Il Parlamento europeo ha approvato in via definitiva, il 18 maggio, il regolamento del Fondo per la transizione giusta (JTF), uno dei principali strumenti a disposizione dell’Unione europea nel prossimo settennio, per sostenere la transizione verso la neutralità climatica al 2050 in quelle regioni dove sono ancora operative centrali a carbone, a idrocarburi e industrie obsolete a forte consumo di energia e intensità di emissioni inquinanti come, ad esempio, le regioni carbonifere dell’Europa orientale e centrale e, in Italia, il Sulcis e la zona industriale di Taranto.
17 miliardi e mezzo destinati a investimenti per la riconversione ecologica grazie allo studio e introduzione di nuove tecnologie, efficienza energetica e mobilità sostenibile cui potranno contribure incubatori di imprese, università e istituti di ricerca pubblici e le micro e pmi.
In base all’accordo raggiunto nei negoziati tra le istituzioni europee, sarà introdotto un Green Rewarding Mechanism, uno “strumento di premialità verde” direttamente connesso alla riduzione delle emissioni di gas a effetto serra conseguita dalle regioni che usufruiscono del sostegno del Fondo per la transizione giusta, con accesso condizionato al 50% delle risorse del Fondo.
Le risorse aggiuntive saranno distribuite tra gli Stati membri, in proporzione al successo ottenuto nella riduzione dei gas effetto serra derivanti dai rispettivi impianti industriali.
“Il Parlamento europeo dà un forte segnale politico – ha detto il relatore Manolis Kefalogiannis, europarlamentare greco del gruppo PPE -, deve essere affrontato l’impatto sociale, economico e ambientale della transizione energetica nelle regioni più colpite. Stiamo entrando in una nuova era verde per l’Europa, dove nessuno deve essere lasciato indietro”.
l Fondo per la transizione giusta si inquadra nell’ambito di un più ampio pacchetto di iniziative europee (Just Transition Mechanism, Piano di investimenti del Green Deal europeo) e comprende una serie di misure messe volte a sostenere gli Stati membri nella transizione dai combustibili fossili all’energia pulita per un’economia climaticamente neutra, verde, competitiva e inclusiva.
Lo Strumento per la transizione giusta (Just Transition Mechanism) vale 100 miliardi e comprende, oltre al Fondo per la transizione giusta, un regime ad hoc nell’ambito di InvestEU e uno strumento di prestito per il settore pubblico.
I punti chiave del nuovo regolamento
Nei rispettivi Piani nazionali per la transizione giusta, gli Stati membri interessati sono tenuti a identificare i territori maggiormente colpiti dalla transizione energetica e concentrare in quelle zone gli interventi da finanziare con le risorse del Fondo. Particolare attenzione sarà dedicata alle specificità di isole, zone insulari e regioni ultraperiferiche. L’accesso al Fondo sarà subordinato all’adozione di impegni a livello nazionale per il raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050; prima di un tale impegno formale, gli Stati membri avranno diritto solo al 50% della loro dotazione nazionale. La quota degli investimenti forniti dai finanziamenti dell’UE (cofinanziamento) è fissata a un massimo di 85% per le regioni meno sviluppate, 70% per le regioni in transizione e 50% per le regioni più sviluppate.
Le risorse attribuite dal Programma all’Italia ammontano a poco più di 1,030 miliardi di euro (cui si devono aggiungere le risorse del cofinanziamento nazionale per un totale di circa 1,2 miliardi circa) con destinazione obbligata ai due territori identificati dal country report della Commissione, ossia: Sulcis Iglesiente e Taranto. I due piani territoriali dvranno contribuire a ridurre concretamente gli effetti negativi della transizione verso un’economia “verde” ecologicamente sostenibile e neutra a livello climatico. Il processo sarà seguito dal Dipartimento per le politiche di coesione della Presidenza del consiglio dei ministri in collaborazione con le amministrazioni regionali. Oltre a definire le sfide per i territori interessati dal punto di vita sociale, economico e ambientale, i Piani dovranno identificare le azioni necessarie alla riconversione produttiva, professionale, ambientale per una transizione giusta entro il 2030.
Il JTM, InvestEU e BEI
Nell’ambito del Just Transition Mechanism è previsto un sistema di prestiti e strumenti finanziari per sostenere la transizione equa.
Tra questi InvestEU con l’obiettivo di mobilitare fino a 45 miliardi di euro di investimenti, soprattutto privati, a beneficio delle regioni interessate, ad esempio nei settori dell’energia sostenibile e dei trasporti, ed aiutare le economie locali a individuare nuove fonti di crescita.
La Banca europea per gli investimenti dovrebbe mobilitare fino a 10 miliardi di euro in prestiti.
Prossime tappe
Dopo che il Consiglio avrà formalmente adottato l’accordo, il regolamento entrerà in vigore il ventesimo giorno successivo alla sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’UE.
Contesto
Il Fondo per la transizione giusta è il primo pilastro del strumento per una transizione giusta fondamentale per sostenere regioni, industrie e lavoratori che dovranno affrontare le enormi sfide collegate all’attuazione del Green Deal europeo. Il 9 dicembre 2020 i legislatori avevano raggiunto un accordo politico provvisorio sul Fondo.