
E’ quanto ha sostenuto il Presidente dell’Ente di previdenza dei giornalisti, Roberto Ginex, di fronte ai componenti della Commissione Bicamerale di controllo sulle forme pensionistiche, sottolineando che la Cassa ha due priorità: la sostenibilità di lungo termine, appunto, e “la piena e continua solvibilità, senza incorrere in liquidazioni improvvise del portafoglio”.
E sfogliando il documento che Ginex ha illustrato, si legge che entro il 2026 l’Inpgi dovrà “perseguire una struttura a termine delle distribuzione di proventi del patrimonio, in linea con le passività, massimizzare il contributo della componente illiquida, (integrazione dei flussi con quelli del portafoglio finanziario e dei flussi contributivi, aumentare l’efficienza della gestione, sia per gli aspetti operativi sia per gli effetti sul bilancio nonché predisporre una funzionale struttura del portafoglio per massimizzare l’efficienza gestionale, gli impieghi e l’attività di controllo”.
Come? Seguendo le linee guida che l’Istituto si è dato ossia:
• Stabilizzare la redditività del patrimonio a 10 anni, combinando le fonti di redditività, tra i flussi di distribuzione e prese di valore, grazie ad un idoneo disegno di portafoglio;
• ampliare lo spettro di investimento, aumentando e diversificando le fonti di redditività (le opportunità) e riducendo le concentrazioni (i rischi) presenti nel portafoglio;
• ridurre la rischiosità del patrimonio mediante: l’efficace diversificazione dei rischi, l’esposizione ai soli rischi adeguatamente remunerati;
• ottimizzare progressivamente la combinazione tra portafoglio liquido ed illiquido, al fine di rendere la struttura del patrimonio coerente con le passività e più efficiente e flessibile.
E, nella gestione del patrimonio, che ha superato il miliardo di euro, la Cassa professionale privata “adotta principi socialmente responsabili”.
Alcuni numeri
All’Inpgi, l’Istituto nazionale di previdenza della professione giornalistica, che dal luglio del 2022 assicura soltanto la parte autonoma della categoria, sono attualmente assicurati oltre 47.000″ lavoratori, 27.143 uomini e 20.273 donne.
I redditi relativi all’anno 2023, “evidenziano un numero di contribuenti correnti pari a circa 26.000”, le cui medie delle entrate sono di 11.464 euro per quanti svolgono l’attività in forma di collaborazione coordinata e continuativa e 16.454 euro per chi esercita in modalità libero-professionale.
Il gettito contributivo annuo, prosegue, “si attesta su circa 70 milioni ed è alimentato principalmente (per circa 47 milioni) dalla contribuzione per il finanziamento delle prestazioni di Invalidità, la vecchiaia e i superstiti (Ivs)”.
I liberi professionisti devono versare un contributo soggettivo del 12%, che diventa 14% oltre i 24.000 euro di reddito, con un ulteriore 4% a carico del committente. I collaboratori
coordinati e continuativi, invece, devono versare un contributo del 28%, di cui circa un terzo è a carico del giornalista e due terzi a carico del committente, con aliquote ridotte per i pensionati o per chi ha già altre coperture previdenziali.
L’INPGI eroga prestazioni obbligatorie che comprendono principalmente i trattamenti pensionistici, per un totale di circa 9 milioni di euro annui, e una serie di prestazioni assistenziali temporanee, come indennità di maternità, disoccupazione, assegni familiari e infortuni, che nel 2023 hanno raggiunto un importo complessivo di 10 milioni di euro.