Libertà e tutela della stampa. L’Europa c’è

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86 tra giornalisti e operatori dei media uccisi nel mondo solo nel 2022. Ma non solo. Come sottolinea la Commissione euroepa: “In un momento in cui la libertà dei media è messa in discussione in molti paesi del mondo, nuove proposte mirano a rafforzarla ulteriormente nell’UE”.

Leggiamo insieme, allora, quanto è stato fatto finora e cosa è previsto per il futuro.

Una componente essenziale della democrazia

La libertà e il pluralismo dei media sono una componente essenziale della democrazia e dei diritti fondamentali dei cittadini dell’UE. Una vera democrazia non può esistere senza media liberi che sorvegliano l’attività di coloro che detengono il potere.

I media sono un pilastro fondamentale del sistema di bilanciamento dei poteri su cui poggiano i governi democratici. È per questo motivo che spesso la discesa verso un regime autoritario comincia quando media indipendenti sono presi di mira. Negli ultimi decenni diversi Stati del mondo hanno intrapreso questo cammino, ricorrendo alla coercizione e spesso alla violenza per perseguitare organi di informazione e singoli giornalisti.

I giornalisti continuano a lavorare in condizioni molto difficili: solo per aver svolto il loro lavoro, molti di loro vengono infatti sottoposti a pressioni finanziarie e politiche sempre più forti, sono messi sotto sorveglianza, sono vittime di condanne arbitrarie a pene detentive o di atti di violenza. Sono una componente essenziale della democrazia, eppure, secondo l’Osservatorio dell’UNESCO, 86 giornalisti e operatori dei media sono stati uccisi nel 2022 – dal 1993 si sono registrate 1 591 uccisioni -, mentre molti altri sono stati arrestati, molestati o minacciati in tutto il mondo.

Persino nell’UE la libertà e il pluralismo dei media devono essere tutelati. Essi costituiscono uno dei quattro pilastri oggetto della relazione sullo Stato di diritto della Commissione europea, che si concentra su alcuni settori fondamentali, tra cui:

  • indipendenza delle autorità di regolamentazione dei media
  • trasparenza della proprietà dei media
  • trasparenza ed equità nell’assegnazione della pubblicità statale
  • sicurezza dei giornalisti e accesso alle informazioni

A tal fine, due nuove proposte della Commissione riguardanti la libertà dei media intendono integrare la legislazione vigente:

  • direttiva contro le azioni legali strategiche tese a bloccare la partecipazione pubblica
  • legge europea per la libertà dei media

Direttiva contro le azioni legali strategiche tese a bloccare la partecipazione pubblica

Nell’aprile 2022 la Commissione europea ha proposto una direttiva contro le azioni legali strategiche tese a bloccare la partecipazione pubblica, note come SLAPP. Le SLAPP sono procedimenti giudiziari infondati o abusivi utilizzati contro giornalisti, difensori dei diritti umani e altri soggetti per prevenire, limitare o penalizzare il loro impegno a favore di questioni di interesse pubblico.

La direttiva proposta prevede garanzie per coloro che sono bersaglio di procedimenti giudiziari manifestamente infondati o abusivi. Le garanzie proposte si applicheranno alle questioni di carattere civile o commerciale con implicazioni transfrontaliere e comprendono:

  • misure intese a consentire agli organi giurisdizionali di respingere i procedimenti manifestamente infondati mediante una procedura accelerata al fine di ridurne al minimo gli effetti (sulle vittime)
  • la possibilità di imporre rimedi finanziari per risarcire le persone bersaglio di SLAPP del danno subito
  • protezione contro sentenze emesse in paesi terzi, per fare in modo che le garanzie previste dalla direttiva proposta non siano compromesse dal ricorso a procedimenti giudiziari in altre giurisdizioni

La proposta è sottoposta all’esame del Consiglio dal dicembre 2022. È stata discussa dal gruppo per le questioni di diritto civile. Il Consiglio sta attualmente analizzando la proposta e intende adottare la sua posizione nel giugno 2023 per avviare i negoziati con il Parlamento europeo.

Raccomandazione per gli Stati membri

Con la direttiva viene adottata immediatamente una raccomandazione integrativa. La raccomandazione incoraggia gli Stati membri ad applicare le garanzie contenute nella direttiva proposta per i casi interni e in tutte le materie, non solo in quelle civili e commerciali. Invita inoltre gli Stati membri ad adottare una serie di altre misure, quali:

  • formazione giudiziaria
  • sensibilizzazione
  • raccolta di dati aggregati a livello nazionale

Legge europea per la libertà dei media

Un altro passo avanti verso la salvaguardia della libertà dei media nell’UE è stato compiuto nell’ottobre 2022, quando la Commissione europea ha proposto la legge europea per la libertà dei media che si basa sulla revisione della direttiva sui servizi di media audiovisivi (AVMS) e propone una nuova serie di norme e meccanismi volti a promuovere il pluralismo e l’indipendenza dei media in tutta l’UE. Essa comprende:

  • tutela dell’indipendenza editoriale
  • misure rigorose per tutelare i diritti dei fornitori di servizi di media, compresa un’efficace protezione dei dipendenti e dei loro familiari e garanzie contro l’uso di spyware contro i media, i giornalisti e i loro familiari
  • finanziamenti adeguati, stabili e trasparenti dei media di servizio pubblico
  • obbligo di valutare l’impatto delle concentrazioni del mercato dei media sul pluralismo dei media e sull’indipendenza editoriale
  • pubblicità statale trasparente e non discriminatoria
  • garanzie contro la rimozione ingiustificata dei contenuti mediatici online

Il regolamento propone inoltre l’istituzione di un comitato europeo per i servizi di media indipendente destinato a sostituire il gruppo dei regolatori europei per i servizi di media audiovisivi, istituito dalla direttiva sui servizi di media audiovisivi. Un’altra proposta riguarda la creazione di meccanismi rafforzati di cooperazione tra le autorità e gli organismi nazionali di regolamentazione degli Stati membri. L’obiettivo è agevolare l’attuazione efficace e coerente della legge per la libertà dei media e della direttiva sui servizi di media audiovisivi.

La proposta di regolamento sulla libertà dei media è all’esame del gruppo “Audiovisivi e media” del Consiglio; si punta a conseguire un orientamento generale entro giugno 2023. L’obiettivo è raggiungere un mandato negoziale nel settembre o ottobre 2023. I colegislatori condividono l’obiettivo di giungere a un accordo globale sul regolamento prima delle prossime elezioni europee del maggio 2024.

Garanzie interne di indipendenza editoriale e trasparenza della proprietà

La proposta legislativa sulla libertà dei media è stata accompagnata da una raccomandazione della Commissione, immediatamente adottata, ai fornitori di servizi di media stabiliti nell’UE e agli Stati membri. La raccomandazione propone un catalogo di misure volontarie per i fornitori di servizi di media al fine di garantire la loro indipendenza editoriale. Incoraggia inoltre i fornitori di servizi di media e gli Stati membri a intraprendere azioni per promuovere la trasparenza della proprietà dei media nel mercato interno.

Sostegno dell’UE alla libertà dei media

L’attuale sostegno alla libertà dei media nell’UE si basa su iniziative quali il pacchetto sui servizi digitali, il piano d’azione per i media e l’audiovisivo, il piano d’azione per la democrazia europea e le conclusioni del Consiglio sulla protezione e la sicurezza dei giornalisti e degli altri professionisti dei media.

Tra le principali misure che rientrano in tale sostegno figurano:

  • l’attuazione di un sistema di monitoraggio della proprietà dei media per istituire una banca dati per paese contenente informazioni sulla proprietà dei media
  • la concessione di sovvenzioni per sostenere l’innovazione nei media locali e regionali e promuovere il pluralismo
  • la messa a punto di un meccanismo di risposta rapida per fornire assistenza pratica ai giornalisti minacciati
  • l’istituzione di un fondo di sostegno di emergenza per i giornalisti investigativi e le organizzazioni dei media
  • l’attuazione dell’Osservatorio del pluralismo dei media per individuare i potenziali rischi per il pluralismo dei media