Il progetto promosso dalla Commissione europea punta ad aumentare la partecipazione e la rappresentanza delle donne nel settore.
L’iniziativa intende far progredire l’uguaglianza di genere anche attraverso la promozione di opportunità di carriera nel settore blu per le ragazze fin dai primi anni di istruzione.
Spesso si parla, giustamente, di green economy: eppure il verde non è l’unico colore con cui è possibile declinare lo sviluppo economico e soprattutto una sostenibilità ambientale che dovrà essere il cardine della transizione avviata verso un sistema imprenditoriale più attento alla tutela degli ecosistemi. Ed è questo l’orizzonte intorno al quale si muove la blue economy, ovvero un modello innovativo di sviluppo economico basato su durabilità, rinnovabilità e riutilizzo, che punta a rivoluzionare le nostre attività produttive e ad azzerare le emissioni inquinanti.
Un comparto di assoluto valore anche in Italia, nazione storicamente a vocazione marittima: secondo l’ultimo Rapporto Nazionale sull’Economia del Mare, il nostro Paese si colloca al terzo posto per valore aggiunto tra i Paesi europei, con il 13,5%.
Tra i comparti che hanno una forza moltiplicativa maggiore, ai primi posti, troviamo la “Movimentazione di merci e passeggeri” con un coefficiente di 2,8 e la filiera della cantieristica con un moltiplicatore pari a 2,4.
Importante è il valore aggiunto delle macro aree che vede il Mezzogiorno al primo posto come incidenza sulla sua economia globale, dove pesa per l’11,2%.
A sostenere il settore, è attivo un interessante bando promosso dalla Commissione europea: si tratta della call Donne nella Blue Economy – Contributi per progetti per l’inclusione delle donne nell’economia marittima, in scadenza il 22 settembre del 2022 (https://ec.europa.eu/info/funding-tenders/opportunities/portal/screen/opportunities/topic-details/emfaf-2022-pia-wbe)
Diversi gli obiettivi previsti dal bando. L’idea fondamentale è di aumentare la partecipazione e la rappresentanza delle donne nei diversi settori della Blue Economy sostenibile, grazie a una maggiore conoscenza e raccolta di dati sul contributo delle donne alla Blue Economy sostenibile, in modo da promuovere e integrare efficacemente la dimensione di genere.
Ancora, il progetto intende promuovere e far progredire l’uguaglianza di genere anche attraverso la promozione di opportunità di carriera nel settore blu per le ragazze fin dai primi anni di istruzione, incluse nella sfera della leadership. In definitiva, le azioni finanziate nell’ambito della call aiuteranno i settori della Blue Economy sostenibile (ad esempio la pesca, l’acquacoltura, la cantieristica, il trasporto marittimo, l’energia rinnovabile offshore, la bioeconomia blu, l’acquacoltura dell’entroterra e offshore) a scegliere un cambiamento profondo e strutturale per facilitare e promuovere l’inclusione delle donne nell’economia marittima in generale.
L’orizzonte del programma è quello di superare i vincoli esistenti per quanto riguarda il reclutamento, la formazione, lo sviluppo delle capacità, la cooperazione tecnica e le promozioni nel settore marittimo.
Nel complesso, il bando “Donne nella Blue Economy” finanzierà fino a due progetti, con un cofinanziamento eccezionale del 90%. Un piano che può ulteriormente contribuire a stimolare un settore vivace anche nella dinamica del tessuto imprenditoriale.