Tempo di bilanci: il Presidente della Cassa del notariato scrive alla categoria

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“In questo lungo anno, la mia presidenza – iniziata il 14 giugno 2022 – è stata segnata da eventi, decisioni e progetti, che credo abbiano reso la Cassa ancora più vicina ai notai”, inizia così la lettera che il Presidente della Cassa Nazionale del Notariato, Vincenzo Pappa Monteforte, scrive ai notai e che riportiamo di seguito.

Le mie dichiarazioni, all’indomani dell’elezione, sul programma da realizzare, si possono sintetizzare in una sola frase: “innovare nel segno della continuità”.

Ho provato, con l’aiuto determinante del C.d.A., ad esplicitare, attraverso azioni concrete, la ricordata asserzione. Ecco i primi risultati:

  1. convenzioni bancarie con istituti di credito, finalizzate a mutui ipotecari (riservati anche ai dipendenti della Cassa), finanziamenti per la cessione del quinto, condizioni economiche “speciali” per apertura e gestione del conto corrente e per l’anticipo dell’indennità di cessazione, linea di credito per i notai di prima nomina;
  2. delibera di concessione per ciascun pensionato, o titolare di assegno continuativo, di un emolumento “straordinario” di euro 2.000 lordi e, non superiore, ad una mensilità della pensione. L’onere a carico della Cassa è pari a circa 5,2 milioni di euro, ma l’operatività del provvedimento adottato è subordinata al placet dei Ministeri Vigilanti;
  3. avanzo economico di oltre 75 milioni di euro nel bilancio consuntivo 2022, a fronte di una previsione di soli 35 milioni. Con un patrimonio che supera 1 miliardo e 700 milioni di euro, idoneo a garantire la copertura delle prestazioni pensionistiche correnti ben oltre le 5 annualità fissate dalla normativa vigente;
  4. aumento dei rendimenti del patrimonio immobiliare e mobiliare, nonostante le criticità del periodo, ottenuto anche attraverso una politica di contenimento dei costi di gestione;
  5. sottoscrizione di nuovi contratti di locazione con i Consigli notarili interessati a rimanere negli immobili Cassa e vendita di alcune sedi, non ritenute strategiche, oramai libere. Importante è ricordare la “natura” dei possedimenti immobiliari detenuti: 48% alberghiera, 4% commerciale, 5% industriale, 10% residenziale, 33% ufficio;
  6. importanti operazioni concluse attraverso la Blue SGR con il fondo Flaminia Core;
  7. interlocuzione con il Ministero della Giustizia, grazie alla quale si è rideterminato con il d.m. 18 aprile 2023 il numero delle sedi notarili  riducendo i posti in tabella del 4,8% (da 6.270 a 5.971), nell’ottica di una loro più giusta distribuzione sul territorio nazionale in applicazione dei parametri di legge;
  8. approvazione da parte dell’Assemblea dei rappresentanti, di una serie di modifiche statutarie, dopo gli emendamenti proposti dai Ministeri vigilanti, concludendo così un iter iniziato più di due anni fa;
  9. aumento da 5.000 a 10.000 euro del contributo sugli interessi dei finanziamenti contratti per l’impianto dello studio dai notai di prima nomina;
  10. modifica dell’assegno di integrazione innalzato dal 40% al 60% della quota massima dell’onorario medio nazionale fissabile dal C.d.A., fino al limite massimo del 90%, in presenza di eventi gravi e straordinari che abbiano inciso in modo significativo sugli onorari stessi;
  11. costante dialogo con gli archivi notarili, finalizzato anche a contenere il recente, e per fortuna limitato, fenomeno dell’infedeltà contributiva notarile;
  12. sottoscrizione di una nuova polizza sanitaria, assolutamente gratuita per notai e pensionati, integrabile opzionalmente per i familiari con un contributo a carico del titolare;
  13. prime aperture verso forme di previdenza complementare, da valutare con estrema attenzione;
  14. costante monitoraggio della ripartizione del lavoro notarile nelle macro-aree del Paese (Nord, Centro, Sud/Isole) ed all’interno degli stessi territori, al fine di acquisire dati necessari per una sua più equa distribuzione, capace di limitare prepensionamenti, assegni di integrazione e disaffezione dei giovani verso la professione;
  15. restyling del sito web Cassa e ricerca di innovative forme di comunicazione della politica previdenziale, sia interna che esterna alla categoria. Il processo di informatizzazione dell’Ente ha registrato il completamento della sua prima fase, rendendo più fruibile ed al passo con i tempi il canale di connessione e interlocuzione con l’iscritto. Si è realizzata la nuova Area Riservata, alla quale si accede tramite le credenziali del Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID), sia per ottenere informazioni e/o consulenze, che per la richiesta di prestazioni previdenziali.

Ciò che, però, mi ha maggiormente soddisfatto a livello personale sono stati i tantissimi incontri che ho avuto la fortuna di vivere – non solo attraverso i convegni organizzati dalla Cassa – con colleghi di ogni parte d’Italia, nel corso degli eventi ai quali ho partecipato.

L’attenzione dei più giovani alle tematiche previdenziali rappresenta un motivo di orgoglio, in quanto testimonia l’importanza del lavoro svolto.

La costruzione di una cultura in materia è l’elemento basilare per un confronto aperto e per lo sviluppo di un dibattito proficuo, teso alla ulteriore valorizzazione dei principi fondanti del nostro sistema: solidarietà intergenerazionale e mutualità.

Proprio in quest’ottica, da pochi mesi, è on line la nuova area “La Cassa sul territorio”. Uno spazio ben visibile che contiene, sulla sinistra, una cartina dell’Italia con evidenziate le Regioni che ospitano gli eventi e, a destra, i relativi appuntamenti ai quali partecipo nella veste di Presidente Cassa. Un modo per rendere più conosciuti i miei impegni istituzionali e per avvicinare maggiormente gli iscritti.

Ma siamo solo all’inizio di un percorso, ancora impervio e ricco di ostacoli. Bisogna far intendere, anche ai meno “sensibili”, che solo muovendosi tempestivamente sarà possibile vivere una terza età serena.

La stessa politica appare più vicina ai meccanismi previdenziali ed orientata a sostenere il sistema delle Casse di previdenza, privatizzate nel 1994, che oramai hanno assunto un ruolo indiscusso per i propri iscritti, per il Paese, per l’economia nazionale ed il lavoro.

Un dato su tutti. La sola Cassa Nazionale del Notariato versa allo Stato in un anno circa 23 milioni di euro, quando il patrimonio complessivo delle Casse è di poco superiore ai 100 miliardi e per circa il 50% investito in Italia.

Ecco una delle tante ragioni che devono spingere verso una rivisitazione della tassazione delle rendite Cassa, riducendo l’aliquota applicata al 20% e liberando risorse indispensabili per una ancora più completa azione di welfare.

Ricordavo, all’inizio, l’importanza della “continuità”: la previdenza impone lungimiranza e previsione del futuro sulla base dei dati disponibili, da monitorare con sempre maggiore attenzione.

Le pensioni notarili sono finanziate attraverso un sistema a “ripartizione attenuata”, all’interno del quale il gettito contributivo (correlato ai “parametri repertoriali” e non ai “compensi professionali”) riscosso in un determinato lasso di tempo – seppur con taluni “adattamenti” – è destinato al pagamento delle prestazioni erogate nello stesso periodo.

Da ciò il pericolo del calo contributivo che difficilmente potrebbe essere “compensato” da rendimenti ancora più elevati del patrimonio mobiliare ed immobiliare per la natura stessa della contrazione economica mondiale in atto e per la “tranquilla” politica degli investimenti, quale naturale caratteristica di una Cassa attenta. Neanche è possibile ipotizzare un intervento sul versante delle entrate, aumentando le aliquote contributive, che determinerebbe una flessione aggiuntiva dei redditi professionali, già in una situazione eufemisticamente definibile difficile.

Quali novità per il prossimo futuro?

Nessun cambiamento epocale, ma – senza anticipare novità valoriali in itinere – informazione ancora più completa alla categoria, trasparenza massima dell’azione Cassa, sviluppo della gestione indiretta del patrimonio immobiliare e consacrazione definitiva del ruolo del nostro Ente, oramai al centro dell’universo notarile.

In tale prospettiva, è stata organizzata dalla Cassa Nazionale del Notariato, per il prossimo 27 ottobre, a Roma presso il Rome Cavalieri Waldorf Astoria Hotel, una tavola rotonda dal titolo “Crisi delle libere professioni e riflessi sui sistemi previdenziali”, che si terrà nel corso del LVIII Congresso Nazionale del Notariato.

È fin troppo evidente quanto la crisi che investe le libere professioni possa ripercuotersi sulle Casse di previdenza e assistenza.

Nel nostro microcosmo, in particolare, qualsiasi intervento riformista – più che essere volto, come per gli altri lavoratori indipendenti, a contrastare la diminuzione del numero degli iscritti ed il conseguente calo dei contributi – dovrà tenere conto del decremento dei compensi professionali (accentuato in alcune aree del Paese), della troppo diseguale distribuzione di lavoro tra colleghi, degli alti costi di gestione degli studi professionali (che necessitano di personale) e – non da ultimo – di una contribuzione che, seppur elevata, non dà sufficienti garanzie ai più giovani circa le provvidenze del futuro.

La partecipazione all’evento rappresenterà un segno tangibile della condivisione delle linee programmatiche indicate.

Cordiali saluti.

Vincenzo Pappa Monteforte