Prevenire, questa la parola d’ordine per un Paese antisismico

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“Il terremoto è un evento imprevedibile i cui effetti sulle persone e sugli edifici oggi possono essere resi meno gravi adottando misure che ne migliorino la sicurezza. Per questo è così importante conoscere il grado di sicurezza della propria casa ed adottare, se necessario, le misure di prevenzione sismica più opportune. In caso di terremoto, una casa più sicura può̀ significare molto, se non tutto, per la vita di chi la abita” così gli organizzatori della 4° giornata nazionale della prevenzione sismica organizza dalla Fondazione Inarcassa, dal Consiglio  Nazionale degli Ingegneri e dal Consiglio Nazionale degli Architetti.

L’iniziativa sul tema della prevenzione sismica – con il supporto scientifico del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, Dipartimento Protezione Civile, Conferenza dei Rettori Università Italiane, Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica ed ENEA ed in collaborazione con ANCE – è la più importante in ambito istituzionale e professionale: nasce in forma congiunta per favorire la cultura della prevenzione e un concreto miglioramento delle condizioni di sicurezza degli edifici nel nostro Paese, territorio dall’immenso patrimonio architettonico ma anche fragile, in quanto ad alto rischio sismico.

Cultura e informazione come vettori per promuovere attenzione sul tema e favorire maggiore sensibilità non solo da parte della politica ma anche della popolazione.

Se ne è parlato durante il convegno organizzato, nei giorni scorsi, presso Palazzo Ferrajoli (Piazza Colonna 335), al quale hanno partecipato rappresentanti istituzionali, professionali e scientifici dei principali organi in materia di prevenzione sismica, assieme ad esponenti del mondo politico.

“Di fatto, appare cruciale estendere interventi di monitoraggio e prevenzione ad una fascia sempre più ampia del nostro patrimonio edilizio, sfruttando in modo sinergico i bonus attualmente disponibili ma anche a prescindere da questi, in quanto la classificazione degli edifici in relazione al rischio sismico sul territorio riteniamo abbia un valore prioritario rispetto agli aspetti energetici o meramente estetici su cui, per la maggior parte delle volte, si concentrano i lavori legati ai bonus edilizi”, spiega Franco Fietta, Presidente Fondazione Inarcassa.

“L’analisi di vulnerabilità sismica sarebbe un primo importante passo, per il singolo, per raggiungere la consapevolezza del livello di sicurezza della propria abitazione e poter poi programmare gli interventi necessari, e per lo Stato, per avere un importante censimento sulla situazione del patrimonio edilizio nazionale.” dichiara Armando Zambrano, Presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri.

Per Francesco Miceli, Presidente del Consiglio Nazionale Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori “il nostro impegno è volto ad incentivare la cultura della prevenzione sismica per informare i cittadini sui rischi e sulle soluzioni tecniche che è possibile utilizzare per rendere sicuro il nostro patrimonio edilizio. Promuovere ed utilizzare a pieno i vantaggi del Sismabonus, che devono essere ulteriormente sostenuti e potenziati, è l’obiettivo che ci prefiggiamo perché la prevenzione sismica è una priorità per il Paese. Per quanto riguarda, poi, la situazione del nostro patrimonio edilizio sempre più obsoleto ed insicuro, bisogna rilanciare un’azione coordinata, soprattutto all’interno del percorso di transizione ecologica, affinché gli interventi di adeguamento e miglioramento sismico siano parte di una più ampia strategia di rigenerazione delle città e del territorio in grado di generare un miglioramento sostanziale delle condizioni abitative e di vita nel nostro Paese”.

In proiezione, secondo stime del CNI, il Sismabonus a fine 2021 raggiungerà solo i 350 milioni di euro d’investimenti, contro gli oltre 9 miliardi del Superbonus energetico. Un dato preoccupante, se si pensa che il CNI nel documento “L’impatto sociale ed economico dei Superbonus 110% per la ristrutturazione degli immobili: stime e scenari” ha valutato che necessitano di interventi di adeguamento sismico più di 12 milioni di abitazioni, per un investimento di almeno 93 miliardi di euro, di cui ben 35 nelle zone 1 e 2, quelle a maggior rischio.

Cifre importanti, ma comunque inferiori ai 135 miliardi di euro costati allo Stato dal 1968 ad oggi a seguito di eventi sismici. Il Superbonus 110% rappresenta dunque una grande opportunità poiché consente interventi di adeguamento sismico ed energetico praticamente senza costi a carico dei committenti: un’occasione da non perdere, non solo per il cittadino ma anche per i professionisti chiamati a rispondere a questa forte domanda di informazione in modo puntuale ed esaustivo. Un terremoto è un evento naturale ed imprevedibile, ma i suoi effetti possono essere comunque mitigati adottando accorgimenti che aumentino la sicurezza delle abitazioni. Conoscere il grado di rischio della propria casa e migliorarlo attraverso adeguate misure antisismiche è dunque il primo passo per assicurare la sicurezza per sé e per la propria famiglia. La Giornata Nazionale per la Prevenzione Sismica nasce proprio con questo obiettivo.