni (dall’80,6% al 79,4%) e di 0,4 punti percentuali per le persone di età compresa tra 55 e 64 anni (dal 59,6% al 59,2%). Il numero di giovani occupati tra i 15 ei 24 anni è sceso a 14,4 milioni, a 140,6 milioni per i 25-64 anni ea 35,4 milioni per i 55-64 anni.