Aumentano i redditi degli ingegneri. Grazie anche al Superbonus

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A sostenerlo l’ultimo report CNI nel quale il Centro studi evidenzia come negli ultimi anni il reddito degli ingegneri iscritti a Inarcassa sia in costante crescita: si è passati dai 34.776 euro del 2020 ai 45.626 euro del 2021, con una previsione di chiudere il 2023 ad un livello medio di 48.736 euro.

Negli ultimi due anni il fatturato totale annuo degli ingegneri è di circa 5 mld di euro, quello degli architetti si ferma a 3.5

Il PNRR, stimolando il rilancio delle opere pubbliche, anche su scala locale, ed i Superbonus hanno favorito un consistente incremento della domanda, sia da parte delle Pubbliche Amministrazioni che da parte dei privati, di Servizi di Ingegneria e Architettura (progettazione, direzione dei lavori, asseverazione, collaudo).

Il reddito professionale medio dei soli ingegneri iscritti ad Inarcassa (poco più di 73.000 attivi) ha registrato un considerevole incremento già nel 2021, pur in presenza di un quadro economico ancora incerto. Già il Mef, in una propria nota sulle entrate tributarie, ha messo in evidenza come nell’anno 2020 e nel 2021, in piena crisi, tra i comparti caratterizzati da maggior incremento del gettito fiscale figuravano gli studi professionali.

Nel proprio Bilancio consuntivo relativo all’anno 2022, Inarcassa riporta per il 2020 una flessione del reddito medio di ingegneri e architetti, pari al 3,4%, cui tuttavia è seguito nel 2021 un consistente incremento del 31,2%. Riadattando tali dati alla sola componente degli ingegneri iscritti ad Inarcassa e adottando ipotesi prudenziali il reddito medio, per questa categoria professionale, risulta passare da 34.776 euro del 2020 a quasi 45.626 euro, nel 2021, con una previsione di chiudere il 2023 ad un livello medio di 48.736 euro. In un breve arco temporale ed in una fase molto particolare, gli ingegneri sembrano avere superato un livello medio di reddito piuttosto contenuto, che da lungo tempo si era attestato su cifre più modeste – oscillando tra 32.000 e 35.000 euro -, da molti considerate come l’espressione di una perdurante stagnazione del comparto dei SIA.

Pur essendo in numero leggermente inferiore rispetto agli architetti iscritti ad Inarcassa, gli ingegneri continuano a generare un fatturato, da attività connesse ai SIA, maggiore rispetto agli architetti.

Per avere un ordine di grandezza, negli ultimi due anni il fatturato totale annuo degli ingegneri iscritti a Inarcassa si attesta sui 5 miliardi di euro mentre quello degli architetti è pari a circa 3,5 miliardi di euro annui.

È comunque l’intero sistema dei professionisti che opera nell’ambito dei SIA che ha registrato una fase espansiva in termini di fatturato, con un apprezzabile ruolo di traino giocato dagli ingegneri e dalle società di ingegneria.

Quanto valgono dunque oggi le attività professionali di ingegneria e architettura e che peso hanno nel quadro economico nazionale?

Se si considera il nucleo centrale degli operatori in ambito SIA, ovvero l’insieme degli ingegneri e architetti iscritti a Inarcassa (che esercitano la libera professione in modo esclusivo), gli ingegneri e architetti non iscritti ad Inarcassa ma con partita Iva (che esercitano quindi part-time) e le società di ingegneria, il fatturato da essi generato è passato da 7,9 miliardi di euro a 12 miliardi stimati per il 2022 e per il 2023.

Dopo il 2020, pertanto, la massa critica in termini di valore della produzione fatturata dagli studi professionali e dalle società di ingegneria, ha registrato un salto notevole, attestandosi su valori particolarmente interessanti. Peraltro va detto che questo valore della produzione, generato dall’ingegneria svolta in ambito libero professionale, è solo una quota parte di quanto attivato effettivamente, poiché deriva dal fatturato incassato nell’arco dell’anno (escludendo la quota di quanto incassato nell’anno o negli anni successivi).