Henke ad AdEPP “Rafforzata nel tempo la nostra collaborazione”

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L’11 dicembre si è tenuto a Roma, presso la sede dell’AdEPP, l’incontro annuale tra i vertici dell’AdEPP e dell’ABV (l’associazione che rappresenta le casse dei professionisti tedeschi).

La riunione rientra nell’ambito delle attività comuni previste dall’accordo di collaborazione stipulato nel 2022 tra il Presidente Oliveti e il Presidente Henke.

La vice-presidente Tiziana Stallone ha accolto il presidente di ABV, Rudolf Henke, accompagnato dal Direttore Peter Hartmann. Con lei il responsabile del Centro Studi AdEPP, Walter Anedda, e il vice-presidente del Comitato EurelPro di ESIP, Francesco Verbaro.

Nel corso della riunione sono stati affrontati alcuni temi di interesse delle Casse, quali ad esempio, gli ultimi sviluppi politici che hanno delle implicazioni per i rispettivi sistemi pensionistici, un aggiornamento reciproco sull’andamento degli schemi pensionistici dei professionisti in Italia e Germania, e uno scambio di opinioni sull’impatto dell’aumento dell’inflazione nell’ultimo anno sugli investimenti delle casse.

Il dialogo si è svolto in un clima di grande cordialità e collaborazione. L’utilità di questi incontri annuali è stata ribadita dai due presidenti che hanno sottolineato come sia necessario rafforzare le alleanze internazionali sulla previdenza delle libere professioni. La conoscenza dei rispettivi sistemi deve essere costantemente approfondita, anche per favorire una maggiore consapevolezza tra i professionisti delle differenze ordinamentali esistenti tra i vari paesi.

Il presidente Henke ha sottolineato come la collaborazione con AdEPP si sia rafforzata nel tempo e si è complimentato per la nomina di un rappresentante della nostra associazione a vice-presidente del comitato permanente EurelPro (comitato dei regimi pensionistici dei professionisti a livello europeo) nell’ambito di ESIP.

In relazione alla collaborazione pluriennale tra le due associazioni è stato concordato di rafforzare l’azione congiunta a livello internazionale, con un position paper sui temi di interesse delle casse e dei professionisti da sottoporre all’attenzione dei candidati alle elezioni del parlamento europeo del prossimo giugno. Le due associazioni hanno ribadito l’importanza di lavorare solidalmente nell’ambito del Comitato EurelPro per una maggiore attenzione alle esigenze degli enti di previdenza dei professionisti e delle loro platee nell’ambito della piattaforma europea dei sistemi di sicurezza sociale (ESIP).

Tra i recenti sviluppi politici in Germania, il presidente Henke ha segnalato, in primo luogo, la decisione della Corte costituzionale federale del 15 novembre 2023, con cui è stata dichiarata l’incompatibilità della seconda legge sul bilancio suppletivo 2021 con la costituzione tedesca (“Grundgesetz”).

La legge prevedeva il trasferimento di un’autorizzazione a prendere in prestito 60 miliardi di euro, concessa in risposta alla pandemia CoViD-19 ma non necessaria nell’anno fiscale 2021, al Fondo per l’energia e il clima (un fondo speciale dello stato federale) da utilizzare negli anni fiscali successivi.

Tale atto, secondo la corte costituzionale, “non soddisfa i requisiti costituzionali per il prestito d’emergenza” poiché il legislatore non ha dimostrato in modo sufficiente la necessaria connessione fattuale tra l’emergenza e le misure prese in risposta alla crisi, disgiungendo la dichiarazione di emergenza dall’effettivo utilizzo delle autorizzazioni di prestito e rendendo così quest’ultimo incompatibile con i principi costituzionali di bilancio annuale e di annualità (di fatto utilizzando in modo illimitato il prestito di emergenza).

L’adozione della seconda legge di bilancio suppletivo 2021 dopo la fine dell’anno fiscale 2021 viola il principio costituzionale secondo cui il bilancio deve essere determinato in anticipo. Le conseguenze di tale decisione comportano la riduzione di 60 miliardi del Fondo per il clima e la trasformazione che dovrà essere compensata dal governo federale con altri mezzi, ossia, finanziare con altre entrate i piani in corso o i piani previsti, soprattutto in relazione alla transizione verde. Per questa ragione dovrà essere approvata una nuova legge di bilancio, che potrebbe prevedere un aumento della tassazione per compensare le risorse mancanti (quindi, potenzialmente, anche le pensioni).

Un secondo tema affrontato da ABV ha riguardato la copertura patrimoniale dell’assicurazione pensionistica obbligatoria. In Germania, si discute dell’aumento della pressione sul finanziamento dell’assicurazione pensionistica obbligatoria da parte dello Stato federale (il sussidio federale per l’assicurazione pensionistica obbligatoria nel 2021 era pari a 83,9 miliardi di euro a copertura delle risorse mancanti a valle dei versamenti contributivi di lavoratori e imprese).

Tale contributo statale è necessario poiché molte prestazioni sociali e pensioni sono erogate a fronte del mancato pagamento di contributi (per esempio, il contributo per le madri e casalinghe per ciascun figlio avuto, oppure le pensioni dei lavoratori migranti che non si integrano immediatamente nel mercato del lavoro, ecc.). In base ai risultati della 15ª proiezione demografica sono state avanzate alcune proposte da parte del governo federale nell’ambito del Secondo pacchetto pensioni, miranti a garantire il livello di pensione minima del 48% nel lungo periodo. Una di queste, è l’introduzione di un piccolo fondo a capitalizzazione di 10 miliardi di euro, da finanziare ulteriormente in futuro, con l’obiettivo di alleggerire l’onere del finanziamento pubblico dell’assicurazione pensionistica obbligatoria.

Il fondo a capitalizzazione dovrebbe assumere la forma di un fondo speciale, ma potrebbe incontrare il diniego da parte della Corte costituzionale. Per le Casse dei professionisti tedeschi, tuttavia, questo tipo di copertura da parte dello Stato non è disponibile, essendo esse per definizione statutaria totalmente autonome (pur se sottoposte a vigilanza in quanto forme pensionistiche obbligatorie di primo pilastro). Tuttavia, la proiezione demografica citata proietta anche sulle casse alcune tendenze che potrebbero trasformarsi in problemi per la sostenibilità: il pensionamento massiccio dei baby-boomers nei prossimi anni, i pochi ingressi nelle professioni a causa dell’accorciamento delle coorti più giovani, l’aumento dell’aspettativa di vita e il raggiungimento dell’età pensionistica da parte di un numero più elevato di iscritti.

Un terzo tema, portato all’attenzione dei presenti dal presidente Henke, è quello inerente l’accesso all’assicurazione pensionistica dei lavoratori autonomi in corso da diversi anni e partono dalla “Raccomandazione del Consiglio sull’accesso alla protezione sociale per i lavoratori dipendenti e autonomi” del 2019. In Germania, i lavoratori autonomi accedono all’assicurazione pensionistica solo se sono membri di un ordine professionale e pagano i contributi alla loro Cassa. L’attuale coalizione di governo, nel contratto stipulato tra i vari partiti, prevede l’introduzione di un’assicurazione pensionistica obbligatoria per i lavoratori autonomi (sul tipo della gestione separata dell’INPS).

Ci sono tuttavia altre proposte che mirano a integrare i lavoratori autonomi nel sistema legale (assicurazione pensionistica). In sintesi, non è ancora disponibile una bozza di legge, anche se il Ministero federale per l’occupazione e gli affari sociali intende portare avanti una proposta, secondo cui i sistemi pensionistici esistenti verrebbero “protetti” dalla nuova legislazione, quindi “coperti”, comprese le libere professioni.

Per la parte italiana, la Presidente Stallone ha evidenziato come nel corso degli anni  la finalità originaria alla base del processo di privatizzazione delle casse di previdenza dei professionisti sia stata progressivamente abbandonata e si sia assistito ad un sempre più massiccio intervento dello Stato che di fatto ha portato a “inglobare” i soggetti privati, come le Casse, all’interno di un modello di pubblica amministrazione allargata, aumentando le rigidità del sistema e la perdita di vista dell’obiettivo ultimo ovvero la garanzia e la tutela dei liberi professionisti iscritti.

Il fenomeno della “ripubblicizzazione” delle Casse, a partire dalla loro inclusione nell’elenco delle amministrazioni pubbliche inserite nel conto economico consolidato dello Stato comporta una limitazione alla loro capacità di azione per le finalità per cui sono state create. Un secondo tema, toccato da Stallone, è quello riguardante l’azione sinergica che le Casse stanno attuando al fine di aumentare le misure di welfare integrato e di sostegno alle proprie platee di riferimento, per permettere ai propri iscritti di aumentare la loro capacità professionale grazie al finanziamento del “life-long learning”; dell’adeguamento delle infrastrutture tecnologiche e strumenti digitali; alla concessione di prestiti agevolati e mutui mediante l’intermediazione di istituti bancari convenzionati; all’erogazione di contributi volti all’avvio dell’attività professionale; nonché prestiti finalizzati alla locazione di spazi di co-working, all’acquisto, la costruzione o la ristrutturazione dello studio o dell’abitazione.

La Presidente ha evidenziato come le casse abbiano destinato alle categorie più fragili, in particolare donne e giovani, risorse pari a più di 600 milioni di Euro in particolare nel corso della crisi Covid-19. Sempre in tema di fiscalità, AdEPP ha ricordato ai colleghi tedeschi come la previdenza privata italiana sia fra le più tassate in Europa. Il sistema fiscale adottato, infatti, cosiddetto ETT, prevede che i contributi sono esenti nella fase del versamento, ma sia i rendimenti – nel momento in cui vengono realizzati – sia le prestazioni nel momento della loro erogazione, sono assoggettati a imposizione fiscale. Nel caso delle Casse, in particolare, i rendimenti sono sottoposti ad una tassazione del 26%, mentre i rendimenti generati dai fondi pensione complementari sono soggetti a una tassazione minore, con aliquota pari al 20%. Se si adeguasse l’aliquota applicata alle Casse al 20% dei fondi pensione complementari, si produrrebbe un risparmio fiscale per le casse pari a 64,08 milioni di euro da utilizzare, ad esempio, in favore di ulteriori misure di welfare attivo a sostegno degli iscritti.

Tra gli altri temi politici di interesse delle Casse italiane, la Presidente Stallone ha citato la sostenibilità previdenziale che secondo il sistema AdEPP è strettamente connessa alle dinamiche del mercato del lavoro, in quanto l’adeguatezza e la sostenibilità delle prestazioni previdenziali dipendono dalla capacità e continuità reddituale degli iscritti nell’intera carriera professionale. Sempre a sostegno della sostenibilità dei sistemi previdenziali dei professionisti, un ruolo significativo potrebbero giocare il recupero e l’ampliamento delle platee degli iscritti alle Casse, consentendo ad esse non solo di accogliere nuove professioni, come quelle legate all’evoluzione dell’economia e del mercato del lavoro, ma anche di recuperare alcune platee già esistenti – come, ad esempio, i medici specializzandi o i soggetti che svolgono dottorati di ricerca.

Lo scambio di dati e aggiornamenti sulla situazione delle casse nei due Paesi ha confermato ai presenti la solidità dei rispettivi sistemi. Nel 2022, le 91 casse tedesche (in Germania le casse sono di livello regionale afferendo i Laender) hanno avuto più di un milione di iscritti e oltre 280 miliardi di patrimonio. In Italia, come riportato nel recente Rapporto AdEPP 2023, gli iscritti delle 19 casse sono 1,6 milioni per un patrimonio complessivo di 103,8 miliardi.

Quanto agli investimenti è stato evidenziato come in Germania le quote di investimento degli Asset siano regolate per legge e seguono un sistema di valutazione per la capitalizzazione basato su cinque livelli di rischio (dal minimo 1 pari all’1% al massimo livello 5 pari al 22,5%). Attualmente gli investimenti a reddito fisso sono molto più interessanti, ma l’utilizzo delle quote di legge è elevato e gli investimenti in attività reali continueranno a essere molto importanti.

L’ABV sta lavorando da tempo alla proposta di un nuovo regime di vigilanza che prevederebbe un regime di vigilanza integrato, secondo un modello di quote (più esteso) e un modello basato sul capitale di rischio. L’essenziale è che sia garantito che le attività di investimento non mettano a rischio la stabilità delle singole casse. Tenuto conto della complessa governance del sistema previdenziale delle casse tedesche, il modello di quote esteso proposto prevederebbe l’estensione del modello base per includere la possibilità di aumentare le singole quote, ad esempio, aumentando la quota di capitale di rischio, la quota immobiliare o la quota per gli investimenti alternativi (ad oggi limitate) e accompagnando tale flessibilità con la presenza di requisiti qualitativi aggiuntivi per gli aumenti di quota, al fine di garantire la sicurezza.

Per l’AdEPP si è ribadito come il carico fiscale e la doppia tassazione nel 2022 abbiano comportato il versamento da parte delle Casse di circa 640 milioni di tasse nel complesso, da aggiungere ai circa 2 miliardi di tasse (Irpef, addizionali comunali e regionali) legate alle prestazioni previdenziali erogate.

Lo scambio di opinioni conclusivo sull’impatto dell’inflazione nel 2022 sugli investimenti delle Casse ha mostrato un generale consenso sul fatto che l’aumento dei tassi d’interesse ha inciso sui prezzi degli asset a livello globale pur non con effetti così eclatanti rispetto alle previsioni più pessimistiche.