Concluso il negoziato sul Quadro finanziario pluriennale (QFP) 2021-2027. Approvato il bilancio dell’UE. 

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E’ stato definitivamente approvato dal Consiglio europeo il bilancio pluriennale del prossimo settennio dopo il voto positivo del Parlamento di mercoledì 16 dicembre (548 voti favorevoli, 81 contrari,66 astensioni).

Il via libera arriva dopo che Ungheria e Polonia hanno ritirato, dopo una lunga trattiva e grazie all’intervento della Cancelliera Angela Merkel, il proprio veto sull’approvazione del budget pluriennale posto a causa del regolamento che vincola lo stanziamento dei fondi al rispetto dello stato di diritto. I due paesi sono stati convinti ad approvare il bilancio a seguito della sottoscrizione da parte degli altri 25 paesi membri di  una dichiarazione d’intenti in cui si prevede che il meccanismo dello stato di diritto sarà applicato senza pregiudizi, che sarà legato esclusivamente ai fondi europei, e che entrerà in vigore dopo una sentenza della Corte di Giustizia dell’UE. Sia la Commissione che il Parlamento intendono garantire che i beneficiari reali dei programmi europei – quindi gli studenti, i cittadini, gli agricoltori o le ONG – siano tutelati, senza rischiare di perdere i finanziamenti a causa delle azioni dei loro governi (infrazione al principio dello stato di diritto). A tal fine è stato raggiunto un accordo che prevede che essi possano presentare un reclamo alla Commissione attraverso una piattaforma web, che li assisterà per continuare a ricevere gli importi spettanti.

Il Quadro finanziario pluriennale è dotato di 1.074 miliardi di euro, cui si sono aggiunti i 750 miliardi tra prestiti e sovvenzioni dello strumento per la ripresa Next Generation EU  e le risorse aggiuntive assegnate ai programmi faro dell’UE (EU4Health, HorizonEurope, InvestEU, Erasmus+, Creative Europe, etc.) pari a 15 miliardi di euro. Per un ammontare complessivo di 1.824 miliardi di euro. 

Risorse che sosterranno la ripresa economica dopo e oltre la pandemia Covid-19, promuovendo la coesione economica, sociale e territoriale nonché le transizioni verde e digitale, compresa la biodiversità e l’attuazione degli obiettivi climatici fissati a livello UE e internazionale.

“Un bilancio storico per un momento storico – ha commentato il presidente dell’Europarlamento, David Sassoli – Con questo voto può partire il Piano Marshall europeo per uscire dalla drammatica crisi generata dal COVID, e porre le basi di un nuovo inizio: un’Europa più verde e più giusta”

Per Johan Van Overtveldt, presidente della commissione per i bilanci: “Il passaggio a un livello superiore di ricerca e innovazione, con un focus specifico sull’imprenditoria, che è stato avviato con la ridefinizione del bilancio europeo del 2020, proseguirà ora nel QFP. Si tratta di un cambio di passo fondamentale per la nostra crescita, per la creazione di posti di lavoro e per la competitività. Con la conclusione di questi negoziati, il Piano europeo per la ripresa e la resilienza può finalmente essere attuato. Si tratta di un intervento fondamentale per farci superare la crisi. Le risorse dovranno raggiungere chi ne ha effettivamente maggiore necessità. Anche in questo caso l’Unione europea deve dimostrare la propria credibilità. Vorrei ringraziare le varie delegazioni per i loro sforzi e la collaborazione costruttiva, e invito il Consiglio europeo ad assumersi la responsabilità della ratifica dell’accordo raggiunto “. Invito che, come visto, è stato  raccolto dal Consiglio che la mattina successiva ha dato il via libera al QFP.

15 miliardi di euro in più per i principali programmi UE

L’aumento è il risultato degli sforzi negoziali del Parlamento per dare impulso a 10 programmi faro dell’UE nei prossimi sette anni, per assicurare la miglior protezione ai cittadini rispetto agli effetti sanitari ed economici della pandemia da COVID-19, per fornire opportunità alla prossima generazione e per preservare i valori fondanti dell’Unione. Grazie a questo compromesso, in termini reali, il Parlamento europeo triplica la dotazione per EU4Health, assicura l’equivalente di un anno supplementare di finanziamento per Erasmus+ e garantisce che i finanziamenti per la ricerca continuino ad aumentare. I 15 miliardi sono il frutto di una riallocazione di risorse provenienti per 11 miliardi, da importi corrispondenti a multe dovute dalle aziende per il mancato rispetto della legislazione europea sulla concorrenza  (in linea con la richiesta del Parlamento di mantenere nel bilancio le risorse generate dall’UE)  e per  4 miliardi di euro dalla riassegnazione di fondi all’interno del bilancio pluriennale. Inoltre, l’accordo prevede che 1 miliardo di euro sia accantonato per far fronte ad eventuali esigenze e crisi future, con possibile integrazione nei budget dei programmi faro).

Sanità e Diritti

Il Parlamento europeo si è battuto perchè fosse data una chiara priorità alle politiche e programmi rivolti alla salute e ai diritti umani. Il risultato di tale impegno si è visto nell’aumento considerevole di risorse per i due programmi interessati. Il programma sanitario dell’UE (EU4Health) è stato triplicato rispetto alle previsioni iniziali, con oltre 5 miliardi di euro. Il programma Diritti e valori è raddoppiato. E’ fondamentale che la Commissione indirizzi rapidamente queste risorse verso gli obiettivi fissati e che le ONG possano accedere più facilmente ai due programmi.

Biodiversità, genere e pari opportunità

Ci sarà una migliore tracciabilità per garantire che almeno il 30% dell’importo totale del bilancio dell’Unione Europea e delle spese dell’UE per la ripresa sostenga gli obiettivi di protezione del clima, e che il 7,5% della spesa annuale sia dedicata agli obiettivi di biodiversità, a partire dal 2024, e il 10% dal 2026 in poi. Altro tema portante del QFP è il conseguimento della parità di genere mediante l’adozione del mainstreaming di genere da parte degli Stati membri nella programmazione, monitoraggio e valutazione delle risorse. La misurazione dell’impatto di genere della programmazione consentirà di valutare l’efficacia delle misure progettate e la loro eventuale riassegnazione e riprogrammazione in corso di attuazione.

Nuove risorse proprie

I negoziatori hanno accettato il principio secondo cui i costi a medio e lungo termine del rimborso del debito contratto nell’ambito del meccanismo Next Generation EU  non saranno coperti a scapito dei programmi di investimento del QFP, né si tradurranno in un innalzamento dei contributi delle risorse proprie degli Stati membri. I negoziatori del Parlamento hanno elaborato una tabella di marcia per introdurre nuove risorse proprie da inserire nel bilancio dell’UE nei prossimi sette anni e far fronte così a tali costi aggiuntivi.

Oltre alla “tassa sulla plastica” (il contributo finanziario basato sulla quantità di plastica non riciclata da parte di ogni paese) che sarà applicata a partire dal 2021, la tabella di marcia include una risorsa propria dell’UE basata sul sistema ETS (Emissions Trading System) a partire dal 2023, eventualmente collegata a un meccanismo di aggiustamento dei limiti alle emissioni CO2. Inoltre, è prevista una tassa sulle grandi compagnie dell’economia digitale (dal 2023), e una risorsa propria basata sulla tassa sulle transazioni finanziarie (Financial Transaction Tax-based Own Resource), nonché un innalzamento del contributo finanziario o una nuova base imponibile comune per l’imposta sulle società (dal 2026).

Controllo sulla spesa dei Fondi di NextGenerationEU

Per quanto riguarda la spesa dei fondi dello strumento NextGenerationEU sono previsti incontri regolari tra le tre istituzioni dell’UE al fine di valutare l’attuazione dei piani nazionali di ripresa e resilienza e l’uso dei fondi messi a disposizione (base giuridica art. 122 del Trattato) per garantire traspareza su ogni possibile scostamento dai piani nazionali precedentemente concordati.

 

Per leggere o scaricare l’infografica pubblicata dal Consiglio europeo cliccare su https://www.consilium.europa.eu/en/infographics/mff2021-2027-ngeu-final/#