Genitorialità. Distilli “Sosteniamo il cambiamento e aumentiamo le tutele”

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Di Stefano Distilli*

“Non è più sufficiente guardare i dati, è necessario partire dalle persone, dai loro obiettivi di vita, dal numero di figli desiderato: dobbiamo pensare a politiche che creino ecosistemi favorevoli”. Queste le parole di Alessandro Rosina, professore ordinario di Demografia e Statistica, che sottolinea l’importanza della creazione di ecosistemi che agevolino la conciliazione vita-lavoro attraverso investimenti nelle politiche familiari. Nel 2022, infatti, è stato raggiunto il nuovo record minimo di nascite che sono state 392.598 e, secondo gli ultimi dati dell’Istat, questo trend sarà confermato anche per quelle del 2023.

Nel nostro Paese, la diminuzione del tasso di natalità è frutto di diverse dinamiche socioeconomiche, che riguardano principalmente le platee più giovani. Una delle cause principali è, proprio, la gestione del lavoro di cura che rimane un appannaggio prevalentemente femminile: gli ultimi dati dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro confermano, infatti, che nel 2022 sono circa 28.620 le lavoratrici madri che si sono dimesse perché è troppo complesso riuscire a conciliare occupazione, carriera e accudimento dei figli.

Sebbene i dati mostrino ancora una tendenza a sfavore della componente femminile, i padri stanno diventando sempre più coscienti del loro ruolo in famiglia: un segnale positivo che dimostra maggiore consapevolezza nella condivisione del carico di cura dei figli. In un contesto in cui aumentano le misure a favore della genitorialità condivisa, è fondamentale fornire gli strumenti adeguati a supporto dei liberi professionisti che, a causa della natura stessa della loro attività, riscontrano maggiori difficoltà nella conciliazione vita-lavoro e nelle attività di cura. Solo in questo modo possiamo sostenerli senza che debbano fronteggiare ricadute sul piano professionale.

Lungo questa direttrice, come Cassa Dottori Commercialisti, abbiamo sostenuto il cambiamento e aumentato le tutele a favore degli iscritti investendo sempre più in politiche di welfare inclusivo, tenendo conto delle diverse esigenze e focalizzandoci sulla centralità delle politiche di conciliazione per accrescere la qualità della vita e il benessere della categoria.

In questo scenario, a integrazione delle varie misure introdotte nel tempo a sostegno della maternità, si inserisce il contributo di paternità introdotto dalla Cassa nel mese di ottobre. È questo un nuovo istituto a favore della genitorialità e della conciliazione vita-lavoro che in soli quattro mesi dalla sua istituzione ha fatto registrare un grande interesse tanto che ad oggi sono pervenute circa 1100 domande da parte dei neo-papà.

Grazie a questa nuova misura, i dottori commercialisti potranno ottenere – in caso di nascita di un figlio, adozione, affidamento preadottivo o temporaneo di minore – un contributo pari al 5 per cento del reddito netto professionale dichiarato nell’anno precedente all’evento con un minimo di 1.000 euro e fino a un massimo di 2.000 euro. La richiesta andrà presentata entro 180 giorni dalla data dell’evento, esclusivamente online, tramite il servizio DCP disponibile nell’area riservata del sito della Cassa.

* Presidente Cassa Dottori Commercialisti