Lanciato il Piano d’Azione su lavoro e competenze nell’UE

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Il 20 marzo la Commissione europea ha presentato un piano ambizioso per fronteggiare la crescente carenza di manodopera e di competenze in Europa. L’obiettivo è di collaborare con gli Stati membri e i partner sociali per affrontare questi problemi nei prossimi mesi e anni, nell’ambito di una strategia volta a potenziare la competitività e rafforzare la resilienza economica e sociale dell’UE.

 

Da quasi dieci anni, la mancanza di personale e il disallineamento tra le competenze richieste dal mondo del lavoro e quelle possedute dalle persone hanno continuato a crescere in tutti gli Stati membri, alimentate da andamenti demografici avversi, dalla domanda di nuove competenze legate agli sviluppi tecnologici e alle doppie transizioni, e dalle sfide legate alle condizioni di lavoro in alcuni settori e aree specifici. La Commissione ha individuato 42 professioni con gravi carenze di personale, sebbene con alcune variazioni tra gli Stati membri.

 

Il piano d’azione proposto dalla Commissione rappresenta un risultato chiave dell’Anno europeo delle competenze (che si conclude a inizio maggio) e si basa su numerose politiche e finanziamenti già presenti a livello di Unione. Tali misure includono il Patto per le competenze, che ha già fornito formazione a 3,5 milioni di lavoratori, gli Obiettivi per l’occupazione e le competenze 2030 approvati al Vertice Sociale di Porto, nonché le direttive sui salari minimi adeguati e il lavoro tramite piattaforma. L’UE ha a disposizione anche fondi considerevoli, pari a 65 miliardi di euro, per investire nelle competenze (a valere sul NGEU).

 

Il Piano d’azione è stato concepito in seguito al Vertice tripartito di Val Duchesse di gennaio 2024, ed è stato redatto dalla Commissione europea (DG EMPL) in collaborazione con i partner sociali europei. Questo Piano stabilisce cinque ambiti chiave d’azione con misure che dovranno essere implementate rapidamente a livello dell’UE, nazionale e dai partner sociali. Tra queste misure rientrano: il sostegno all’attivazione di gruppi sottorappresentati nel mercato del lavoro, l’investimento nello sviluppo delle competenze, il miglioramento delle condizioni di lavoro in settori specifici, e la promozione della mobilità equa all’interno dell’UE per lavoratori e studenti, oltre all’attrazione di talenti da fuori UE.

 

La Commissione si impegna a finanziare nuovi progetti per eliminare la disoccupazione a lungo termine, a cofinanziare centri di eccellenza professionale e a istituire nuovi partenariati per le competenze. Gli Stati membri sono chiamati a rivedere i curricula dell’istruzione e della formazione, a promuovere riforme fiscali e dei benefit, compresa la valutazione dell’impatto delle carenze di manodopera e di competenze sulla sostenibilità dei sistemi pensionistici prima di procedere a nuove riforme delle pensioni.

 

L’attuazione di queste azioni è cruciale per stimolare una crescita economica sostenibile nell’UE, sfruttare appieno le opportunità delle transizioni verde e digitale, e garantire un futuro di prosperità e competitività per l’Europa. Secondo quanto dichiarato dalla Commissione, l’UE sta investendo risorse significative per garantire il successo di queste iniziative, a dimostrazione del suo impegno verso la costruzione di un mercato del lavoro solido e resiliente per tutti.