Camporese: “Per uscire dalla crisi spingere su nuove leve”

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”Permane una criticità dei redditi dei professionisti. Nel 2013 non c’è stata un’inversione ma una sofferenza e questo non fa che aumentare le nostre preoccupazioni. ‘Nel panorama di difficoltà e di stagnazione dell’economia occorre quindi spingere più forte possibile su alcune leve”, così il presidente  dell’AdEPP, Andrea Camporese, dal palco del convengo che i è tenuto a Napoli organizzato dall’Associazione.

Una crisi che è ben evidenziata dai dati elaborati dal Centro studi AdEPP dove a far da padrone è il calo dei redditi che in alcune professioni ha toccato il 50% con un gender pay gap che tocca anche punte del 35%. ”E’ un problema tra i problemi – osserva Camporese – In un mercato debole l’ambito femminile risulta ancora più debole. E questo mentre il processo di femminilizzazione nelle professioni avanza in Europa e anche in Italia. A livello di governo – prosegue il presidente Adepp – occorrerebbe fare un ragionamento specifico in questo ambito, studiando ad esempio nuove politiche di welfare in aiuto alle donne lavoratrici. E’ vero che c’è un appetito nei nostri confronti che ogni tanto ritorna ma è un errore metodologico. Noi per lo stato siamo n valore economico perché manteniamo in equilibrio un sistema che raccoglie quasi un milione e mezzo di lavoratori”.

E i  fondi Ue  possono essere una soluzione, un aiuto per avviare start up e aprire nuovi studi; i finanziamenti della ‘Garanzia giovani’ che l’Adepp – ricorda Camporese – ha sottoscritto con il ministero del Lavoro. O ancora le politiche di welfare attivo che ha visto un aumento di impegno da parte del sistema delle Casse per 250 milioni nel 2013.  E poi a breve c’è la legge di Stabilità che potrebbe contenere ”novità significative” in fatto di tasse sui risparmi previdenziali. ”Nella legge di Stabilità ci aspettiamo segnali positivi in termini di tassazione” dice il presidente dell’associazione delle Casse di previdenza private – ”Un riconoscimento importante del ruolo delle libere professioni  per la crescita, in vista di un impegno in termini di investimenti per dare una mano al Paese a uscire dalla crisi (si parla di un possibile fondo da circa 5 miliardi). In cambio di una contropartita importante, far scendere quel 20% di tassazione sui risparmi previdenziali che pone l’Italia al top in Europa, dove la media del prelievo è molto inferiore. Il dialogo con il Governo sta procedendo in modo proficuo, trapela intanto, e novità si attendono a breve ma l’attenzione è pure concentrata su una chance ‘che sarebbe folle perdere: i plurimilionari fondi europei aperti anche ai professionisti, finalmente equiparati dalla Ue a tutti gli effetti alle piccole e medie imprese”.

”Siamo agli inizi di un processo, dobbiamo entrare nella cultura del finanziamento europeo. A breve partiranno bandi in tutta Italia dedicati ai liberi professionisti, con denari concreti, sta a noi non perdere questa chance, farli arrivare agli utenti finali –  sottolinea Camporese – E’ un tema fondamentale la qualità della competenza dei professionisti in un mondo globalizzato è sempre più rilevante. Occorre focalizzare bene il target e dare imput corretti, soprattutto alle regioni”.  Intanto i guadagni dei professionisti non rialzano la testa e i presidenti dei 19 enti previdenziali rappresentati da Adepp, dai notai ai commercialisti, dagli ingegneri agli avvocati, in misura più o meno drammatica lanciano tutti un ‘allarme redditi’.

A mettere in guardia sulla necessità di un’applicazione corretta della chance fornita dalla Ue è Gianni Pittella, capogruppo Pse al Parlamento Ue: La nuova programmazione dei finanziamenti Ue (2014-2020) prevede – dice – che le Casse previdenziali e altri organismi delle professioni “possano candidarsi per ottenere le sovvenzioni. Ma è importante che ciò venga rispettato dalle autorità attuatrici”, soprattutto le Regioni, che gestiscono “almeno il 90% fondi”. Ed ammette “I fondi europei nel passato sono stati spesso usati per incrementare il consenso , ora è necessario cambiare metodologia e puntare su investimenti che diano un reale ritorno nel tempo”.

E sul ruolo delle Amministrazioni locali Camporese sottolinea come  “Alcune Regioni si siano già attivate come Calabria, Campania, Sicilia, Toscana e Veneto e attraverso il dialogo con le associazioni di categoria scrivano bandi che includano i professionisti ma è necessaria una maggiore comunicazione territoriale a professionisti e enti locali per far conoscere queste possibilità”.

E mentre il sottosegretario Luigi Bobba parla di ‘partite Iva’ come di veri e propri driver economici, il vicepresidente del Parlamento Ue Antonio Tajani avverte:’ “Una politica forte per la crescita non si può fare senza guardare alle professioni liberali”.