Direttiva qualifiche professionali. Dal PE si alla proposta di Risoluzione

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E’ stata votata ed approvata, lo scorso 12 dicembre, dal Parlamento Europeo la proposta di Risoluzione, alla quale ha contribuito AdEPP con incontri presso il Parlamento europeo, memorie e la partecipazione all’audizione prevista, sull’attuazione della direttiva  2005/36/CE in tema di regolamentazione e necessità di riforma dei servizi professionali di cui all’art.59 per il riconoscimento delle qualifiche professionali.

Una risoluzione che sottolinea come le professioni regolamentate svolgano un ruolo fondamentale nell’economia dell’Unione europea (occupazione, mobilità, mercato unico) e come l’alta qualità dei servizi professionali possa essere favorita da un quadro normativo efficace.

La Proposta di Risoluzione (in allegato) tocca, inoltre, i temi del futuro delle professioni regolamentate e dell’innovazione e digitalizzazione nei servizi professionali. Alcuni input riflettono il parere espresso dal relatore in occasione del seminario-breve organizzato da AdEPP il 7 novembre 2017 a Bruxelles: “Professioni in Europa: sfide demografiche e digitalizzazione del lavoro”:

  • Politiche efficaci e coordinate a supporto dei professionisti per rafforzare competitività, capacità di innovazione e qualità dei servizi professionali (anche come persone giuridiche) dando seguito ad es. alle raccomandazioni del gruppo di lavoro a sostegno delle libere professioni ( “Linee guida a favore delle libere professioni”);
  • Analisi di mercato ricorrenti da parte degli SM per favorire un adattamento rapido dei servizi professionali dell’UE alle esigenze del mercato e renderli competitivi a livello globale;
  • Istruzione, sviluppo delle competenze e formazione imprenditoriale per garantire che i professionisti rimangano competitivi e affrontino le trasformazioni delle libere professioni dovute a digitalizzazione, automazione e globalizzazione dei servizi professionali e dell’economia.

 

Il Parlamento, infine, nell’invitare la Commissione a migliorare la comparabilità delle diverse professioni, ha sottolineato che migliorare la trasparenza e comparabilità dei requisiti professionali nazionali per l’accesso e l’esercizio delle professioni regolamentate favorirebbe una maggiore e migliore mobilità professionale nell’Unione europea.

E se gli Stati membri sono invitati a prendere in considerazione alcune migliorie nella loro regolamentazione di professioni specifiche appartenenti a sette settori economicamente rilevanti, tra i quali architetti, ingegneri civili, contabili, avvocati, consulenti in proprietà industriale, sulla base dell’analisi della legislazione nazionale e delle segnalazioni dei cittadini dell’UE,  la Commissione europea dovrebbe  monitorare l’attuazione delle raccomandazioni e proporre, se del caso, misure per affrontare gli ostacoli ancora esistenti, comprese le violazioni in caso di discriminazioni basate sulla nazionalità e sulla residenza e in caso di regolamentazioni sproporzionate.