Dal 2023 al 2026 passando per il 2025
Per l’aggiornamento entrato in vigore dal 1° gennaio 2023 l’adeguamento è stato ottenuto effettuando la differenza tra i valori medi dei bienni 2019-2020 e 2017-2018.
In una popolazione a forte invecchiamento, tenendo presente che la mortalità colpisce soprattutto le persone anziane e fragili, fattori esterni che conducono a un eccesso di mortalità in una determinata fase storica hanno anche il potenziale di farla ridurre in quella
mmediatamente successiva. Ciò in quanto, sul piano congiunturale, nella seconda fase gli esposti a rischio di morire più fragili sono in misura più ridotta e perché tra loro tendono a mantenersi in vita quelli che hanno resistito alla prima (effetto harvesting).
Per l’aggiornamento successivo, che entrerà in vigore dal 1° gennaio 2025 e che risulterà efficace fino a tutto il 2026, il calcolo è stato prodotto facendo la differenza tra i valori medi dei bienni 2021-2022 e 2019-2020.
In entrambi i casi l’esito del calcolo ha prodotto delle differenze di segno negativo, nella fattispecie di tre mesi per il primo aggiornamento (efficacia nel 2023-2024) e di un mese nel secondo (2025-2026). L’esito finale di entrambe le operazioni, essendo escluso per legge un abbassamento dell’età pensionabile a fronte di variazioni negative della speranza di vita, è stato quello di mantenere l’età di vecchiaia ferma a 67 anni fino a tutto il 31 dicembre 2026.
Il risultato finale, da quando i requisiti di legge per la pensione di vecchiaia si legano agli incrementi della speranza di vita, è consistito nel rialzo di un solo anno reale (Prospetto 1).
Nel passaggio infatti dai 65 anni (per gli uomini, ma 60 in origine per le donne del pubblico impiego) in vigore fino al 31 dicembre 2012 ai 67 anni di oggi, che tali rimarranno fino a tutto il 2026, si è inserito il D.L. 201/2011 (cd. “Riforma Fornero”).
Quest’ultimo provvedimento ha comportato in automatico il rialzo di un ulteriore anno, nonché la progressiva equiparazione di trattamento tra uomini e donne e tra tutte le tipologie di lavoratori.