“Scenario Longevità”. Nel 2030, in Italia oltre 25 milioni di over 55

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Group of diverse people standing in a row with full body

“Promuovere un dialogo trasversale finalizzato a generare valore per la società e, dunque, anche per l’impresa, favorendo l’incontro intergenerazionale” è questo l’obiettivo dell’evento che si è tenuto nei giorni scorsi a Milano durante il quale è stato presentato lo studio, realizzato dal Silver Economy Network con la collaborazione di Assolombarda e Lattanzio KIBS, “Scenario Longevità. Rapporto 2023”.

E i dati parlano chiaro: in Italia, ad esempio, gli “over 55” (oggi 22.8 milioni di persone, il 38.7% della popolazione nazionale) diverranno, nel 2030, 25.2 milioni e, nel 2050, oltre 25.5 milioni. Se in Italia la popolazione over 55 aumenterà dell’11,6% tra il 2022 e il 2050, nel Nord Italia questo dato raggiungerà il 14,2%, con picco di crescita in Lombardia. La Regione, infatti, prevede un aumento del 20,6% per un totale di 2,3 milioni di over 55 in più rispetto ad oggi.

“Il lavoro svolto dal Silver Economy Network, negli ultimi quattro anni, ha messo in luce l’importanza di sviluppare un’alleanza tra imprese, istituzioni e cittadini, per condividere una risposta comune ad un cambiamento della struttura demografica della nostra società – ha sottolineato, durante la presentazione del report, la presidente del Silver Economy Network, Mariuccia Rossini -. Nel 2050 quasi la metà della popolazione avrà più di 55 anni e riteniamo fondamentale guidare e non subire questo cambiamento, identificando i bisogni della nostra società con risposte concrete: nuove imprese che possano sviluppare soluzioni innovative a misura di senior; nuove politiche che tutelino e valorizzino la società in cui viviamo. Con AGEVITY vogliamo contribuire alla creazione di un Think Tank che metta in relazione tutte le fasce di popolazione, dai giovani ai senior, per generare una vision comune per la Longevità futura, rendendo l’Italia un hub di eccellenza nel mondo per ricerca, innovazione, impresa, politiche e collaborazione di sistema”.

Il documento si sofferma anche sul tema del lavoro: dal 2010 al 2022, l’occupazione che riguarda gli “over 50” è aumentata dal 26% del totale degli occupati al 39%. I senior, di conseguenza, appaiono sempre di più come co-protagonisti dello scenario occupazionale. Una circostanza che richiederà, nel prossimo futuro, anche l’adozione di nuove dinamiche legate al trasferimento di competenze tra giovani e adulti e al passaggio generazionale.

Prendendo in considerazione la capacità di spesa dei “longennials”, emerge dal Rapporto che oggi i “senior” generano oltre 184 miliardi di euro in termini di consumi, pari a circa un quarto della spesa delle famiglie italiane. Se si considera la popolazione “over 50” il reddito complessivamente generato è pari a 461,8 miliardi di euro, con un’incidenza sul PIL nazionale del 27,5%La stima dei consumi del target senior, invece, supera il 20% del valore totale a livello nazionale, attestandosi intorno ai 185 miliardi di euro

Il rapporto ha, infine, messo in luce quattro elementi che restituiscono un identikit dei “longennials”: il 66%  dichiara di possedere le competenze per l’utilizzo di soluzioni di medicina digitale; in Italia, i due terzi dei patrimoni superiori ai 200mila euro sono gestiti da “over 55” e il segmento più “evoluto” si rivolge, addirittura, al fintech; la spesa turistica degli italiani “silver” è stimata in circa 5 miliardi, ai quali ne vanno sommati altrettanti che provengono dal turismo silver straniero (in particolare, tedesco, francese, inglese e statunitense); i “longennials” usano gli e-commerce più che nel passato: sono aumentati del 16% gli utenti che, dopo la pandemia, acquistano su marketplace e portali aziendali.

“Occorre promuovere un dialogo trasversale finalizzato a generare valore per la società e, dunque, anche per l’impresa, favorendo l’incontro intergenerazionale – ha dichiarato il Presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Assolombarda, Federico Chiarini -. In tal senso, AGEVITY ci permette di ragionare su come la collaborazione tra imprese e istituzioni possa, ancora una volta, generare proposte valide e concrete a beneficio, da un lato, di chi di chi inizia ad affacciarsi al mondo del lavoro e, dall’altro, di coloro che, grazie alla propria seniority, possono trasmettere le proprie competenze ai più giovani. Una sfida che non può essere fondata su una dicotomia tra generazioni, ma su un confronto costante in cui tutti cooperano come pezzi di un più grande e significativo puzzle che è il bene comune”.