Covip. Negli anni “Attività delle Casse quasi raddoppiata. Da 55,7 a 103,8 miliardi”

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“Nel periodo che va dalla fine del 2011 alla fine del 2022 la dimensione del settore delle Casse di previdenza è quasi raddoppiata: l’attivo totale a valori di mercato è infatti passato da 55,7 a 103,8 miliardi di euro. Su tutto il periodo di osservazione l’incremento complessivo, pari all’86,3 per cento, corrisponde a una crescita media su base annua del 5,8 per cento”. E’ uno dei dati presentati dalla Presidente facente funzioni della COVIP, Francesca Balzani, e contenuti nel “Quadro di sintesi” (in allegato) dei dati relativi al patrimonio delle Casse di previdenza e alla loro gestione finanziaria nel 2022 con i confronti rispetto agli anni precedenti.

Raffronti che ben certificano come le Casse di previdenza private abbiano negli anni gestito talmente bene il proprio patrimonio da portarlo ad oltre 100 miliardi di euro.

Il rapporto Covip, inoltre, sottolinea come nelle 5 casse di maggiori dimensioni, dove si concentra il 75,3 per cento dell’attivo totale questo sia in crescita. In particolare, per le prime 5 casse esso si attesta in media al 6,7 per cento su base annua, con punte superiori al 10 per cento in una di

Altro dato positivo riguarda il rapporto tra contributi incassati e prestazioni. “Dopo la contrazione registrata nel 2020 per effetto delle ricadute reddituali e occupazionali derivanti dallo scoppio della pandemia da Covid-19 – si legge nel quadro di sintesi – l’andamento del saldo per contributi e prestazioni si è riportato su valori comparabili e, in alcuni casi, superiori a quelli rilevati negli anni precedenti la crisi pandemica; ciò si è verificato in particolare per categorie professionali per le quali la crescita dei redditi è stata trainata in modo più sostenuto dalla ripresa dell’attività economica.”

Infine, aumentano anche gli investimenti domestici delle Casse “36,9 miliardi di euro, formano il 35,6 per cento delle attività totali, in aumento di 1,3 punti percentuali rispetto al 2021”.

Alcuni dati

Il risparmio previdenziale intermediato da Casse di previdenza e Fondi pensione a fine 2022 ha raggiunto 309,4 miliardi di euro, il 16,2% del Pil di cui 103,8 miliardi di euro fanno capo alle Casse di previdenza.

Dal 2011 al 2022 le risorse complessive del settore a valore di mercato sono cresciute di 48,1 miliardi, pari in media al 5,8% su base annua. A fronte dei valori riscontrati nell’aggregato, permangono divergenze, anche ampie, nelle attività e nelle dinamiche di crescita delle singole Casse di previdenza: le 5 casse di dimensioni più grandi detengono il 75,3% dell’attivo totale; sull’intero periodo di osservazione, tali Casse hanno mostrato tassi di crescita dell’attivo in media pari al 6,7% su base annua, un livello superiore a quello generale.

A spiegare le diverse dimensioni dell’attivo concorrono diversi fattori, quali ad esempio le differenze tra i saldi previdenziali che dipendono dai regimi contributivi e prestazionali, oltre che dalle caratteristiche reddituali e sociodemografiche delle diverse platee di riferimento delle Casse.

Nel 2022 il flusso complessivo dei contributi al netto delle prestazioni si è attestato a 3,9 miliardi di euro, riportandosi su valori in linea a quelli registrati negli anni precedenti allo scoppio della pandemia. La composizione dell’attivo

Sul totale delle attività di 103,8 miliardi di euro, le quote di OICR costituiscono la componente maggioritaria: 55,2 miliardi di euro, pari al 53,3% del totale. Rispetto al 2021 si registra un calo di 4,7 miliardi delle quote di OICVM, per un controvalore a fine anno di 30,2 miliardi, a cui si contrappone l’aumento di 1,5 miliardi degli altri OICR che totalizzano 25 miliardi a fine 2022, di cui 15,2 formati da quote di fondi immobiliari.

Tra le altre componenti principali dell’attivo, i titoli di debito ammontano a 20,3 miliardi di euro, di cui 15,4 miliardi di titoli di Stato; i titoli di capitale sono pari a 7,8 miliardi. Nel complesso, considerando anche i titoli obbligazionari e azionari sottostanti gli OICVM detenuti dalle Casse di previdenza:

– gli investimenti immobiliari, pari a 18,5 miliardi di euro (19,8 nel 2021), subiscono una flessione in percentuale dell’attivo (17,8 contro 18,3%); tra le diverse componenti, aumenta l’incidenza delle quote di fondi immobiliari (dal 14,4 al 14,6%) e prosegue la discesa del peso degli immobili detenuti direttamente (dal 3,4 al 2,6%);

– gli investimenti in titoli di debito, pari a 37,5 miliardi di euro (39,5 nel 2021), rappresentano il 36,1% dell’attivo, 0,5 punti percentuali in meno rispetto al 2021; aumentano gli investimenti diretti (dal 19 al 19,6%) mentre diminuiscono quelli sottostanti gli OICVM (dal 17,6 al 16,5%);

– gli investimenti in titoli di capitale, pari a 18,1 miliardi di euro (20,6 nel 2021), costituiscono il 17,5% dell’attivo, in diminuzione rispetto al 19,1% del 2021; a fronte dell’incremento degli investimenti diretti (dal 7,2 al 7,5%) si registra una diminuzione per quelli sottostanti gli OICVM (dall’11,9 al 9,9%).

Sussiste ampia variabilità ed eterogeneità tra le Casse nella composizione delle attività investite. In particolare, il campo di variazione delle quote detenute dalle singole Casse di previdenza è elevato per i titoli di Stato (0-72 per cento, la metà dei casi tra il 7 e il 18 per cento), per gli OICVM (0-80 per cento, la metà dei casi tra il 30 e il 44 per cento).

Mostrano una dispersione elevata anche i fondi immobiliari (0-31 per cento, la metà dei casi tra il 6 e il 18 per cento) e gli immobili, comprensivi delle partecipazioni in società immobiliari controllate (0-39 per cento, la metà dei casi tra lo 0,8 e il 14 per cento).

Gli investimenti nell’economia italiana

Gli investimenti domestici delle Casse di previdenza ammontano a 36,9 miliardi di euro, il 35,6% delle attività; la percentuale risulta in aumento di 1,3 punti percentuali rispetto al 2021; gli investimenti non domestici si attestano a 49,7 miliardi, corrispondenti al 48% del totale, 2 punti percentuali in meno rispetto al 2021.

Nell’ambito degli investimenti domestici, restano predominanti gli investimenti immobiliari (17,2 miliardi di euro, il 16,6% delle attività totali) e i titoli di Stato (9,2 miliardi di euro, l’8,9% delle attività totali).

Rispetto al 2021, il peso sul totale delle attività per la componente immobiliare registra un calo di 0,6 punti percentuali mentre aumenta di un punto percentuale per i titoli di Stato.