Bonus baby sitter e asilo nido. Le Casse ci sono

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Il decreto legge Covid n. 30 del 13 marzo prevede la possibilità di richiedere congedi parentali e bonus baby sitter per i genitori che hanno figli in didattica a distanza. I liberi professionisti iscritti alle Casse di previdenza possono ricevere, per i figli conviventi minori di anni 14, sia il bonus per l ’acquisto di servizi di baby-sitting sia per rette asili nido, nel limite massimo complessivo di 100 euro settimanali. Cassa Forense, infatti, “ha provveduto il 18 marzo a comunicare all’Inps il numero degli iscritti possibili beneficiari”.

Un’azione messa in campo dal Governo in risposta alle restrizioni dovute alla pandemia, ma che le Casse di previdenza, quasi la totalità, ha già previsto, rispondendo proprio a quel concetto di assistenza che non può ignorare le esigenze della famiglia. E mai come in questo periodo di pandemia e soprattutto di  chiusura della scuola primaria e secondaria, il sostegno risulta essere così necessario.

Alcune Casse hanno previsto sia un contributo per asilo nido sia per il servizio di baby- sitting come l’Enpam che sottolinea “Il sussidio è pensato come sostegno alle spese legate al nuovo ingresso in famiglia comprese quelle per asili nido e babysitter. La somma viene stabilita annualmente dal Consiglio di amministrazione. Per il 2020 l’importo è di 1.500 euro”.

Anche la Cassa di previdenza dei veterinari ha previsto sotto la dicitura “sussidi alla Genitorialità” sia il contributo economico per l’asilo nido sia per il baby-sitting. Si può richiedere un sussidio solo per spese già sostenute e fino a 300 euro mensili, per un limite massimo di 8 mesi.

Per quanto riguarda il sostegno economico solo per “asili nido”, per l’Enpab, biologi, il contributo è determinato in percentuale pari al 50 % delle spese sostenute per la retta mensile. Reddito uguale o inferiore a 30.000 euro secondo quanto riportato sul proprio I.S.E.E.

Anche Cassa Forense eroga direttamente un bonus per l’asilo nido pari a mille euro per ogni figlio. Mentre l’‘Eppi, l’Ente di previdenza periti industriali, ha raddoppiato la quota ossia 2.000 euro per il nido e la scuola d’infanzia.

Per l’Ente di previdenza degli infermieri, Enpapi, possono beneficiare del sussidio per la copertura delle spese per asilo nido gli iscritti contribuenti che esercitano esclusivamente attività libero professionale e che abbiano almeno due anni di anzianità di iscrizione alla data di presentazione della domanda. L’azione prevede il rimborso del 40% delle spese sostenute per la retta dell’asilo.

Per quanto riguarda invece il bonus “governativo” destinato anche ai liberi professionisti ordinistici, appena approvato, questo “è riconosciuto subordinatamente alla comunicazione da parte delle rispettive Casse previdenziali del numero dei beneficiari”.