Accesso ai bandi regionali per i Liberi professionisti. Passa l’emendamento ma…..il Governo dice sì e il Mise da parere negativo

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I Piani operativi Por e Pon dei Fse e Fesr rientranti nella Programmazione dei Fondi strutturali europei 2014-2020, si intendono estesi anche ai liberi professionisti…..queste le prime righe dell’emendamento contenuto nella Legge di Stabilità approvata al Senato ed ora in esame alla Camera dei Deputati. Un emendamento che riporta quanto già deciso in sede europea. Nell’Action Plan for entrepreneurship 2014-2020, infatti, si equiparano i liberi professionisti alle Pmi dandogli così la possibilità di accedere sia al credito sia a queklle agevolazioni finora solo riservate alle Piccole e medie imprese.

E se Forza Italia per bocca del senatore Andrea Mandelli ribadisce di essere: “ da sempre al fianco delle professioni, spina dorsale del Paese. I professionisti hanno saputo affrontare e resistere alla crisi e oggi si aprono nuove opportunita’: la possibilita’ di accedere ai fondi europei, prevista in Legge di Stabilita’, va sfruttata al meglio. Occorre valorizzare e sostenere un settore importante come quello delle professioni, e chiediamo ai professionisti un contributo per cambiare e modernizzare insieme il Paese”, dalle Associazioni che partecipano ai tavoli di confronto sui liberi professionisti sia europei sia nazionali arriva qualche precisazione.

“ E’ un elemento sicuramente positivo, ma la questione vera riguarda l’applicazione corretta di queste norme.  E’ importante, dunque, che si destinino ai professionisti le risorse europee, però occorre vi sia un contesto legislativo che renda pienamente accessibili tali finanziamenti”. A dirlo all’ANSA il presidente dell’Adepp (l’Associazione degli Enti previdenziali privati) Andrea Camporese, raggiunto al telefono a Lussemburgo, mentre partecipava all’Assemblea annuale della Piccola e media impresa, nella quale sono presenti esponenti delle libere professioni (Sme Assembly). “Non devono esserci – ha proseguito Camporese – barriere d’ingresso legate a requisiti di natura giuridica, civilistica, relativi, ad esempio, alla iscrizione del registro delle imprese, perché ciò rischierebbe di impedire la fruizione dei finanziamenti Ue. E’ importante che i liberi professionisti possano guardare avanti e presentare progetti innovativi, interpretando gli obiettivi dei programmi di sviluppo comunitari. E, in questo, avranno sicuramente bisogno di aiuto e di adeguate risorse economiche”.

Per il Vice Presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani :”Nel mondo delle professioni è stato fatto un passo in avanti, per questo vigileremo affinché il mondo delle professioni sia sempre più tutelato e protagonista nell’Unione europea. In Italia il Governo ha accolto le sollecitazioni che venivano dal Parlamento che sosteneva la mia proposta di far utilizzare i fondi europei, che arrivano in Italia, anche dai professionisti, come fossero degli imprenditori. Ora bisogna andare avanti in questa direzione, altrimenti rischiamo di aver avviato un percorso che poi non raggiunge l’obiettivo finale. In Europa il mondo delle professioni rappresenta 11 milioni di posti di lavoro e se si vuole uscire dalla crisi noi dobbiamo sostenere chi crea occupazione. Noi dobbiamo mettere tutti i liberi professionisti nelle condizioni di avere meno burocrazia, più accessibilità ai fondi comunitari e una formazione adeguata per partecipare a una competizione che è sempre più globale”.

Ma dal Mise sull’emendamento arriva il parere negativo. “La norma recepisce la nozione europea sostanzialistica di “impresa”. Tuttavia, tale equiparazione, se ha la sua ragion d’essere nelle norme di programmazione delle risorse UE e in generale nell’ordinamento europeo, a livello nazionale appare pericolosa soprattutto per i molteplici interventi che presuppongono una nozione civilistica di impresa. Laddove gli interventi nazionali si vogliono applicati anche ai liberi professionisti, tale estensione è indicata espressamente. L’introduzione della norma determinerebbe  dubbi interpretativi e conseguente rischio di contenzioso”.

Diversa la posizione del Governo. Il sottosegretario al Mef, Pierpaolo Baretta, relatore durante la seduta al Senato, infatti ha espresso il parere favorevole.